Il fattore McTominay: l’intuizione di Conte, il peso dello scozzese nel primato del Napoli e il rimpianto del Manchester United

Il centrocampista è l’arma in più dell’allenatore leccese che, ancora una volta, si dimostra un campione nel trovare la chiave giusta per sfruttare i suoi calciatori L'articolo Il fattore McTominay: l’intuizione di Conte, il peso dello scozzese nel primato del Napoli e il rimpianto del Manchester United proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 7, 2025 - 18:29
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Il fattore McTominay: l’intuizione di Conte, il peso dello scozzese nel primato del Napoli e il rimpianto del Manchester United

Al bancone di quella gioielleria chiamata Napoli c’è una gemma che splende in sordina. Il suo nome è Scott McTominay, viene dalla Scozia ed è il pezzo pregiato con cui Antonio Conte sta segretamente trascinando la sua squadra in vetta alla Serie A, vittoria dopo vittoria. Non la difesa, non un tridente d’attacco formidabile, ma un centrocampista dal fisico granitico che in fase offensiva gioca da centravanti aggiunto: è questa l’arma in più dell’allenatore leccese che, ancora una volta, si dimostra un campione nel trovare la chiave giusta per rivitalizzare i suoi calciatori.

Un ruolo da seconda punta – McTominay è un mediano naturale che ha sempre avuto discrete qualità difensive e una buona propensione a spingersi in avanti. Conte ha captato fin da subito questa sua caratteristica e l’ha smussata come nessun altro tecnico aveva mai fatto prima. Così, quando il Napoli attacca, il gioiellino scozzese ha l’ordine di portare i suoi 191 centimetri al fianco di Romelu Lukaku per sfruttare lo spazio che gli viene aperto, inserirsi e tirare. In altre parole, di diventare una seconda punta. L’intuizione ha fatto centro e i numeri lo dimostrano: McTominay (senza contare Kvaratskhelia andato al Psg) è il terzo giocatore azzurro con più tocchi nell’area avversaria, dietro a Lukaku e Anguissa, ed è quello che calcia di più in assoluto, anche più del bomber belga (37 tiri a 32). Il numero 8 non crea occasioni da gol, le ottiene e le concretizza. Tutto ciò lo si vede alla perfezione nella rete segnata contro il Como, dopo 26 secondi, lo scorso 4 ottobre. Di Lorenzo serve Lukaku che, spalle alla porta, dà la palla al compagno già salito in posizione di centravanti. Lo scozzese entra in area con il controllo e sigla l’1-0. Quello è stato il suo primo centro in campionato, poi ne sono arrivati altri quattro che oggi lo rendono il secondo miglior marcatore della squadra in Serie A.

Pesantezza – C’è un altro fattore che rende McTominay l’arma in più dell’attuale capolista. È il peso dei suoi gol. Da attaccante aggiunto il 28enne ha consegnato direttamente 4 dei 53 punti del Napoli: il primo segnando a San Siro contro l’Inter nel match finito 1-1, gli altri tre mettendo la firma sul gol vittoria in trasferta contro il Torino. Più in generale le sue reti sono sempre state pesanti e a queste già citate si aggiungono quella che ha chiuso definitivamente la partita contro la Fiorentina e quella del momentaneo 1-2 a Bergamo contro l’Atalanta. Questa pesantezza però non è nuova, ma risale già ai tempi del Manchester United. Qui, per fare alcuni esempi, McTominay segnò una doppietta cruciale per ribaltare il Brentford entrando all’87’ o, ancora, fece un gol decisivo contro l’Aston Villa dieci minuti dopo essere entrato in campo. Insomma, tra duttilità tattica e forte presenza nei momenti più delicati, il centrocampista è uno dei fedelissimi di Conte. Che infatti lo ha schierato per 1.614 minuti (quinto minutaggio più alto in squadra).

Rimpianto inglese – La stagione di McTominay, per ora la seconda migliore in carriera, sta creando grande malumore nei tifosi dei Red Devils, che sui social sfogano la loro amarezza e criticano la società per averlo venduto. Lo scozzese è nato e cresciuto nel vivaio United e qui ha ottenuto tutte le sue prime volte calcistiche. Giovane e grintoso, è entrato presto nel cuore della gente che lo ha visto maturare. E senza dubbio avrebbe fatto comodo alla corazzata inglese che sta attraversando ancora un periodo di crisi. “Mi manca un giocatore come lui”, “Non avremmo mai dovuto farlo partire”, “A Napoli sta cucinando, è bello vederlo così”: questi sono solo alcuni dei commenti che si possono leggere sulle varie piattaforme e che continueranno a comparire se Conte e il suo Golden Boy continueranno a lottare per lo scudetto.

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