Perché il cerchio si allarga quando lo osserviamo?

Si chiama illusione ottica del cerchio in espansione: il motivo per cui vediamo questo cerchio nero ingrandirsi è dovuto alla funzione di un alcune cellule della retina.

Feb 4, 2025 - 14:38
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Perché il cerchio si allarga quando lo osserviamo?
Le illusioni ottiche sono stimoli visivi percepiti dagli occhi e poi compresi dal cervello in un modo non corrispondente alla realtà: ne esistono di moltissimi tipi – per esempio di colore e contrasto, prospettiche, geometriche o di movimento. Ora un team di scienziati della Flinders University (Adelaide, Australia) ha condotto uno studio (pubblicato in preprint su arXiv e non ancora sottoposto a revisione tra pari) sulla cosiddetta expanding hole illusion, ovvero illusione del buco in espansione, scoprendo che quel che fa sembrare ai nostri occhi (e al nostro cervello) che un buco nero fisso si stia in realtà ingrandendo è il lavoro di specifiche cellule della retina, le cellule gangliari.. Ipotesi precedenti. Non è la prima volta che gli esperti cercano di dare una spiegazione a questa illusione ottica: uno studio del 2022 aveva attribuito l'effetto "inghiottimento" a una reale dilatazione delle pupille, che reagivano come se dovessimo entrare in un luogo poco illuminato. Secondo Jolyon Troscianko dell'Università di Exeter (Regno Unito) la nuova spiegazione è più semplice da comprendere e da testare, anche se non si può dire che quella precedente non sia valida. Vediamo di cosa si tratta.. Il ruolo delle cellule gangliari. Per capirne di più, i ricercatori hanno creato un modello computerizzato delle cellule della retina chiamate gangliari, che individuano il contrasto e ci aiutano a vedere meglio "scurendo" le zone più luminose o schiarendo quelle più buie. Le cellule gangliari comunicano che una regione è scura o chiara non solo al cervello, ma anche alle cellule vicine. Secondo quanto scoperto dal modello sarebbe questo il motivo per cui si crea l'illusione ottica: alcune cellule percepiscono il centro scuro dell'immagine e "avvisano" le cellule vicine dell'oscurità – quando in realtà queste ultime si trovano in una zona sfumata (e non nera) appena fuori dal centro; questo meccanismo è ciò che dà l'illusione di vedere un cerchio nero che si espande e ci inghiotte.. Gli esperti sottolineano che le loro sono solo ipotesi, e che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare i risultati. Secondo Nasim Nematzadeh, una dei due autori, il loro modello potrebbe essere utilizzato per indagare le origini di altre illusioni ottiche; per Troscianko potrebbe essere utile anche in campi diversi, per comprendere per esempio il meccanismo per cui in natura si ripetono motivi come le strisce delle zebre e i disegni sulle ali delle farfalle..