Ecco come Unipol ha orchestrato l’Ops di Bper sulla Popolare di Sondrio

Bper Banca ha lanciato un’Operazione pubblica di scambio sulla Popolare di Sondrio. Entrambe le banche sono partecipate da Unipol, la prima al 24,6% (20% circa in azioni e il restante tramite swap) e la seconda al 19,7%. Tutti i dettagli

Feb 7, 2025 - 07:36
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Ecco come Unipol ha orchestrato l’Ops di Bper sulla Popolare di Sondrio

Bper Banca ha lanciato un’Operazione pubblica di scambio sulla Popolare di Sondrio. Entrambe le banche sono partecipate da Unipol, la prima al 24,6% (20% circa in azioni e il restante tramite swap) e la seconda al 19,7%. Tutti i dettagli

C’è la regia più o meno occulta di Unipol dietro l’Offerta pubblica di scambio che Bper ha lanciato su Banca Popolare di Sondrio.

Ecco i dettagli sull’Ops e sul ruolo del gruppo assicurativo guidato dall’amministratore delegato, Carlo Cimbri (nella foto), che azionista delle due banche in questione.

Intanto con la mossa di Bper sono arrivate a cinque le offerte a Piazza Affari di titoli bancari: Banco Bpm su Anima, Unicredit su Banco Bpm, Mps-Mediobanca, Banca Ifis-Illimity, oltre a Unicredit che a Francoforte ha aperto il fronte Commerzbank.

TUTTO SULL’OPS DI BPER PER POPOLARE DI SONDRIO

Bper Banca ha lanciato un’Operazione pubblica di scambio sulla Popolare di Sondrio. Entrambe le banche sono partecipate da Unipol, la prima al 24,6% (20% circa in azioni e il restante tramite swap) e la seconda al 19,7%. Bper Banca punta ad acquisire attraverso l’Ops «almeno una partecipazione superiore al 50% del capitale», ma potrebbe rinunciare a questa soglia qualora la partecipazione superasse il 35%.

LA VALORIZZAZIONE

La valorizzazione delle azioni di Bper, si legge in una nota, ammonta a 9,527 euro. In caso di adesione integrale, il controvalore complessivo dell’offerta è di 4,32 miliardi di euro. Il premio riconosciuto agli azionisti della Sondrio è pari al 6,6% sulla chiusura di Borsa.

GLI SCENARI

In caso di adesione totale, il peso della partecipazione del gruppo Unipol sarebbe, secondo i calcoli del mercato, pari a circa il 20% della nuova entità. Il gruppo presieduto da Carlo Cimbri ha infatti il 19,9% di Bper (ma aveva costruito una quota potenziale che potrebbe portarla al 24,6%) e il 19,7% della Sondrio. Tra gli altri soci di Bper (advisor Mediobanca, Goldman Sachs, Barclays, Equita, Chiomenti) ci sono anche la Fondazione di Sardegna con il 10,2% e Jp Morgan (3%).

L’ANDAMENTO DI BORSA

I corsi di Borsa – ha sottolineato oggi il Corriere della sera – facevano intendere che qualcosa si stesse muovendo sui due istituti di credito: la banca valtellinese in sei mesi a Piazza Affari si è rivalutata del 47%, l’istituto modenese invece del 44,8%. L’offerta di scambio totalitaria lanciata prevede che vengano assegnate 1,45 azioni di nuova emissione dell’istituto modenese per ogni titolo di quello valtellinese.

LA VALUTAZIONE DELLA SONDRIO

Per quanto riguarda la valutazione della Popolare di Sondrio, Bper ha annunciato un rapporto di concambio di 1,450 azioni di nuova emissione di Bper per ogni azione esistente di Sondrio. Tenendo conto della chiusura delle azioni dei due istituti il 5 febbraio, il rapporto di cambio comporta un prezzo implicito pari a 9,527 euro per azione della Popolare di Sondrio, con un premio di circa il 6,6%. Il premio sale al 10,3% se si tiene conto della media ponderata degli ultimi tre mesi, mentre il valore complessivo dell’operazione è di circa 4,3 miliardi, ha rimarcato oggi il Sole 24 ore.

LE SINERGIE

Guardando alle sinergie fra i due gruppi bancari, Bper ha annunciato di attendersi un incremento dell’utile per azione, con utile netto stimato al 2027 maggiore di 2 miliardi di euro, inclusivo di sinergie. Nel dettaglio a seguito del perfezionamento dell’operazione, il nuovo gruppo bancario continuerà la politica di elevata remunerazione degli azionisti, manterrà solidi coefficienti patrimoniali e una solida qualità del credito senza oneri straordinari per gli azionisti» si legge nel comunicato.

I TARGET

Fra i target l’istituto indica un RoTE atteso prossimo al 15%; un significativo miglioramento del payout per gli azionisti della Popolare di Sondrio; il mantenimento di un solido profilo di rischio grazie a una qualità degli attivi superiore alla media dei principali peer del settore bancario italiano e a una dotazione patrimoniale solida (CET1 Ratio superiore al 15%); l’aumento degli investimenti indirizzati ai territori di riferimento e alle iniziative connesse agli obiettivi Esg. La redditività del gruppo bancario risultante dall’operazione – continua la nota – beneficerà di sinergie di ricavo stimate a regime fino a circa 100 milioni euro ante imposte per anno, mentre le sinergie di costo sono stimate a regime fino a circa 190 milioni ante imposte per anno.

I COSTI DI INTEGRAZIONE

Bper stima costi di integrazione nell’ordine di 400 milioni ante imposte una tantum, e prevede che gli stessi siano sostenuti per il 75% entro il 2025 e per il restante 25% entro il 2026. «Questa operazione basata su logiche industriali rappresenta un’opportunità unica di creare un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori» commenta Gianni Franco Papa, ad di Bper.

IL COMMENTO DI PAPA (BPER)

«Questa operazione basata su logiche industriali è un’opportunità unica di creare un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori», ha commentato l’amministratore delegato di Bper Gianni Franco Papa. Bper-Popolare di Sondrio «sarà un gruppo bancario più solido e forte con un«offerta di prodotti e servizi più ampia — ha aggiunto Papa — a beneficio della clientela, anche grazie a significativi investimenti It e digitale».

LE PROSSIME TAPPE

Il 18 aprile sarà convocata l’assemblea di Bper per votare l’aumento di capitale al servizio dell’Ops che dovrà prima passare dalle autorizzazioni di rito. Obiettivo dell’operazione è il delisting della Sondrio e l’aggregazione tra le due banche.

LA STORIA DI BPER IN BREVE

Quella di Bper è una storia di aggregazioni iniziata già negli anni ‘90 aggiungendo piccole realtà. Poi accelerata nel 2018 con l’arrivo di Unipol entrata con il 9%. Nel 2021 la banca ha perfezionato l’acquisizione da Intesa Sanpaolo del ramo di azienda di Ubi con 486 filiali. L’anno dopo è arrivata Carige. Ora il gruppo conta su una rete di 1.558 sportelli e guarda a Sondrio di cui Bper «intende preservare il marchio nelle aree storiche». Il cda di ieri ha anche approvato i conti del 2024 chiusi con un utile netto consolidato pari a 1,407 milioni, in crescita del 4,1% con un’accelerazione nel quarto trimestre dove segna +12,2%.