Lunga escursione con le ciaspole al Rifugio Massero, nel Parco Naturale Alta Valsesia
Dal borgo incantato di Carcoforo, con le inconfondibili architetture Walser fino alla base di alcune delle più belle montagne valsesiane risalendo la silenziosa Val d’Egua L'articolo Lunga escursione con le ciaspole al Rifugio Massero, nel Parco Naturale Alta Valsesia proviene da Montagna.TV.
Il Rifugio Massero è situato a 2082 metri di quota su un altopiano ai piedi di un anfiteatro di cime poco conosciute, ma esteticamente molto interessanti. E’ meta ideale, in inverno, soprattutto per le ciaspole. Per skialp, è possibile proseguire oltre, magari verso il Colle della Bottigia, ma solo con assoluta precauzione. Questa valle laterale della Valsesia è in parte nel territorio del Parco Naturale Alta Valsesia e, quindi, scrigno di una natura autentica. Anche la struttura del rifugio è poco invasiva e originata dalla ristrutturazione di una baita. Frequente l’incontro con camosci e stambecchi. Non ci sono impianti da sci in Val Sermenza, anche se è possibile praticare il fondo, proprio a Carcoforo, da dove parte il nostro itinerario.
Il villaggio, soprattutto il centro pedonale, è ancora ben conservato, con case in legno e pietra che possono vantare un’estetica con influenze architettoniche in stile Walser, come in molti altri luoghi della Valsesia. Sopra le case, spicca la seghettata corona di vette, dalla quale si ergono in particolare il Pizzo Montevecchio (2789 m), il Pizzo Quarazzolo (2802 m), il Palone del Badile (2675 m), il Pizzo della Moriana e il Pizzo Tignaga (2652 m). Sicuramente merita una visita anche il caratteristico villaggio di Rima, lungo il solco vallivo della Val Sermenza. Ultimo borgo della valle è situato proprio a ridosso delle falde della piramide del Tagliaferro che delimita la valle con la zona di Alagna Valsesia e con il Monte Rosa.
L’itinerario
Partenza e arrivo: Carcoforo (VC)
Dislivello: + 778 m
Tempo di percorrenza: 4.30 ore (a/r)
Difficoltà: E: itinerario non difficile, ma piuttosto lungo e dal dislivello notevole per le racchette da neve.
Itinerario panoramico sia sulla testata della Val d’Egua, sia sul suo fondovalle. L’escursione si svolge tra gli alpeggi dell’alta valle che, in caso di molta neve o di poca voglia di camminare, possono essere delle interessanti mete a se stanti. Da Carcoforo ci si dirige verso il fondovalle del Trasinera (n 112) lasciando sulla destra le case del paese, arroccate ai lati del fiume, e attraversando una zona con delle villette e alcune case. In breve si giunge alle baite Le Coste (1351 m), dove si prende il n. 113 (cartelli, quasi sempre visibile anche con molta neve) che inizia a salire in una zona cosparsa di cespugli e larici. Ignorando alcune deviazioni che portano a vecchi alpeggi si sale ancora nel bosco di larici e con alcuni tornanti si giunge in zone di pascolo aperto e poco dopo all’Alpe Fornetto (1926 m; 1,45 ore), dove il panorama inizia a divenire più ampio. Si prosegue verso le baite in pietra di Casere Nuove (2081 m), senza però raggiungerle. Si devia, invece, verso destra e, in salita, si arriva alle strutture in pietra dell’Alpe Massero (2082 m), adibite in periodo estivo a rifugio dal Parco Naturale Alta Valsesia. La vista è molto interessante, soprattutto sull’anfiteatro di vette che costituiscono la testata della Val d’Egua dalla quale spiccano il Pizzo Montevecchio e, soprattutto, il Palone del Badile (2675 m). Proseguire oltre il rifugio necessita ancora di maggiore attenzione; gli spazi sono ora aperti e d’ampio respiro e sono interessanti anche e soprattutto per skialp. E’ possibile proseguire, per esempio, verso il Colle della Bottigia (2607 m), alle falde del Pizzo Montevecchio (2789 m). In ogni caso, il proseguimento oltre l’Alpe Massero richiede condizioni di neve stabile e ben assestata e attenta consultazione del bollettino nivometeorologico.
A Rimasco per vedere le stelle
La valle è priva di impianti da sci, anche se a Rimasco si trova la seggiovia per l’Alpe Campo, un tempo via di servizio per alcuni skilift e relative piste da sci, oggi chiusi, per mancanza di neve e costi di gestione antieconomici, per una stazione a circa 1000 metri di quota. L’alternativa è stata individuata nel Fun-Bob (una specie di “trenino” monorotaia) che ha consentito al piccolo comprensorio di continuare ad esistere e di ricavarsi una nicchia turistica, grazie all’apertura estiva. All’arrivo dell’impianto è situato il rifugio, con possibilità di ristoro e di pernottamento in tenda, o in star-box, piccole baite in legno, con tetto apribile, per l’osservazione delle stelle. Si organizzano eventi e corsi di vario genere.
Come arrivare
A Carcoforo si può arrivare in auto dall’Autostrada A4 (Torino – Milano) oppure dalla A26 (Genova – Gravellona Toce) uscendo a Romagnano Sesia. Si percorre poi la S.S. 299, si supera Varallo e, raggiunta Balmuccia, si imbocca a destra la Val Sermenza. Oltrepassato Rimasco, si tiene ancora la destra seguendo la strada fino a Carcoforo.
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