Ecco come OpenAI e SoftBank si alleano sull’intelligenza artificiale
Il conglomerato giapponese SoftBank e OpenAI (ChatGpt) hanno annunciato una joint-venture paritaria chiamata SB OpenAI Japan per offrire servizi di intelligenza artificiale ai clienti aziendali.
Il conglomerato giapponese SoftBank e OpenAI (ChatGpt) hanno annunciato una joint-venture paritaria chiamata SB OpenAI Japan per offrire servizi di intelligenza artificiale ai clienti aziendali.
SoftBank e OpenAI daranno vita a una joint venture giapponese per l’intelligenza artificiale.
Ieri il ceo di SoftBank Group, Masayoshi Son, ha annunciato che il conglomerato della tecnologia giapponese da lui guidato e il colosso dell’intelligenza artificiale OpenAI hanno concordato di creare una joint venture paritaria per promuovere i servizi di intelligenza artificiale per le imprese. La nuova società, denominata SB OpenAI Japan, utilizzerà le enormi quantità di dati presenti nei sistemi delle aziende clienti per offrire soluzioni di gestione ottimali, ha spiegato Son in un discorso tenuto durante un evento a Tokyo.
La notizia arriva dopo che la scorsa settimana il Financial Times ha riportato che SoftBank è in trattativa per investire fino a 25 miliardi di dollari nella società guidata da Sam Altman. Questo accordo renderebbe la società giapponese il più grande finanziatore del produttore di ChatGPT, mentre le due aziende si preparano a collaborare in Stargate, uno dei più ambiziosi progetti infrastrutturali sull’intelligenza artificiale.
Insieme a Oracle,SoftBank e OpenAI fanno parte infatti del progetto Stargate supportato dal presidente Donald Trump, che punta a spendere circa 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per costruire più potenza di calcolo. Son ha affermato che Stargate si espanderà in Giappone, così come in altre nazioni.
Tutti i dettagli.
LA JOINT VENTURE AL 50% TRA SOFTBANK E OPENAI
La joint venture, SB OpenAI Japan, sarà di proprietà di OpenAI e di una società fondata da SoftBank e dalla sua divisione di telecomunicazioni nazionali. Il gigante degli investimenti giapponese pagherà anche 3 miliardi di dollari all’anno per utilizzare la tecnologia di OpenAI nelle società del gruppo SoftBank. “Questa sarà una super-intelligenza per l’azienda. Sono così emozionato”, ha detto Son ai giornalisti e agli altri partecipanti all’evento Transforming Business through AI.
LA STRATEGIA DI MASAYOSHI SON
Durante l’evento stampa, Son ha portato sul palco un cristallo viola, un’allusione a una metafora che ha usato quando ha acquistato Arm nel 2016 come mezzo per vedere nel futuro della tecnologia, segnala Bloomberg. Son ha affermato che il suo servizio AI Cristal potrebbe essere utilizzato dalle aziende per la pianificazione, il marketing, le e-mail e la comprensione dei vecchi codici sorgente.
Cristal verrà inizialmente lanciato nelle aziende SoftBank Group di Son, che includono Arm, un’azienda di semiconduttori e software, e PayPay, un servizio di pagamento elettronico.
LE MIRE DI SAM ALTMAN
Da parte sua Altman ha parlato della “ricerca approfondita” appena annunciata, che consente a ChatGPT di svolgere attività più complesse, tra cui la preparazione di report navigando sul Web e trovando migliaia di fonti molto più rapidamente di un lavoratore umano.
“Questa partnership con SoftBank accelererà la nostra visione di portare l’intelligenza artificiale trasformativa ad alcune delle aziende più influenti al mondo, a partire dal Giappone”, ha affermato Altman.
L’INVESTIMENTO DI SON IN OPENAI
Infine, come già detto, Son si sta muovendo per approfondire la sua esposizione a OpenAI.
SoftBank intende investire 15-25 miliardi di dollari direttamente in OpenAI, una cifra aggiuntiva rispetto ai 15 miliardi che destinerà a Stargate, secondo quanto riferito da più persone a conoscenza diretta delle trattative ad alcuni media, tra i quali il Ft. In definitiva, la società giapponese potrebbe spendere più di 40 miliardi di dollari per la sua partnership con OpenAI. Lo scopo dell’investimento di SoftBank nel produttore di ChatGPT potrebbe essere coprire l’impegno di quest’ultima nel progetto sui data center per l’AI lanciato dagli Stati Uniti, secondo alcune fonti. Se andasse a buon fine l’accordo, sarebbe l’ennesima mossa ambiziosa del fondatore dell’azienda giapponese, Masayoshi Son, per consolidarsi come un leader nel settore dell’IA, approfondendo i legami con OpenAI.