Meteo, Stratwarming o no, il Gelo può arrivare: la lezione del 1956

Le ondate di gelo che hanno colpito l’Italia nel corso della storia meteo sono spesso il risultato di complesse dinamiche atmosferiche, legate alla configurazione del vortice polare e alle interazioni tra masse d’aria continentali e mediterranee.   Sebbene lo split del vortice polare e i riscaldamenti stratosferici improvvisi (stratwarming) siano frequentemente associati agli eventi più […] Meteo, Stratwarming o no, il Gelo può arrivare: la lezione del 1956

Feb 7, 2025 - 15:49
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Meteo, Stratwarming o no, il Gelo può arrivare: la lezione del 1956

Le ondate di gelo che hanno colpito l’Italia nel corso della storia meteo sono spesso il risultato di complesse dinamiche atmosferiche, legate alla configurazione del vortice polare e alle interazioni tra masse d’aria continentali e mediterranee.

 

Sebbene lo split del vortice polare e i riscaldamenti stratosferici improvvisi (stratwarming) siano frequentemente associati agli eventi più estremi, non sempre il gelo è stato conseguenza diretta di questi fenomeni.

 

Al contrario, alcuni episodi significativi si sono verificati in assenza di stratwarming, dimostrando che altre configurazioni bariche possono favorire ondate di freddo intense sulla Penisola.

 

Il vortice polare è una struttura ciclonica situata alle alte latitudini, la cui forma e intensità variano a seconda della stagione e delle condizioni atmosferiche. Quando si allunga verso sud, tende a convogliare masse d’aria fredda verso il Nord America o l’Asia, mentre l’Europa occidentale spesso rimane sotto l’influsso di correnti più miti di origine atlantica.

 

Questo scenario, tipico delle fasi invernali caratterizzate da un vortice polare forte ma allungato, non è favorevole all’arrivo di ondate di gelo sull’Italia. I casi più eclatanti di freddo estremo, infatti, si sono verificati in presenza di una frammentazione del vortice (split), che ha consentito la discesa diretta di aria artica o siberiana fino al Mediterraneo.

 

Tra gli eventi storici più rilevanti, il febbraio 1956 rappresenta un esempio emblematico di ondata di gelo avvenuta senza un riscaldamento stratosferico significativo. In quell’occasione, un forte anticiclone sulla Russia favorì l’afflusso di aria gelida verso l’Europa meridionale, determinando temperature eccezionalmente basse e nevicate abbondanti su gran parte della Penisola.

 

In Emilia-Romagna si registrarono valori prossimi ai -26°C, mentre in altre zone del Centro-Nord il termometro scese fino a -20°C. Un’altra irruzione di aria artica di grande rilievo si verificò nel gennaio 1985, quando un drastico indebolimento del vortice polare portò alla sua divisione in più lobi, uno dei quali si posizionò sull’Europa centrale. L’Italia fu investita da un’ondata di freddo senza precedenti, con punte di -23°C a Firenze e accumuli nevosi eccezionali, come i 130 cm registrati a Trento.

 

Anche in epoche più recenti si sono osservati episodi di gelo intenso non riconducibili direttamente a eventi di stratwarming. Nel gennaio 2017, ad esempio, una discesa di aria artica marittima colpì il Centro-Sud, portando neve e temperature sotto lo zero fino in Puglia e Basilicata.

 

Un caso analogo si verificò nel dicembre 1996, quando una saccatura atlantica favorì il crollo delle temperature e nevicate in pianura in regioni come Toscana e Lazio, con minime di -10°C a Firenze.

 

Questi episodi dimostrano che il gelo sull’Italia non dipende esclusivamente dal comportamento del vortice polare nella stratosfera. Diverse configurazioni atmosferiche possono infatti favorire la discesa di aria fredda senza la necessità di uno stratwarming.

 

Tra i fattori determinanti figurano la presenza di anticicloni termici continentali, capaci di convogliare aria gelida dalla Siberia, l’azione di saccature atlantiche, che innescano afflussi artici diretti verso il Mediterraneo, e l’interazione tra aria fredda e le acque relativamente miti del mare, un meccanismo che può intensificare le nevicate anche in assenza di dinamiche stratosferiche.

 

Sebbene sia vero che molti degli inverni più rigidi della storia siano stati preceduti da uno stratwarming (come nel 1929, 1985 e 2012), la sua assenza non esclude la possibilità di ondate di gelo significative.

 

Il febbraio 1956 ne è un chiaro esempio: pur senza un indebolimento del vortice polare in stratosfera, l’Italia fu investita da un’irruzione meteo siberiana tra le più intense del XX secolo.

Meteo, Stratwarming o no, il Gelo può arrivare: la lezione del 1956