Milleproroghe 2025: addio a obbligo di gestione associata per i piccoli comuni
lentepubblica.it Con l’approvazione del Decreto Milleproroghe 2025 il governo ha definitivamente eliminato l’obbligo per i piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti (3.000 per quelli montani) di gestione in forma associata delle loro funzioni fondamentali. La norma, introdotta nel 2010, era stata oggetto di numerosi rinvii e di un pronunciamento della Corte Costituzionale che ne aveva […] The post Milleproroghe 2025: addio a obbligo di gestione associata per i piccoli comuni appeared first on lentepubblica.it.
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Con l’approvazione del Decreto Milleproroghe 2025 il governo ha definitivamente eliminato l’obbligo per i piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti (3.000 per quelli montani) di gestione in forma associata delle loro funzioni fondamentali.
La norma, introdotta nel 2010, era stata oggetto di numerosi rinvii e di un pronunciamento della Corte Costituzionale che ne aveva limitato l’applicazione.
Un obbligo mai realmente entrato in vigore
L’idea di imporre ai piccoli comuni la gestione congiunta delle loro funzioni risale al decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. La misura prevedeva l’adesione a convenzioni o unioni comunali per garantire maggiore efficienza e contenere la spesa pubblica, stabilendo che tali aggregazioni dovessero coinvolgere almeno 10.000 abitanti e avere una durata minima triennale. Tuttavia, la sua effettiva applicazione è sempre stata posticipata nel tempo, fino all’ultima proroga fissata al 31 dicembre 2024 dal decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215.
La sentenza della Corte Costituzionale e l’abrogazione definitiva
La questione è stata oggetto di una sentenza della Corte Costituzionale (n. 33/2019), che ha dichiarato incostituzionale l’obbligo per i comuni sotto i 5.000 abitanti di associarsi senza la possibilità di dimostrare che tale gestione non avrebbe portato a vantaggi economici o miglioramenti nei servizi. La decisione ha aperto la strada a esenzioni per quei territori in cui la collaborazione forzata non risultava funzionale alle esigenze locali.
Con il Milleproroghe 2025, il legislatore ha scelto di abrogare definitivamente questa imposizione, lasciando agli enti locali la libertà di decidere se e come collaborare per l’erogazione delle loro funzioni essenziali, tra cui la gestione finanziaria, i servizi pubblici locali, l’urbanistica, la protezione civile, i rifiuti e l’edilizia scolastica.
Maggiore autonomia per i comuni
La rimozione di questo vincolo normativo rappresenta un passo verso una maggiore autonomia amministrativa per i piccoli comuni, che potranno valutare liberamente se unire le forze con altri enti locali oppure gestire in modo indipendente le proprie competenze. Se da un lato questa scelta potrebbe favorire soluzioni più flessibili e aderenti alle specificità territoriali, dall’altro solleva interrogativi sull’efficienza dei servizi nei comuni con minori risorse.
L’abolizione dell’obbligo segna dunque la fine di un lungo dibattito e concede ai piccoli comuni la possibilità di organizzarsi in base alle proprie esigenze, senza dover sottostare a vincoli normativi che, in alcuni casi, si erano rivelati più un ostacolo che un vantaggio.
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