Chi è Mattia Bellucci, la nuova stella nascente dell’era d’oro per il tennis italiano

Nato a Busto Arsizio l'1 giugno 2001, inizia a giocare nel solco del padre Fabrizio. Prima di Rotterdam, aveva già sconfitto un big agli Us Open L'articolo Chi è Mattia Bellucci, la nuova stella nascente dell’era d’oro per il tennis italiano proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 7, 2025 - 18:29
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Chi è Mattia Bellucci, la nuova stella nascente dell’era d’oro per il tennis italiano

Dopo Daniil Medvedev, ecco Stefanos Tsitsipas. Non si ferma la corsa di Mattia Bellucci nel prestigioso 500 di Rotterdam. Il 23enne azzurro continua a stupire e supera il greco con una nuova prestazione di grandissimo livello, con il punteggio di 6-4 6-2. Un successo netto, inequivocabile, a testimonianza di una crescita che in Olanda ha subito uno scosso prepotente. Un nuovo ottimo prospetto di questa era d’oro per il tennis italiano, che adesso avrà di fronte l’australiano Alex De Minaur, numero 8 del mondo. Intanto per Bellucci c’è un grande salto in classifica. Virtualmente l’azzurro è al numero 68 del mondo, e in caso di finale toccherebbe la posizione 57.

Nato a Busto Arsizio l’1 giugno 2001, Bellucci inizia a giocare a tennis sul solco tracciato dal padre Fabrizio, maestro nazionale. Gli allenamenti, la crescita continua, fino ai primi tornei junior internazionali. Un percorso che termina con una decisione: saltare il circuito junior e passare direttamente ai tornei professionistici. Al secondo appuntamento, ecco i primi punti Atp. Una bella soddisfazione, seguita però da un cammino lungo e tortuoso, fatto di scelte precise, come quella di avere accanto a sé Fabio Chiappini.

Bellucci vince il primo ITF nel 2021, l’M15 di Monastir, seguito poi da altri 5 titoli nel 2022, tra cui spiccano due Challenger in due settimane consecutive: a Saint-Tropez in finale su Matteo Arnaldi e a Vilnius in finale sul turco Cem Ilkel. È il primo segnale, quello che certifica che la direzione è quella giusta. E non a caso il livello non si ferma. Nel 2023 entra nel main draw dell’Australian Open, il suo primo Slam in tabellone principale, superando nelle qualificazioni Wu Tung-lin, Francesco Passaro e Luciano Darderi, prima di essere eliminato al primo turno da Benjamin Bonzi. Un exploit che dà avvio però a una stagione di alti e bassi, che si chiude con il terzo titolo Challenger a Cassis e la sconfitta in quello di Malaga.

L’amaro in bocca per la sconfitta spagnola diventa benzina per la stagione seguente, che si rivela quella della rivelazione. Bellucci infatti si qualifica per il main draw al Roland Garros e a Wimbledon. In entrambi i casi la sconfitta arriva contro un top, prima Frances Tiafoe e poi Ben Shelton, sempre dopo essere stato avanti due set a uno. Le prime vittorie nel circuito maggiore arrivano poco dopo, nel mese di agosto. L’azzurro si ferma nei quarti di finale nel 250 di Atlanta, contro il francese Arthur Rinderknech, prima di raggiungere il secondo turno nel 500 di Washington e la finale al Challenger di Cary, persa contro Roman Safiullin dopo aver sprecato due match point. Un’estate di soddisfazioni che lo porta a ridosso della top 100, per la precisione alla posizione 101 nel ranking.

È tutto pronto per la prima vittoria in uno Slam, e questa arriva a New York. Allo US Open batte da Stan Wawrinka, campione a Flushing Meadows nel 2016. Nonostante la successiva eliminazione al secondo turno, l’ascesa continua. Arriva al secondo turno a Hazhou, supera le qualificazioni a Tokyo e Shanghai, poi torna nel circuito Challenger, conquistando la finale a Olbia e la semifinale a Kobe. Risultati finali che consentono a Bellucci di entrare per la prima volta tra i primi 100 del mondo. Una parabola che adesso è arrivata a Rotterdam, la città dove Bellucci ha scelto di compiere un ulteriore scatto nella sua carriera, con la prima semifinale in un 500 e i successi contro Medvedev e Tsitsipas. Due vittorie di peso che riscattano un inizio di 2025 tra luci e ombre, e che sottolineano come la crescita sia ancora pienamente in atto.

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