Mps, rating migliorati da parte di Moody’s
Oltre all’Ops su Mediobanca, la decisione dell’agenzia riflette anche la valutazione dei benefici di scala derivanti dalla creazione del terzo gruppo bancario a livello nazionale.
Giudizio migliorato da parte dell’agenzia di rating Moody’s su Banca Monte dei Paschi di Siena a seguito dell’Offerta Pubblica di Scambio totalitaria volontaria sulle azioni di Mediobanca. L’agenzia ha migliorato da stabile a positivo l’outlook di lungo termine sui rating dei depositi e del debito senior unsecured, confermando tutti i rating della banca senese.
Oltre all’Ops su Mediobanca, la decisione riflette anche la valutazione da parte dell'agenzia di rating dei benefici di scala derivanti dalla creazione del terzo gruppo bancario a livello nazionale, che comprenderebbe attività complementari con franchising consolidati nei settori dei servizi bancari retail, del credito al consumo, del wealth managment, dei prestiti alle piccole, medie e grandi imprese, nonché dei servizi di corporate e investment banking.
Inoltre, secondo Moody' s, la redditività ricorrente di Mps, escludendo gli effetti delle DTA e i costi di integrazione, beneficerebbe della maggiore diversificazione dei prodotti e servizi derivante da una business combination con Mediobanca.
L'outlook positivo sui rating di lungo termine dei depositi e del debito senior unsecured di Mps riflette il potenziale beneficio derivante dall' operazione sul profilo finanziario della combined entity.
Moody’s ha inoltre indicato la possibilità di un upgrade multi-notch, subordinato al completamento con successo della transazione e al miglioramento del merito di credito.
Infine, la conferma dei rating riflette anche i progressi evidenziati negli ultimi anni dalla banca nella redditività ricorrente e nel profilo di rischio di credito, e nel ripristino di un modello di business più sostenibile.
L’operazione su Mediobanca continua a seminare dubbi da parte degli analisti e questa volta è il turno dell’agenzia di rating Fitch, la quale ritiene che, nel caso in cui dovesse avere successo, questa presenta rischi di esecuzione e potrebbe danneggiare la rete dell'istituto di Piazzetta Cuccia.
A questo si aggiungono i “molti ostacoli che rendono l'operazione altamente incerta, mentre è ancora presto per valutare a fondo le sue implicazioni in termini di rating”, aggiungono gli esperti dell’agenzia.
L'acquisizione, spiega Fitch, potrebbe mettere sotto pressione i rating di Mediobanca, visti i diversi livelli di rating relativi delle due banche. Questo anche perché, spiega, le attività Cib e wealth management di Mediobanca, altamente competitivi e sensibili alla fiducia, potrebbero risentire dell'acquisizione di Mps, che può essere percepita come un peer più debole e meno specializzato in questi settori.
Inoltre, sottolinea ancora l'agenzia di rating, "le differenze culturali tra le due banche potrebbero portare a una uscita del personale e dei clienti. Il piano di Mps di gestire entrambi i marchi con un elevato grado di indipendenza potrebbe mitigare questi rischi, ma ciò comporta rischi di esecuzione".
Per quanto riguarda Mps, i suoi rating non subirebbero probabilmente alcun impatto nel breve termine in base ai termini proposti nell'Ops. I rating a lungo termine potrebbero invece cambiare in positivo se la banca senese dimostrerà di essere in grado di integrare in modo efficace Mediobanca senza impatti nella rete, realizzando le sinergie annunciate e gestendo in modo efficiente il profilo di rischio dell'entità combinata, dice Fitch
Secondo un articolo de Il Foglio, il governo teme una possibile controfferta da parte di banche italiane o europee su Mediobanca, innescando la necessità di migliorare l’OPS fino a 2,5 miliardi. Secondo l’articolo, nonostante il CEO Lovaglio stia cercando di convincere i fondi d'investimento, le preoccupazioni nascono dalla possibilità che altre banche, con capitali in eccesso, possano fare una proposta concorrente. La recente reazione di Mediobanca, che ha bocciato l’offerta definendola 'ostile', potrebbe essere un messaggio per sollecitare proposte più vantaggiose. In Italia, le uniche banche potenzialmente in grado di fare un'offerta finanziariamente e industrialmente valida sarebbero UniCredit e Intesa.
Un’eventuale offerta estera, come ad esempio di BNP Paribas, potrebbe complicare la situazione, mettendo il governo in una posizione di difficoltà, quindi, per evitare scenari complessi, mps potrebbe allora essere costretta a migliorare l’offerta, con una cifra stimata tra i 2-2,5 miliardi (che corrisponde all’incirca al capitale in eccesso di cui dispone Mps) per rendere l'acquisizione più attrattiva e soddisfare gli azionisti di Mediobanca.
“Un eventuale miglioramento dell’offerta cash da parte di Mps di 2-2,5 miliardi comporterebbe un prezzo implicito per gli azionisti di Mediobanca tra i 16,7-17,3ps, considerando i prezzi di chiusura di venerdì (6,214 euro) e questo rappresenterebbe un premio del 5/9% rispetto ai prezzi di venerdì, che rimane inferiore al nostro target price di Mediobanca di 18,6 euro” (15,70 euro la quotazione di oggi), scrivono da EQUITA, mantenendo la raccomandazione d’acquisto (buy).
Poco mosse questa mattina le azioni Mps, scambiate intorno la parità a 6,214 euro, in calo del 7% da inizio anno e in crescita dell’85% negli ultimi 12 mesi.