Il dollaro si rafforzerà con i dazi di Trump
Il commento di Matthew Ryan, CFA, Head of Market Strategy di Ebury, sull'impatto economico e finanziario della recente imposizione di nuovi dazi da parte dell'amministrazione Trump.
![Il dollaro si rafforzerà con i dazi di Trump](https://www.startmag.it/wp-content/uploads/engin-akyurt-CTsI2OuMYaM-unsplash-1.jpg?#)
Il commento di Matthew Ryan, CFA, Head of Market Strategy di Ebury, sull’impatto economico e finanziario della recente imposizione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump.
Il dollaro è stato protagonista di un rally per tutta la settimana, mentre cominciavano ad accumularsi segnali di un’imminente imposizione di dazi. Nel fine settimana la Casa Bianca ha confermato l’imposizione di pesanti dazi del 25% sulle merci canadesi e messicane, poi sospesi, e imposte pari al 10% sulla Cina.
Nell’insieme si tratta di una manovra che non ha molto senso dal punto di vista macroeconomico se non come strumento per raggiungere altri obiettivi politici, ipotesi a cui lo stesso comunicato lascia fortemente intendere. Il dollaro si è rafforzato con l’apertura dei mercati asiatici ed è in rialzo rispetto a tutte le principali valute del mondo, ad eccezione dello yen giapponese.
I principali eventi di questa settimana per i mercati saranno: l’inflazione flash dell’Eurozona (lunedì), la riunione della Banca d’Inghilterra (giovedì) e la pubblicazione dei dati sui salari negli Stati Uniti (venerdì). Tuttavia, la guerra commerciale di Trump, compresi gli annunci di ulteriori dazi (si prevede che seguiranno a breve quelli sui prodotti dell’UE) e qualsiasi accenno alle condizioni che Trump chiederà per allentare la pressione, oscureranno tutti i report macroeconomici.
GBP
Il Regno Unito sembra essere uno dei bersagli meno gettonati di Trump per quanto riguarda i dazi, di conseguenza la sterlina ha ottenuto una performance migliore rispetto alle altre valute europee in questa fase di contrazione dei mercati. Questa settimana la Banca d’Inghilterra dovrebbe tagliare i tassi di 25 punti base, dando priorità alla debolezza della crescita piuttosto che all’inflazione ancora elevata.
È possibile che le votazioni e le comunicazioni del MPC riflettano l’aumento del clima di incertezza provocato dalla guerra commerciale di Trump, aprendo la strada a ulteriori tagli oltre a quelli già previsti.
EUR
La riunione di gennaio della Bce si è attenuta fedelmente al copione. La banca ha tagliato i tassi di 25 punti base e ha dichiarato di essere a proprio agio con le aspettative del mercato di un altro taglio a marzo.
I dati sull’inflazione di gennaio lunedì dovrebbero confortare ulteriormente la Bce, con l’indice core che dovrebbe scendere al 2,6% e avvicinarsi all’obiettivo del 2%. Tuttavia, la guerra commerciale di Trump implica che le notizie sui dazi saranno un fattore molto più importante per le negoziazioni dell’euro rispetto ai report macroeconomici.
USD
La riunione della Federal Reserve della scorsa settimana è stata completamente oscurata dall’escalation di retorica che ha portato all’imposizione di dazi. Di conseguenza, il dollaro ha registrato un’impennata ed è ora in rialzo rispetto a tutte le principali valute, ad eccezione dello yen e di una manciata di valute latinoamericane.
Questa settimana l’attenzione macroeconomica si concentrerà sui dati del mercato del lavoro, tra cui il report di mercoledì del JOLTS e il report sulle buste paga di gennaio previsto per venerdì.
I mercati si aspettano ulteriori prove di un’economia che sta crescendo bene, ma, come in altri casi, i titoli dei giornali sui dazi probabilmente prevarranno su qualsiasi altra notizia.