Che cos'è la Cisgiordania (o West Bank)?
La Cisgiordania si trova sulla riva occidentale del fiume Giordano. Fa parte della regione storico-geografica della Palestina, ma venne ocupata in parte nel 1967 da Israele.
Nelle ultime ore, si parla di una possibile annessione di una parte della Cisgiordania a Israele. Il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato che, per ora, non si pronuncia su questo tema, ma ha constato che Israele ha un territorio molto piccolo. Intanto facciamo chiarezza su come e quando è nato il territorio della Cisgiordania e da chi è amministrato.. Una vecchia storia. Nel 1920, la Società delle nazioni (antenata dell'Organizzazione delle Nazioni Unite) affidò agli inglesi il mandato per amministrare l'area palestinese. Nel 1922 venne confermato il mandato britannico, istituendo però un'amministrazione separata per il territorio a est del fiume Giordano, la Transgiordania (oggi Giordania) restava sotto il controllo inglese, ma veniva amministrata dall'emiro Abd Allah I.
Anche la Cisgiordania (o West Bank, "sponda occidentale") a ovest del Giordano (sotto il controllo giordano fino al 1967) era controllata dagli inglesi, me in quegli divenne una zona caratterizzata da un forte afflusso di ebrei, passando negli anni Venti da poco più di 80mila a oltre 150mila, per quasi triplicare negli anni Trenta (a fronte di quasi un milione di arabi e oltre 100mila cristiani), una migrazione "forzata" anche dall'antisemitismo della Germania nazista.. Il dopoguerra. Alla fine della Seconda guerra mondiale, con il riconoscimento internazionale della Shoah, molti ebrei europei iniziarono a vedere nella Palestina la "terra promessa". Anche il clima politico internazionale era favorevole: le due superpotenze, Usa e Urss, erano d'accordo sulla formazione di uno Stato ebraico.
Nel 1947 l'Onu stabilì la divisione della Palestina in due Stati con Gerusalemme sotto il controllo internazionale. La decisione scontentò tutti: così il 14 maggio 1948 il leader sionista Ben Gurion approfittò della confusione generale per dichiarare unilaterlamente la nascita dello Stato di Israele. Il giorno dopo le truppe britanniche si ritirarono, lasciando irrisolta una situazione potenzialmente esplosiva.. Guerra dei sei giorni. La guerra-lampo combattuta tra il 5 e il 10 giugno 1967 tra Israele e gli Stati arabi confinanti (Egitto, Siria e Giordania), cambiò i confini in Medio Oriente. Dopo aver vinto, Israele estese la propria amministrazione sulla Striscia di Gaza, sui territori della Palestina sottratti alla Giordania (tra cui la Cisgiordania e Gerusalemme Est), sulle alture del Golan a nord-est (in precedenza territorio della Siria) e sulla Penisola del Sinai (restituita all'Egitto nel 1978).L'appropriazione di questi territori cancellò la linea di confine (la cosiddetta linea verde) tracciata dai negoziatori sulla mappa dell'armistizio che seguì la guerra del 1948 tra lo Stato ebraico e i vicini Stati arabi.. Territori occupati. Venne così avviata la costruzione dei primi insediamenti nei territori occupati della Cisgiordania: i più importanti furono quelli di Kfar Etzion e Har Gilo (Betlemme) e di Kyriat Arba (Hebron), sulle terre che Israele considera parte della Giudea e Samaria (i due regni biblici: a sud il Regno di Giuda e a nord il Regno di Israele, che risalgono ai tempi in cui la regione era abitata dal popolo ebraico).
Il governo israeliano, alla fine del luglio 1967, mise in atto un piano per l'insediamento della popolazione ebraica in quei territori occupati, prevedendo la costruzione di insediamenti coloniali permanenti nelle zone meno popolate della Cisgiordania, in particolare nella valle del Giordano, nelle colline a sud di Hebron e nell'area che circonda la città di Gerusalemme.. Espropri statali. Sui terreni espropriati – in gran parte arabi – furono costruite fra il 1967 e il 1996 quasi 40mila unità abitative per gli ebrei. Nel 1975 fu redatto un piano ventennale per la colonizzazione completa della Valle del Giordano che mirava allo sfruttamento delle risorse (terra e acqua) a fini agricoli. In seguito il piano venne esteso alle zone montuose della Cisgiordania, circondando le città con blocchi di insediamenti.. Hebron: simbolo di un conflitto irrisolto. La Città di Hebron (Cisgiordania), sacra alle religioni ebraica, cristiana e musulmana, riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 2017, venne divisa in due settori nel 1994, dopo la strage, nota come il Massacro di Hebron, compiuta da un colono ebreo all'interno della moschea della città.
Da allora gran parte della città è stata assegnata all'Autorità nazionale palestinese, mentre l'esercito israeliano continua a controllare il centro storico, costruito intorno alla Tomba dei patriarchi dove riposa il profeta Abramo e dove, nella Pasqua del 1968, il rabbino Mosge Levinger istituì il primo avamposto ebraico nei territori: Kyriat Arba, eretta subito dopo la Guerra dei sei giorni e divenuta la culla del nazionalismo religioso radicale.
Sulla carta, la divisione doveva terminare nel 1999, ma in realtà si è protratta a tempo indeterminato mentre i residenti degli insediamenti si sono moltiplicati. I coloni israeliani sostengono di essersi reinsediati in terre appartenute in passato alla comunità ebraica. Oggi è una delle zone più ad alta tensione di tutta la Cisgiordania, dove 35mila palestinesi "convivono" con circa 650 coloni israeliani..