Fine vita, parola all’aula. La Toscana sarà la prima a varare la legge. Salvo colpi di scena
Il consiglio regionale affronterà lunedì la discussione sul suicidio assistito. Forza Italia e Fratelli d’Italia contrari. Nel Pd sono tre i voti che ballano.
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Lunedì sarà il giorno del dibattito, in Toscana, per la legge sul suicidio medicalmente assistito. L’atto, elaborato a partire dalla proposta di legge d’iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni, verrà discusso nella seduta pomeridiana del Consilio regionale, come primo punto.
La decisione è stata presa ieri, nella riunione dei capigruppo, che ha visto respinte due ipotesi di rinvio. Il presidente del Consiglio, Antonio Mazzeo, ha infatti detto no all’istanza per un parere preventivo al Collegio regionale di garanzia statutaria presentata da Marco Stella (Forza Italia). Ugualmente bocciata la richiesta di Stefano Scaramelli (Italia Viva), di qualche giorno per approfondimenti. Appurato l’ingresso del documento in aula, è arrivato un terzo no, in questo caso al voto segreto chiesto da Stella "per evitare pressioni della segretaria del Pd, Elly Schlein, sui consiglieri".
Resta invece in piedi la pregiudiziale di costituzionalità di Forza Italia che sarà discussa a inizio lavori. "Il no al voto segreto è dettato dal timore che parte dei consiglieri Pd vengano meno ai diktat di partito e votino contro – ha detto Stella –. Ancora più clamoroso respingere il parere del Collegio di garanzia statutaria. Noi daremo comunque battaglia, con 37 tra emendamenti e sub-emendamenti". "Sarebbe opportuno che il Parlamento intervenisse perché è pericolosissimo che lo facciano le Regioni – ha dichiarato Diego Petrucci (Fdi) – così si rischia una situazione grottesca e impari".
"Abbiamo accolto la proposta del presidente Mazzeo di iscrivere all’Ordine del giorno la proposta di legge sul fine vita, nel rispetto delle norme – ha dichiarato il capogruppo Pd, Vincenzo Ceccarelli –. Un atto dovuto, nel rispetto dei 10mila cittadini che hanno sottoscritto la proposta. Il testo non interviene sui diritti, ma solo sulle modalità di attuazione di quanto consolidato dalla Corte Costituzionale. Alle illazioni di Forza Italia rispondo che nel Pd c’è, da sempre, il massimo rispetto di tutte le sensibilità".
Ma quale sarà il voto? Resta la perplessità dei consiglieri Dem di matrice cattolica Giacomo Bugliani, Cristiano Benucci, Federica Fratoni (che ha già votato sì in commissione). Ma ancora meno convinti sono Andrea Pieroni, Marco Martini e Lucia De Robertis, che si è espressamente dichiarata contraria.
Sono proprio questi tre voti a essere considerati più a rischio. Il presidente Eugenio Giani, invece, ha fatto sapere che si muoverà in accordo con la maggioranza Pd. E Italia viva? Va verso il sì, a condizione che venga votato un ordine del giorno su cure palliative e rinnovo della Commissione bioetica. Sì anche dal Movimento Stelle, mentre il no arriverà da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Infine libertà di coscienza per la Lega che già in Veneto ha mostrato posizioni molte diverse.
Salvo sorprese, insomma, l’atto dovrebbe passare, rendendo la Toscana la prima a portare in fondo l’iter scaturito dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. Un primato che il presidente Mazzeo ha voluto ieri ricollocare in una cornice nazionale. "Abbiamo modificato la proposta – ha spiegato - indicando che se il Parlamento, che è in fortissimo ritardo rispetto alla sentenza della Corte, legifererà, quella legge supererà la norma regionale".
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