Arriva in sala “FolleMente”, la nuova commedia di Paolo Genovese
"FolleMente", l'"Inside out" all'italiana in sala dal 20 febbraio 2025, è una commedia divertente, intelligente; da vedere (e rivedere) L'articolo Arriva in sala “FolleMente”, la nuova commedia di Paolo Genovese proviene da Globalist.it.
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È imprevedibile, coraggiosa, vitale, spiritosa, sa di vero, di giusto. È una battuta di FolleMente, la nuova commedia di Paolo Genovese, che riassume il film in uscita il 20 febbraio – prodotta da Lotus Production, Leone Film Group e Rai Cinema, in collaborazione con Disney+.
Una sorta di In&Out che racconta come nasce un personaggio, quante voci si fondono per crearlo durante la scrittura di una sceneggiatura. Nella testa dei protagonisti – Pilar Fogliati ed Edoardo Leo – due squadre di emozioni/sceneggiatori. Una femminile – Emanuela Fanelli (Trilli), Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi (Alfa), Vittoria Puccini (Giulietta) – e una maschile – Marco Giallini (Il professore), Maurizio Lastrico (Romeo), Rocco Papaleo (Valium), Claudio Santamaria (Eros).
Il risultato è una commedia geniale, di quelle che fanno bene al cinema e che vedi sempre più raramente. FolleMente è un film divertente, intelligente, originale, ben ritmato, che non ha tempi morti e non crolla sul finale. Con un cast affiatato e ben distribuito, frutto di un ottimo lavoro di casting. Una commedia mai sopra le righe. Un film maschi “con” femmine dove si vede, in fondo al tunnel, un ritorno ai rapporti umani.
L’idea di FolleMente non è recente. “Non sai mai esattamente quando nasce un’idea. Era il 1999 – racconta Paolo Genovese – e con Luca Miniero giravamo uno spot per la Rai. Il concetto era che in ogni abbonato Rai ce ne sono tanti e cerchiamo di accontentarli tutti. In quello spot, il protagonista era pluri abitato, combattuto nella sua testa e, alla fine, prendeva delle scelte tra varie voci interiori.
Negli anni è rimasta un’idea latente, mai sviluppata. Un po’ di anni fa, con Paolo Costella, abbiamo cominciato a scrivere una prima versione, con molti dubbi. Dopo varie riscritture, abbiamo trovato la chiave giusta: raccontare la confusione mentale nella testa dei personaggi, che di solito è quella nella mente degli sceneggiatori quando scrivono un film. Le discussioni che vediamo nel film sono quelle che accadono in fase di scrittura. Come, nel nostro caso, chi deve dare il primo bacio… Su questo c’erano diverse fazioni.
Quello – continua Genovese – è il momento in cui tutti andiamo in confusione, in cui la nostra testa frigge, e il contrasto tra quello che pensiamo e quello che diciamo è più evidente. A questo punto sono entrate nel team di sceneggiatura Isabella Aguilar, Flaminia Gressi e Lucia Calamaro, e devo dire che è stato un lavoro estremamente divertente. Le discussioni che si vedono nel film sono le stesse che abbiamo avuto in sceneggiatura”.
In sala è stato divertente vedere come ad alcune battute rideva un pubblico femminile, ad altre quello maschile; altre ancora divertivano entrambi.
“Il nostro obiettivo – dice Genovese – era fare una commedia con un umorismo di situazione, non di battuta. La commedia di situazione è molto difficile da costruire, perché la battuta la capisci subito se funziona, mentre la situazione è una sorta di alchimia che scopri solo quando il pubblico la vede in sala. Durante un test screening, ci siamo resi conto che alcune cose erano più divertenti di quanto ci aspettassimo; mentre altre, su cui puntavamo di più, hanno avuto un effetto diverso. Ma è stato bello scoprire la reazione del pubblico.
Parlando della convivenza tra i sessi, Edoardo Leo è possibilista: “No, la convivenza tra i sessi non è impossibile, ma è complicata. Per noi uomini è un processo di continua rielaborazione. La grande evoluzione sociale ha rimesso tutto in discussione. Oggi è come una escape room: hai degli indizi, ma se sbagli una cosa sei fuori. Ad esempio: quando vai a cena fuori, paghi tu? No? Sei maschilista; a mezzi? Pidocchio; paga lei? Approfittatore. A volte vorrei mettermi in ginocchio e chiedere: “Ditemi cosa devo fare, perché non lo so più! Un primo appuntamento oggi è come un’escape room: hai tutti gli indizi, ma se sbagli una cosa sei fuori. Nel film abbiamo giocato con questi paradossi”.
Pilar Fogliati: “Io invece sono molto positiva. Penso che tra uomini e donne ci sarà sempre un mistero, ed è proprio questo mistero che fa sì che siamo attratti l’uno dall’altra. Noi donne siamo più complesse, gli uomini sono più diretti, ma alla fine è sempre un bellissimo gioco.”
Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema, evidenzia come un budget stratosferico non sia garanzia di riuscita: “FolleMente è un film importante per la nostra industria. Commuove, diverte e offre emozioni. Un film importante sotto il profilo produttivo, costoso, ma senza raggiungere gli eccessi di altre situazioni che non si comprendono più. E questo credo sia uno dei goal più importanti di questo film”.
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