I detenuti di San Vittore canteranno per il Papa a Cinecittà
AGI - I detenuti del reparto La Nave di San Vittore canteranno per Papa Francesco a Roma in occasione del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura. Si tratta di un evento con pochi precedenti e almeno in queste dimensioni è la prima volta in cui - grazie all'impegno della Polizia penitenziaria, delle Direzioni delle carceri e dei Provveditorati coinvolti, della Magistratura - un gruppo di persone detenute in una casa circondariale milanese, affronterà una trasferta come questa e con una motivazione così importante. Saranno una decina e canteranno all'interno di un coro di cinquanta elementi che comprende persone impegnate in volontariato all'esterno e all'interno del carcere, persone ex detenute e ora libere o in affidamento e pazienti del SerD, coordinato e promosso dall'Associazione Amici della Nave Odv con la partecipazione di giovani artisti del Cpm Music Institute fondato da Franco Mussida. L'appuntamento è per il 17 febbraio a Cinecittà: prima volta di un Pontefice negli studi, dove oltre al Coro incontrerà una delegazione di artisti rappresentativi di diversi contesti geografici e culturali. Della formazione che canterà per il Santo Padre faranno parte, oltre ai giovani del Cpm Music Institute, due realtà che l'Associazione coltiva in parallelo: il Coro la Nave di San Vittore attivo all'interno del carcere e il Coro Amici della Nave di San Vittore all'esterno, in un'ottica di continuità e di ricostruzione di relazioni attraverso la musica e la collaborazione con il SerD di Milano. Il nome dell'Associazione e dei Cori fa riferimento al reparto La Nave, esistente dal 2002 nella casa circondariale milanese e tuttora gestito dalla Asst Santi Paolo e Carlo per la cura e il trattamento avanzato di persone detenute con problemi di dipendenza. L'incontro del 17 febbraio nasce dalla volontà di "dare continuità e sostanza al dialogo aperto attorno ai temi del recupero e della re-inclusione sociale, che il Santo Padre ha alimentato anche attraverso l'apertura di una Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia perché sia simbolo che invita a guardare all'avvenire con speranza e con innovato impegno di vita". Rientra nell'ambito del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, che si celebrerà a Roma dal 15 al 18 febbraio 2025, e si aggiunge ai momenti tipici del Giubileo, quali la Santa Messa nella Basilica di San Pietro e l'attraversamento della Porta Santa. "Come presidente dell'Associazione Amici della Nave OdV - è il commento di Eliana Onofrio - esprimo la più grande riconoscenza per questa grande opportunità e per l'attenzione sempre riaffermata da parte del Santo Padre rispetto ai temi del recupero e dell'inclusione: per noi il massimo incoraggiamento possibile a impegnarci ancora di più in questo percorso. Lo stesso sentimento esprimo naturalmente a nome di tutti i nostri volontari e tutte le volontarie, dei ragazzi che incontriamo ogni settimana in carcere grazie alla collaborazione con l'equipe di Asst Santi Paolo e Carlo nel reparto La Nave, di quelli che vengono a cantare con noi dal SerD, dei tanti che in questi anni abbiamo conosciuto in difficoltà e che oggi sono liberi". "Nell'ambito della sezione a trattamento intensificato - sottolinea la Direzione della Casa circondariale di San Vittore in una nota - l'attività del Coro è parte integrante del percorso rieducativo, affiancando il programma terapeutico e il lavoro di consapevolezza del sé. E diverse sono state le pregresse opportunità che hanno reso possibile le esibizioni del Coro in ambiti esterni all'Istituto".
AGI - I detenuti del reparto La Nave di San Vittore canteranno per Papa Francesco a Roma in occasione del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura.
Si tratta di un evento con pochi precedenti e almeno in queste dimensioni è la prima volta in cui - grazie all'impegno della Polizia penitenziaria, delle Direzioni delle carceri e dei Provveditorati coinvolti, della Magistratura - un gruppo di persone detenute in una casa circondariale milanese, affronterà una trasferta come questa e con una motivazione così importante.
Saranno una decina e canteranno all'interno di un coro di cinquanta elementi che comprende persone impegnate in volontariato all'esterno e all'interno del carcere, persone ex detenute e ora libere o in affidamento e pazienti del SerD, coordinato e promosso dall'Associazione Amici della Nave Odv con la partecipazione di giovani artisti del Cpm Music Institute fondato da Franco Mussida.
L'appuntamento è per il 17 febbraio a Cinecittà: prima volta di un Pontefice negli studi, dove oltre al Coro incontrerà una delegazione di artisti rappresentativi di diversi contesti geografici e culturali.
Della formazione che canterà per il Santo Padre faranno parte, oltre ai giovani del Cpm Music Institute, due realtà che l'Associazione coltiva in parallelo: il Coro la Nave di San Vittore attivo all'interno del carcere e il Coro Amici della Nave di San Vittore all'esterno, in un'ottica di continuità e di ricostruzione di relazioni attraverso la musica e la collaborazione con il SerD di Milano.
Il nome dell'Associazione e dei Cori fa riferimento al reparto La Nave, esistente dal 2002 nella casa circondariale milanese e tuttora gestito dalla Asst Santi Paolo e Carlo per la cura e il trattamento avanzato di persone detenute con problemi di dipendenza.
L'incontro del 17 febbraio nasce dalla volontà di "dare continuità e sostanza al dialogo aperto attorno ai temi del recupero e della re-inclusione sociale, che il Santo Padre ha alimentato anche attraverso l'apertura di una Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia perché sia simbolo che invita a guardare all'avvenire con speranza e con innovato impegno di vita".
Rientra nell'ambito del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, che si celebrerà a Roma dal 15 al 18 febbraio 2025, e si aggiunge ai momenti tipici del Giubileo, quali la Santa Messa nella Basilica di San Pietro e l'attraversamento della Porta Santa. "Come presidente dell'Associazione Amici della Nave OdV - è il commento di Eliana Onofrio - esprimo la più grande riconoscenza per questa grande opportunità e per l'attenzione sempre riaffermata da parte del Santo Padre rispetto ai temi del recupero e dell'inclusione: per noi il massimo incoraggiamento possibile a impegnarci ancora di più in questo percorso. Lo stesso sentimento esprimo naturalmente a nome di tutti i nostri volontari e tutte le volontarie, dei ragazzi che incontriamo ogni settimana in carcere grazie alla collaborazione con l'equipe di Asst Santi Paolo e Carlo nel reparto La Nave, di quelli che vengono a cantare con noi dal SerD, dei tanti che in questi anni abbiamo conosciuto in difficoltà e che oggi sono liberi".
"Nell'ambito della sezione a trattamento intensificato - sottolinea la Direzione della Casa circondariale di San Vittore in una nota - l'attività del Coro è parte integrante del percorso rieducativo, affiancando il programma terapeutico e il lavoro di consapevolezza del sé. E diverse sono state le pregresse opportunità che hanno reso possibile le esibizioni del Coro in ambiti esterni all'Istituto".