Tiro a segno, Roberto Di Donna: “Il 2025 anno di transizione, non ci aspettavamo la doppia medaglia a Parigi”

Roberto Di Donna rappresenta una vera leggenda del tiro a segno italiano, con alle spalle due medaglie (oro nella 10 metri e bronzo nella 50 ad Atlanta 1996) in quattro partecipazioni olimpiche da atleta ed il ruolo attuale di Commissario Tecnico della Nazionale seniores di pistola. Il 56enne romano, ai microfoni di OA Sport, ha […]

Feb 3, 2025 - 22:08
 0
Tiro a segno, Roberto Di Donna: “Il 2025 anno di transizione, non ci aspettavamo la doppia medaglia a Parigi”

Roberto Di Donna rappresenta una vera leggenda del tiro a segno italiano, con alle spalle due medaglie (oro nella 10 metri e bronzo nella 50 ad Atlanta 1996) in quattro partecipazioni olimpiche da atleta ed il ruolo attuale di Commissario Tecnico della Nazionale seniores di pistola. Il 56enne romano, ai microfoni di OA Sport, ha toccato diversi temi interessanti tracciando un bilancio dell’ultima stagione e proiettandosi agli obiettivi principali del 2025.

Sull’emozione di vincere l’oro olimpico da atleta:Ho coronato il sogno di ogni sportivo. Da bambino vedevo le Olimpiadi e parteciparvi poteva essere un sogno. Poi partecipando alla prima ho detto: ‘Sì, bella l’Olimpiade, ma se non si sale sul podio anche no’. Partecipare non mi bastava più. Atlanta 1996 fu una soddisfazione incredibile, anche per la mia disciplina perché modestamente posso dire che un po’ di ragazzi si sono avvicinati grazie a quella vittoria. Negli sport poco conosciuti sono le grandi vittorie che poi fanno entrare queste discipline nelle case degli italiani. Questa è stata sicuramente la soddisfazione più grande, aver contribuito a far conoscere un po’ lo sport del tiro a segno“.

Di Monna si è poi soffermato sulla situazione attuale del movimento azzurro, ricordando la doppia medaglia olimpica a Parigi nella 10 metri di Maldini (argento) e Monna (bronzo): “Siamo già proiettati all’anno prossimo, ovviamente già in chiave Los Angeles 2028 perché dal giorno dopo di un’Olimpiade si lavora subito per quella successiva. Questa è anche la magia delle Olimpiadi. Nel nostro vocabolario la parola più usata per quattro anni è proprio Olimpiade tra tappe di avvicinamento e qualificazioni. Devo dire che il 2024 è stato un anno straordinario. Oltre alle due medaglie, citerei anche l’ottimo 6° posto di Spinella e la finale mancata da Mazzetti per un punto. Per il nostro settore è stata un’edizione dei Giochi al di là delle più rosee aspettative“.

Questo è frutto principalmente del talento dei ragazzi, perché i protagonisti sono sempre gli atleti. Noi siamo riusciti a fare sicuramente un’ottima programmazione, per mettere questi ragazzi nella condizione di poter arrivare a Parigi con la tranquillità dei forti, perché tutto era stato organizzato al meglio. Mi riferisco alla pianificazione delle gare e dei raduni. Sono arrivati a Parigi consapevoli di aver raggiunto un ottimo livello, anche in base ai risultati della stagione. A mio modo di vedere, quello che rende forte un atleta sono le vittorie. Più uno vince, più si sente di poter far bene“, aggiunge il CT italiano.

Noi speravamo in posizioni di vertice, ma non certo nella conquista di due medaglie in quella gara. È stata quindi a maggior ragione una soddisfazione ancora più grande, perché questi ragazzi hanno meritato e fino all’ultimo hanno lottato addirittura per la vittoria. È stata una gara straordinaria. Eravamo contenti proprio come lavoro di team, con la Federazione che ci ha sempre supportato. Ricordiamoci che a febbraio eravamo senza quote di partecipazione alle Olimpiadi, quindi eravamo vicini a un baratro. Sapevamo di essere forti ma non avevamo preso ancora nessuna quota. Poi è stata una stagione in crescendo, culminata con uno stato di forma di grazia a Parigi, quindi è stata proprio una favola a lieto fine“, dichiara il campione olimpico di Atlanta 1996.

Sulla nuova dimensione di Maldini e Monna dopo il podio olimpico:La medaglia olimpica dà una grande responsabilità, ma anche una grande forza, perché si entra nel mondo sportivo degli immortali e questa immortalità ti porta ad essere più bravo, forte e consapevole del tuo valore. Sono convinto che si sentiranno questa responsabilità, ma sanno anche di aver ottenuto traguardi straordinari in poco tempo e questo dà anche una certa forza”.

Sui prossimi obiettivi della Nazionale:Da CT mi piace vedere un lavoro a lungo termine, dunque non ho l’assillo dei risultati ai prossimi Europei. Il 2025 sarà un anno di transizione, anche perché non ci saranno eventi di qualificazione olimpica. Sarà quindi anche una stagione di sperimentazione. Per arrivare in ottime condizioni tecniche e mentali al 2028 bisogna anche gestirsi bene, e questo sarà l’aspetto più importante del nostro lavoro se saremo riconfermati da qui a Los Angeles. Dobbiamo portare l’atleta non cotto, ma ancora fresco e lucido con la voglia di dimostrare il proprio valore“.

Sulla crescita dei giovani:Abbiamo la fortuna di avere due alberi molto alti, quindi gli altri alberi più piccoli se vogliono vedere la luce del sole sono costretti a crescere, ed il più delle volte accade questo. È una grande fortuna avere due ragazzi che non sono solo atleti straordinari, ma anche persone straordinarie. Hanno un grande senso del dovere e la capacità di mettersi in discussione per aiutare gli altri. Questo è un grande vantaggio per le nuove leve, che non vivono nella loro ombra ma sono stimolati nell’avere questi due fari davanti che possono dare una mano. È un momento molto positivo per il nostro movimento“.

Sul focus per il 2025:Cercare di far crescere ulteriormente gli atleti di punta, svolgendo più raduni individuali seguendo i singoli nelle loro sedi e facendo un lavoro con la parte psicologica per limare alcuni dettagli sulla preparazione delle gare. Poi mi piacerebbe far crescere un po’ il settore femminile, perché abbiamo un ottimo margine di crescita e siamo ancora un po’ indietro su quelli che sono gli standard dei risultati internazionali“.

VIDEO INTERVISTA ROBERTO DI DONNA