Trasfusione con sangue di un vaccinato contro il Covid? La Cassazione: “Decidono i medici”

La Suprema corte ha fatto prevalere il diritto del minore alla salute rispetto alle motivazioni genitoriali sia religiose, sia basate su informazioni scientifiche controverse se non addirittura false. L'articolo Trasfusione con sangue di un vaccinato contro il Covid? La Cassazione: “Decidono i medici” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 6, 2025 - 19:44
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Trasfusione con sangue di un vaccinato contro il Covid? La Cassazione: “Decidono i medici”

Chiesero ai medici di non usare sangue di soggetti vaccinati per una possibile trasfusione al figlio che doveva essere operato, ma per la Cassazione sono i medici a decidere. Come riporta il Sole 24 ore la Suprema corte ha fatto prevalere il diritto del minore alla salute rispetto alle motivazioni sia religiose, sia basate su informazioni scientifiche controverse se non addirittura false.

Nel gennaio 2022 i medici disposero per il bambino un intervento chirurgico per una grave malformazione cardiaca, ma nell’esprimere il consenso durante l’operazione, i genitori chiesero che questa avvenisse solo da donazione di soggetti non vaccinati contro il Covid. Una richiesta nata sia da motivazioni religiose. reputando che il vaccino fosse stato realizzato tramite linee cellulari provenienti da feti abortiti, sia per una possibile pericolosità della proteina spike presente nel vaccino. Il personale ospedaliero aveva spiegato che esistono criteri e protocolli sulla sicurezza delle trasfusioni.

Questo aveva portato i genitori ad attivarsi personalmente per trovare la disponibilità di donatori non vaccinati. Anche in questo caso l’ospedale si era opposto spiegando di non poter eseguire donazioni di sangue fuori dai protocolli internazionali e in così poco tempo. L’Asl quindi aveva fatto ricorso al giudice tutelare di Modena chiedendo di autorizzare con urgenza la prestazione del consenso. Il giudice quindi aveva autorizzato i medici a decidere per il bimbo, che poi è stato effettivamente operato, nominando il direttore generale dell’ospedale curatore del minore.

Nel frattempo i genitori i sono appellati alla Cassazione che gli ha dato torto. Infatti la I sezione civile ha spiegato che non si può parlare di “identità religiosa del figlio” visto che nel bimbo di 2 anni non è ancora definita e potrebbe “anche evolversi verso scelte diverse” rispetto a quelle della madre e del padre. Per quanto riguarda la possibile pericolosità della proteina Spike, la Cassazione ha sottolineato come non sono presenti evidenze scientifiche e che controllare se i donatori fossero stati vaccinati o meno non avrebbe garantito il bimbo dalla trasmissione della proteina spike, “anzi probabilmente lo avrebbe ancora più esposto a questo rischio” visto che la proteina è presenta anche in persone contagiate dal virus.

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