Tim, analisti alzano il target price prima della trimestrale

L’ex monopolista comunicherà i suoi conti il prossimo 12 febbraio e gli esperti evidenziano alcuni catalyst per il titolo, tra cui il raggiungimento dei target già fissati e il tema della rete unica.

Feb 4, 2025 - 13:58
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Tim, analisti alzano il target price prima della trimestrale

Focus su Telecom Italia in attesa dei risultati trimestrali e annuali in programma per il 12 febbraio prossimo. Oggi le azioni Tim sono tra le poche che scambiano in verde tra le blu chip del FTSE MIB (-0,25%), in crescita dell’1,75% dopo due ore di contrattazioni, quotando 0,2744 euro.

La quotazione Tim sta guadagnando quasi il 10% da inizio anno (0,25 euro), mentre negli ultimi 12 mesi è cresciuta solo dell’1,67%.

Oggi Barclays ha alzato da 0,34 a 0,35 euro il prezzo obiettivo sulle ordinarie e sulle risparmio dell’ex monipolista, confermando la raccomandazione rispettivamente a overweight e a equalweight.

Gli analisti hanno aggiornato le stime in vista dei conti del quarto trimestre per tener conto degli ultimi movimenti dei cambi. Invariate le previsioni sul 2024, mentre le attese sui ricavi salgono dell'1,8% sul 2025 e del 2,2% sul 2026.

Ieri EQUITA aveva confermato la raccomandazione ‘buy’ e il prezzo obiettivo a 0,34 euro su Tim. Dalla sim hanno incrementato di 50 punti base il peso del titolo nel loro portafoglio raccomandato "in vista dei risultati 2024 e della presentazione del piano 2024-2027", fiduciosi che il gruppo "possa raggiungere gli obiettivi del 2024 e proseguire nell'esecuzione del piano che vede un ritorno alla generazione di cassa".

A fine gennaio Banca Akros alzava il target price su Tim da 0,26 a 0,28 euro e conferma la raccomandazione neutral. Gli analisti si aspettano che la società abbia raggiunto gli obiettivi della guidance per il 2024, in particolare nel quarto trimestre il fatturato è atteso pari a 3,89 miliardi di euro con un Ebitda di 923 milioni. Le stime per gli esercizi 2025 e 2026 sono state riviste, con un leggero miglioramento della generazione di free cash flow "grazie a minori oneri finanziari e altre voci".

Ieri a margine di un convegno il Ceo di Cdp, Dario Scannapieco, ha evidenziato come l’assetto del mercato italiano in termini di operatori wholesale non sia ottimale, per effetto delle duplicazioni che si generano tra Open Fiber e FiberCop.

Le dichiarazioni “confermano una crescente sensibilità sia industriale che politica al tema della rete unica, un elemento che può essere un catalyst importante per Tim alla luce dell’earn-out legato alla realizzazione di una combinazione tra i due operatori”, spiegano da EQUITA.

Infine, il Ceo di Tim, Pietro Labriola, presente a un differente convegno, ha ribadito la confidenza sulla raggiungibilità dei target aziendali e sul processo di vendita di Sparkle. “Si tratta di due ulteriori importanti catalyst che a nostro avviso non sono ancora riflessi dalle quotazioni del titolo”, sottolineano da EQUITA.