ProDrive P25: la WRC perfetta per la strada

Un aspetto che trasuda virilità, pannelli in carbonio, antilag e cambio sequenziale, launch control e un rapporto Cv/Ton migliore di una Gruppo A. La Prodrive P25, sulla strada giusta, sarebbe un’arma imprendibile L'articolo ProDrive P25: la WRC perfetta per la strada proviene da Veloce.

Feb 8, 2025 - 17:20
 0
ProDrive P25: la WRC perfetta per la strada

Era solo questione di tempo prima che qualcuno decidesse di creare un restomod della mitica Subaru Impreza 22B, una delle ‘homologation special’ più iconiche di tutto il Sol Levante, ma perlomeno questo qualcuno ha un curriculum coi fiocchi. Nel 2022 la Prodrive – scuderia e azienda tecnologica inglese con 40 anni di successi nel Motorsport e partner Subaru per 18 anni – ha presentato la P25, un’arrogante tre volumi a trazione integrale dall’aspetto così familiare eppur così evoluto, una sorta di reincarnazione attuale di quella che probabilmente è l’Impreza più famosa al mondo. La 22B aveva già tre o quattro mazzi di assi nelle maniche (cilindrata cresciuta fino a 2.2 litri, 280 cavalli ‘ufficiali’, assetto Bilstein, erotici cerchi BBS dorati e una carrozzeria due porte bombata come un buttafuori), tanto che i 424 esemplari prodotti furono venduti in poche ore, ma la P25 vuole fare ancora di meglio. O perlomeno ci prova. 

UN’ANIMA DA RALLY. Il nome P25 in realtà omaggia i 25 anni (al momento della presentazione, ora sono 28) della WRC97, la vettura da rally con la quale Prodrive vinse il titolo costruttori nel 1997, ma è inevitabile associarlo anche alla leggenda giappo, disegnata sempre da Peter Stevens (matita dietro alla stupenda McLaren F1) che ha tracciato pure i muscoli del nuovo restomod. Il procedimento per ottenere questa belva integrale è tipica di svariati restomod e non meno impressionante: una GC8 STI donatrice (due porte, non quattro of course) viene smantellata fino al telaio, che è rimesso in condizioni pari al nuovo, rinforzato e nascosto da nuovi pannelli, tutti – eccetto le portiere per questioni di sicurezza – realizzati in fibra di carbonio così da mantenere il peso inferiore ai 12 quintali. 

CARATTERE IN ABBONDANZA. Quel peso piuttosto esiguo è portato a spasso da bellissimi cerchi da 19’’ avvolti in Bridgestone Potenza Sport da 235/35, e dietro di essi si celano freni AP Racing da 380 mm e sei pompanti all’anteriore e 350 mm e quattro pompanti al posteriore. Meglio così, perché il nuovo motore è roba grossa: il monoblocco è ripreso dal più recente EJ25, con pistoni forgiati, teste lavorate, nuove bielle, una grossa turbina Garrett con antilag (!) e uno scarico in titanio della Akrapovic. Mentre la 22B aveva 280 cavalli dichiarati – e realisticamente 300/320 – la P25 balza direttamente ad oltre 450 cavalli e 600 Nm, e questi sono dati conservativi. La trazione ovviamente è integrale e tutta quella cattiveria è trasmessa a terra da un cambio sequenziale a sei marce con paddle singolo della X-Shift. 

SFODERATE IL LIBRETTO DEGLI ASSEGNI. Il lavoro per creare una delle armi più letali per le B-roads inglesi si conclude con un assetto regolabile Bilstein e barre antirollio più paffute, gli interni invece sono resi più accoglienti da sedili in pelle e Alcantara con cuciture blu, dettagli in carbonio, un nuovo volante a tre razze e una strumentazione completamente digitale riprogettata da zero. Questo immane processo si fa pagare, e parecchio: per la precisione più di 600.000 euro, una cifra spropositata ma non così problematica dato che tutti i 25 esemplari previsti hanno trovato casa. La Prodrive – ok che possono permettersela un po’ di sbruffonaggine… – descrive la P25 come “semplicemente la miglior Impreza stradale di sempre”. Una frase audace, ma considerando l’eccezionale risultato finale potrebbero non avere tutti i torti.  

Foto dell’articolo: Dean Smith

L'articolo ProDrive P25: la WRC perfetta per la strada proviene da Veloce.