Trump, DeepSeek e Mps-Mediobanca: i dieci giorni che hanno sconvolto il nostro mondo
Tre tsunami in dieci giorni (Trump 2.0, la sfida cinese sull'Intelligenza artificiale, e la scalata Mps a Mediobanca con il sostegno del Governo) stanno letteralmente rivoluzionando il nostro mondo. Nulla sarà più come prima, anche se molti non se ne sono ancora accorti L'articolo Trump, DeepSeek e Mps-Mediobanca: i dieci giorni che hanno sconvolto il nostro mondo proviene da FIRSTonline.
Gennaio 2025 sarà ricordato come il mese che ha sconvolto il mondo. Soprattutto il nostro. In dieci giorni è cambiato tutto. Il 20 gennaio è arrivato il ciclone Trump, il 24 il Monte dei Paschi, la più antica banca italiana è partita all’assalto a Mediobanca, il tempio della finanza, e il 27 con DeepSeek la Cina ha lanciato il guanto di sfida all’America sull’Intelligenza artificiale. Tre tsunami in una settimana non si erano mai visti e da allora il mondo non è più lo stesso, anche se molti non se ne sono ancora accorti. E’ uno shock senza precedenti che avrà conseguenze sconvolgenti.
Il ciclone Trump ha cancellato l’America dei pesi e contrappesi e del multilateralismo
Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca l’America liberale e democratica che avevamo conosciuto non c’è più. Trump, come aveva promesso e/o minacciato, è partito a razzo con una pioggia di decreti che puntano a rivoluzionare gli Stati Uniti. Alcuni centreranno i loro obiettivi, altri no, ma due aspetti dell’America saranno letteralmente capovolti. Il modello di democrazia basato su un raffinato equilibrio tra pesi e contrappesi non c’è più: Trump non conosce mezze misure e nelle sue mani è concentrato un potere senza precedenti, sostenuto dai tecnomiliardari della Silicon Valley che sono saliti sul carro del vincitore sulla scia di Elon Musk, l’uomo più ricco d’America, il geniale businessman ma anche il più avventuroso uomo politico alla corte di Donald con spiccate simpatie per l’estrema destra. Ma l’altro sconvolgimento trumpiano riguarda la scena internazionale e ci investe da vicino: con Trump finisce l’era del multilateralismo e finisce anche la relazione speciale tra gli Usa e l’Europa, che Donald detesta e che spera di dividere. Con la Russia e con la Cina sarà confrontation e vedremo presto come andrà per l’Ucraina.
La sfida della Cina all’America sull’Intelligenza artificiale è aperta
Quello che Trump non s’aspettava è invece la sfida tecnologica che la Cina ha portato al cuore dell’impero americano sul terreno che più ipoteca il futuro: quello dell’Intelligenza artificiale a basso costo dove DeepSeek, con pochi investimenti, ha rivelato che il re è nudo e che la supremazia americana nella tecnologia è tutta da dimostrare. La partita è aperta e, malgrado gli sconquassi della Borsa per i giganti americani dell’high tech, non è ovviamente finita al primo round ma l’offensiva cinese ha messo in crisi le antiche certezze americane.
Con il Governo Meloni arbitro e giocatore scatta il terremoto del capitalismo italiano
Lo tsunami Trump e la sfida cinese sull’Intelligenza artificiale hanno terremotato il mondo intero e promettono o minacciano scintille ma c’è anche uno tsunami, tutto italiano, che può sconvolgere la finanza italiana e rivoluzionare gli equilibri di potere del capitalismo italiano: è la scalata che il Monte dei Paschi sta tentando su Mediobanca con un’Ops che guarda a Generali e che ha tutto il sapore di una mossa anomala, più politica che finanziaria, che forse in altri Paesi non sarebbe avvenuta. Operazione di mercato o operazione di Palazzo? Più la seconda che la prima e non solo perché l’operazione è sostenuta da due potenti azionisti privati – il costruttore, editore e finanziere romano Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin degli eredi di Leonardo Del Vecchio – che hanno mille intrecci azionari con partecipazioni in Mps ma anche in Mediobanca e in Generali (che è il vero obiettivo di tutta la battaglia) e mille potenziali conflitti d’interesse. Ma soprattutto perché la scalata a Mediobanca, che è il primo azionista di Generali, è una partita in cui il Governo Meloni è arbitro e giocatore. Un’anomalia tutta italiana nella quale il Governo è giocatore in prima persona essendo il primo azionista del Monte dei Paschi ma è anche arbitro interessato del nuovo assetto del potere finanziario con l’endorsement all’Ops della banca senese che ha l’effetto di influenzare tutti gli azionisti di Mediobanca e di Generali che fanno affari con il Governo e non vogliono inimicarselo. Dunque, partita chiusa? No, per fortuna in campo c’è anche il mercato con la presenza dei grandi fondi internazionali sia in Mediobanca che in Generali che non amano le ingerenze del Governo, diffidano dei portatori dei conflitti d’interesse e sono abituati a votare in base ai risultati di bilancio e alla credibilità del management. Di sicuro la partita che finirà a metà anno sarà tanto dura quanto incerta e, comunque vada a finire, il capitalismo finanziario italiano non sarà più quello di prima. Tempi incredibili quelli che stiamo vivendo.
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