Terza decade di febbraio: rischio di inverno serio sull’Italia

                                                     Immagine 1 Sullo scacchiere auro-atlantico c’è un assetto barico di tipo invernale da diversi giorni.   L’aspetto caratterizzante tale assetto è un anticiclone piuttosto stazionario alle latitudini scandinave o […] Terza decade di febbraio: rischio di inverno serio sull’Italia

Feb 7, 2025 - 13:05
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Terza decade di febbraio: rischio di inverno serio sull’Italia

                                                     Immagine 1

Sullo scacchiere auro-atlantico c’è un assetto barico di tipo invernale da diversi giorni.

 

L’aspetto caratterizzante tale assetto è un anticiclone piuttosto stazionario alle latitudini scandinave o tra Scandinavia e Russia.

La presenza abbastanza statica di un’Alta Pressione a quelle latitudini, sta imponendo una circolazione anti-zonale, grazie al movimento anti-orario dettato dalle dinamiche anticicloniche.

 

Ciò premesso, viene spontaneo chiedersi: ma perchè, se c’è una configurazione invernale sull’Europa, l’inverno sull’Italia fatica ad esprimersi o, se si esprimerà per qualche fase, lo farà solo per settori circoscritti del nostro territorio?

La risposta c’è. A fronte del flusso anti-zonale, tuttavia non particolarmente pimpante, è in azione un flusso zonale, questo, si, senz’altro più attivo del primo, e di cui abbiamo dato conto in diverse nostre analisi precedenti, con velocità, tra l’alta Troposfera e la bassa Stratosfera, piuttosto alte in corrispondenza del comparto euro-atlantico e da diversi giorni, ma velocità sopra media fino all’alta  Troposfera.

 

Ciò perchè, nella sostanza, il Vortice Polare medio-alto, sta orientato con asse trasversale al settore euro-atlantico, come dimostra la sua attuale collocazione in bassa Strato (immagine 1).

Solo nella metà medio bassa della Troposfera, il Vortice Polare è più smantellato, tuttavia con collocazione dei nucleo instabili più importanti, assecondante l’andamento in alto, tant’è che il lobo canadese, in questi giorni e anche per diversi prossimi, è e sarà piuttosto infiltrante, attraverso onde secondarie, verso l’Europa occidentale e anche verso il Mediterraneo occidentale.

 

Insomma, assetto mediamente invernale in sede euro-atlantica, ma, al momento, limitato alla media e bassa Troposfera, senza corrispondenza in quota e, quindi, con diversi tasselli ancora non al posto giusto per portare l’inverno sull’Italia.

Tuttavia, più di qualcosa si muoverà nel prosieguo del mese, in particolare verso la terza decade.

                                                     Immagine 2

Per quella fase, infatti, flussi di calore in penetrazione verso la Stratosfera, nonchè un nuovo progressivo crollo delle velocità zonali, imprimeranno, via via, una rotazione dell’asse del Vortice in quella sede, fino al punto da orientarlo con asse meridiano nella possibile giusta collocazione, affinché il freddo, più esteso e sostanzioso, possa raggiungere anche l’Italia.

Si tratta al momento di proiezioni, ma piuttosto palese appare la differenza tra l’orientamento dell’asse del Vortice Polare, in media-bassa Stratosfera, previsto all’inizio della terza decade di febbraio (seconda immagine allegata) e l’orientamento del medesimo asse di questi giorni e per diversi ancora, probabilmente anche per tutta la seconda decade, asse rappresentato nella prima immagine:

 

per la terza decade, l’asse punta l’Europa centrale e l’Italia; nelle fasi precedenti, asse direzionato in tutt’altra parte emisferica, Canada-Siberia, quindi collocazione non favorevole a circolazione meridiana fredda, piuttosto favorevole a correnti occidentali.

Naturalmente, la “rivoluzione” in termini di collocazione dell’asse del Vortice Polare Stratosferico va confermata e, per di più, va considerato anche un possibile lag temporale dalla manovra stratosferica agli effetti più in basso.

 

Tuttavia, dato che la parte medio-bassa della Troposfera è già in assetto invernale, se, come previsto, ci fosse anche l’assecondamento meridiano più in alto, ci sarebbero ottime possibilità affinché, tra l‘ultima parte di febbraio e anche la prima parte di marzo (anche in vista di un crollo dei venti zonali decisamente più drastico per marzo) possa compiersi una manovra fredda, invernale decisamente seria per l’Europa e con più probabilità anche per l’Italia. 

Terza decade di febbraio: rischio di inverno serio sull’Italia