Idroelettrico, il dialogo con l’Ue sulle gare si raffredda
“Oggi non è un tema facile da superare in Europa”. Questa la frase con cui il ministro degli Affari Ue, Tommaso Foti, ha gettato una secchiata d’acqua fredda sulle speranze che le gare per le concessioni idroelettriche potessero essere escluse dai vincoli del Pnrr. L’occasione per affrontare la questione è stata un convegno su ambiente […] The post Idroelettrico, il dialogo con l’Ue sulle gare si raffredda first appeared on QualEnergia.it.
“Oggi non è un tema facile da superare in Europa”. Questa la frase con cui il ministro degli Affari Ue, Tommaso Foti, ha gettato una secchiata d’acqua fredda sulle speranze che le gare per le concessioni idroelettriche potessero essere escluse dai vincoli del Pnrr.
L’occasione per affrontare la questione è stata un convegno su ambiente ed energia organizzato ieri (3 febbraio) al Senato da Fratelli d’Italia.
I motivi dello scetticismo, secondo il ministro, sono due: il fatto che l’espletamento delle procedure concorrenziali sia stato inserito dalla stessa Italia all’art. 7 della legge Concorrenza per il 2021; la mancanza di convenienza per gli altri Stati membri nel venire incontro alle richieste del nostro Paese.
Questo perché “le società italiane possono partecipare solo alle gare italiane”, visto che in altri mercati comunitari “non se ne fanno”, mentre le aziende europee e i fondi di investimento “potranno venire a gareggiare per aggiudicarsi le grandi concessioni” italiane.
Foti ha fatto anche riferimento a vari emendamenti bipartisan attualmente in Parlamento, che chiedono di sospendere le procedure di gara. Il riferimento è alle richieste di modifica presentate nell’ambito dell’esame dei Ddl di conversione in legge del DL Milleproroghe, all’ordine del giorno della I commissione del Senato in questa settimana, e al Dl Emergenze, che sarà esaminato oggi dalle commissioni riunite V e VIII della Camera.
Proprio nella V commissione di Palazzo Montecitorio siede per FdI Fabio Rampelli, che al convegno di ieri ha approfondito la posizione del partito sull’idroelettrico: “L’Italia produce il 20% di energia da centrali idroelettriche, un’energia rinnovabile, pulita, programmabile, economica. Inoltre, è sovrana perché sono nostre l’acqua, le montagne, le dighe, i bacini, l’ingegneria che le ha rese possibili; ed è un’energia ad alto potenziale, in grado cioè di alimentare l’industria pesante”.
Da ciò le proposte: “La prima cosa che potremmo fare è ottimizzare, manutenere, efficientare e sviluppare la produzione di energia idroelettrica. Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana, dunque abbiamo le scorte per poter alimentare i nostri bacini anche in caso di siccità e comunque con il meccanismo della riconduzione forzata”.
Per Rampelli “potremmo facilmente far levitare dal 20 al 35% la produzione idroelettrica sopravanzando quella di derivazione fossile, realizzare micro bacini e studiare ogni modo per ricavare questa energia rinnovabile con l’obiettivo di abbassare il prezzo in bolletta e raggiungere il prima possibile l’indipendenza energetica”.
Il lavoro delle Regioni sull’idroelettrico
Mentre la partita va avanti sul piano nazionale ed europeo, le Regioni non stanno certo a guardare. Negli ultimi giorni, ad esempio, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Valle d’Aosta hanno dato indicazioni sui loro piani, lavorando rispettivamente su: acquisizione delle opere asciutte e bagnate; possibili rinnovi; gestione del transitorio prima delle gare; esercizio dei poteri derivanti dallo Statuto speciale.
Il 22 gennaio, invece, la Giunta regionale dell’Umbria ha approvato una delibera per creare un gruppo di lavoro di supporto alla nascita di una società pubblico-privata per la gestione delle concessioni del grande idroelettrico.
Ieri, inoltre, si è riunito il comitato per il controllo e la valutazione dell’operato in Assemblea legislativa umbra, interessandosi anche di idroelettrico. In particolare, questa materia è stata inserita nel programma dei lavori per il monitoraggio attuativo delle leggi emanate nella precedente Legislatura.
Sempre ieri, infine, la Giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato due delibere riguardanti l’aggiornamento dei canoni demaniali per l’occupazione di superfici idriche e l’introduzione di nuove esenzioni per impianti idroelettrici di piccola taglia.
L’esenzione dal pagamento del canone, nello specifico, riguarda i titolari di concessioni di derivazione d’acqua a uso idroelettrico di piccola taglia, inferiore a 20 kW, che servono alpeggi e rifugi alpini in condizioni di isolamento energetico.The post Idroelettrico, il dialogo con l’Ue sulle gare si raffredda first appeared on QualEnergia.it.