Papiro di Ercolano: l'intelligenza artificiale svela testi nascosti da 2000 anni
Un team di ricercatori decodifica antichi manoscritti carbonizzati dall'eruzione del Vesuvio grazie a tecnologie all'avanguardia
Una straordinaria scoperta archeologica, figlia delle tecnologie AI più recenti, sta permettendo di svelare i segreti custoditi nei papiri di Ercolano, documenti risalenti a quasi 2000 anni fa che furono sepolti e carbonizzati durante la devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Questi preziosi manoscritti, rinvenuti nel XVIII secolo tra le rovine dell'antica città romana di Ercolano, sono rimasti per secoli un enigma irrisolto a causa del loro stato di conservazione estremamente delicato. I rotoli, completamente anneriti dalla lava, sembravano destinati a custodire per sempre i loro antichi messaggi, resistendo a numerosi tentativi di recupero che nel corso degli anni hanno visto l'utilizzo di tecniche diverse, dall'acqua di rose al mercurio, fino all'estratto di papiro.
La svolta è arrivata grazie all'impiego di tecnologie innovative presso il Diamond Light Source, un centro di ricerca situato nell'Oxfordshire. Qui, utilizzando un sincrotrone - un acceleratore di particelle che genera fasci di raggi X ad alta intensità - i ricercatori sono riusciti a esaminare uno dei rotoli senza danneggiarlo ulteriormente. Il manoscritto in questione, catalogato come PHerc. 172 e conservato presso le Bodleian Libraries dell'Università di Oxford, ha fornito la più ampia quantità di testo mai recuperata da un papiro di Ercolano sottoposto a scansione.