Padre Saverio Cannistrà, chi è il nuovo arcivescovo di Pisa
Monsignor Benotto convoca il clero in Duomo per annunciare il nome del suo successore. Ordinazione episcopale prevista per l’11 maggio
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Pisa, 7 febbraio 2025 – Un frate carmelitano, teologo ed ex normalista, è il nuovo pastore della Chiesa pisana scelto da Papa Francesco. Non accadeva da oltre 150 anni. La nomina è stata ufficializzata lo scorso 3 febbraio all’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, che l’ha comunicata ieri a mezzogiorno con una breve cerimonia in Duomo senza rinunciare a qualche battuta, scherzosa ma forse non troppo, rivolta al clero pisano: “Avete digitato fino a ora sui vostri telefonini per cercare indiscrezioni - ha detto sorridendo - ma se si vuole mantenere un segreto è bene non condividerlo con nessuno e così ho fatto”.
Padre Saverio Cannistrà, catanzarese non ancora sessantacinquenne (compie gli anni il 3 ottobre), è il nuovo arcivescovo e la sua ordinazione episcopale è prevista l’11 maggio. Fino ad allora sarà ancora Benotto a guidare la diocesi come amministratore apostolico. Già preposito generale dei Carmelitani Scalzi e finora vicario parrocchiale di San Pancrazio a Roma, il nuovo arcivescovo è arrivato a Pisa da studente fuori sede e qui si è laureato alla Normale in filologia romanza e ha lavorato come redattore presso una casa editrice prima di iniziare il noviziato, il 17 settembre 1985, nella Provincia italiana di Toscana dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e ha emesso la professione perpetua il 14 settembre 1990. Il 24 ottobre 1992 è stato ordinato sacerdote proprio a Pisa dall’arcivescovo Alessandro Plotti coadiuvato in quell’occasione proprio da Benotto che ancora era un semplice sacerdote. Ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana di Roma (1998) ed è stato docente di teologia trinitaria alla Pontificia Facoltà Teologica e Istituto di spiritualità Teresianum di Roma (1995-2003), professore di cristologia e antropologia teologica alla facoltà teologica dell’Italia Centrale di Firenze (2003-2009) e nel 2007 è stato eletto membro del consiglio di presidenza dell’Associazione Teologica italiana.
L’ultimo frate, un agostiniano, alla guida dell’arcidiocesi di Pisa fu padre Paolo Micallef dal 1871 al 1883. Cannistrà, teologo abituato ad avere uno sguardo sul mondo intero e sugli ultimi, è carmelitano scalzo di San Torpé e conosce bene il convento di Largo del Parlascio, dove si è formato religiosamente in età giovanile. Nella lettera alla Chiesa pisana, letta ieri in cattedrale da Benotto, ha scritto di essere “felice di essere stato inviato proprio a Pisa, città che amo, nella quale ho studiato, ho scoperto la mia vocazione religiosa e sono stato ordinato presbitero”. “Non so che cosa esattamente mi attenda, non ho programmi né agende. Avrò bisogno di tempo per vedere, ascoltare, imparare. Ringrazio Dio per la comunità carmelitana in cui ho avuto il privilegio di trascorrere questi anni, in particolare per il dono inestimabile dei miei fratelli più giovani, a me affidati come formatore. Metto queste memorie di storia personale e collettiva nel bagaglio che porto con me. Spero non sia troppo ingombro, ho bisogno di tanto spazio vuoto per accogliere la ricchezza che mi attende nella mia nuova patria”.