Italia nel mirino di un’ondata di FREDDO SIBERIANO: cosa dicono i modelli meteo
Le ultime proiezioni meteo evidenziano un quadro fortemente variabile, con la possibilità di repentini cambiamenti nelle condizioni atmosferiche. Tra gli scenari più rilevanti c’è il rischio di un’irruzione di aria gelida continentale, un evento che i principali modelli matematici stanno valutando con crescente attenzione. Se questa dinamica dovesse concretizzarsi, il gelo proveniente dalle steppe siberiane […] Italia nel mirino di un’ondata di FREDDO SIBERIANO: cosa dicono i modelli meteo
Le ultime proiezioni meteo evidenziano un quadro fortemente variabile, con la possibilità di repentini cambiamenti nelle condizioni atmosferiche. Tra gli scenari più rilevanti c’è il rischio di un’irruzione di aria gelida continentale, un evento che i principali modelli matematici stanno valutando con crescente attenzione.
Se questa dinamica dovesse concretizzarsi, il gelo proveniente dalle steppe siberiane potrebbe spingersi fino all’Italia, determinando un brusco abbassamento delle temperature e potenzialmente anche nevicate fino a quote molto basse. Tuttavia, per comprendere appieno l’intensità del freddo e la possibilità di precipitazioni nevose, sarà necessario attendere ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni.
In particolare, in presenza di un anticiclone ben posizionato, l’aria fredda potrebbe scorrere lungo il suo bordo orientale, investendo soprattutto le regioni adriatiche. Qui, il contrasto tra l’aria gelida e l’umidità presente nel Bacino del Mediterraneo potrebbe generare neve fino in pianura, con possibili fiocchi che potrebbero spingersi fino alle coste.
Rischio caldo africano prima del gelo: il clima sempre più instabile
Negli ultimi anni, le ondate di freddo intenso si alternano sempre più frequentemente a fasi di caldo anomalo, complicando le previsioni a medio termine. In questo contesto, non si esclude la possibilità che, prima dell’arrivo del gelo, possa verificarsi una temporanea espansione dell’anticiclone africano, capace di riportare temperature ben superiori alla media stagionale.
Il cambiamento climatico, evidente in tutto il mondo, ha portato a un progressivo aumento delle temperature. Oggi, città come Roma registrano un profilo termico simile a quello che un tempo caratterizzava Tunisi, mentre Milano ha temperature paragonabili a quelle della Firenze di qualche decennio fa. Questo spiega perché anche in Inverno si assiste a sbalzi termici sempre più estremi, con fasi insolitamente miti che si alternano a incursioni di aria gelida.
Vortice polare e rischio split: il gelo si muove verso l’Europa?
Un elemento cruciale da tenere sotto osservazione è il comportamento del Vortice Polare, attualmente molto intenso e responsabile delle recenti ondate di freddo eccezionale in Nord America. Tuttavia, i meteorologi stanno monitorando la possibilità di un split del Vortice Polare, ovvero una sua divisione in più lobi che potrebbero spostarsi verso diverse zone dell’emisfero settentrionale.
Quando si verifica uno split, l’aria gelida può scendere molto più a sud del normale, colpendo l’Europa centrale e meridionale. In aggiunta, un riscaldamento stratosferico improvviso (fenomeno noto come stratwarming) potrebbe amplificare questo processo, favorendo una discesa di aria artica verso il Mediterraneo.
Se questa evoluzione si concretizzasse, un impulso gelido da nord-est potrebbe investire l’Italia, determinando un raffreddamento drastico e aumentando il rischio di nevicate anche a bassa quota.
Neve e gelo: quali regioni potrebbero essere coinvolte?
Le ondate di freddo siberiano possono avere effetti molto diversi a seconda della disposizione delle correnti atmosferiche e della presenza di sistemi di alta e bassa pressione. In generale:
- Le regioni adriatiche, dall’Emilia-Romagna fino alla Puglia, sono tra le più esposte al rischio di nevicate in caso di irruzioni fredde da nord-est.
- La Pianura Padana, se l’aria gelida trovasse le giuste condizioni, potrebbe sperimentare temperature ben al di sotto dello zero e neve fino in città.
- Anche Roma e il Centro Italia potrebbero essere coinvolti, con possibili episodi nevosi in caso di umidità sufficiente.
- Il Sud Italia, soprattutto la Puglia e la Calabria ionica, potrebbe assistere a nevicate a quote collinari o persino fino alle coste, come già accaduto in passato.
Freddo estremo e nevicate storiche: i precedenti che fanno riflettere
Anche in un contesto di riscaldamento globale, le ondate di freddo possono ancora colpire duramente l’Italia. Gli ultimi decenni hanno visto alcuni episodi di gelo particolarmente intensi, come:
- Febbraio 1987: il famigerato Buran portò nevicate record lungo le regioni adriatiche e sulla Pianura Padana, con accumuli impressionanti anche in Puglia.
- Febbraio 2012: un’irruzione gelida dalla Russia fece crollare le temperature su tutta l’Italia, con nevicate su Roma e Napoli.
- Febbraio 2018: un’altra ondata di freddo siberiano portò la neve fino alle coste del Lazio e della Campania, con accumuli inaspettati persino sulle spiagge.
Alla luce di questi precedenti, è chiaro che anche in un contesto climatico più caldo, l’Inverno può ancora sferrare colpi improvvisi, ribaltando completamente le condizioni meteo nel giro di pochi giorni.
Il gelo è davvero in arrivo?
Il Vortice Polare resta il grande sorvegliato speciale delle prossime settimane. Se lo split dovesse avvenire, le possibilità di un afflusso di aria gelida sull’Italia aumenterebbero notevolmente, con il rischio di temperature sotto lo zero su molte regioni e nevicate fino in pianura.
Tuttavia, l’elevata variabilità atmosferica potrebbe anche favorire una temporanea espansione dell’anticiclone africano, regalando giornate miti prima di un nuovo repentino crollo termico.
Febbraio 2025 si preannuncia come un mese di forti contrasti, con scenari invernali ancora tutti da scrivere. Gli aggiornamenti meteo dei prossimi giorni saranno decisivi per capire se e quando il gelo siberiano farà il suo ingresso in Italia.
Italia nel mirino di un’ondata di FREDDO SIBERIANO: cosa dicono i modelli meteo