Allarme energia
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Allarme energia: la manifattura energivora a rischio di collasso, lancia l’avviso Assocarta
“La manifattura energivora rischia il collasso”: l’allarme energia lanciato da Assocarta, a Roma, in occasione della 2° edizione del Forum di Legambiente “L’Italia in cantiere”. Il prezzo della energia in Italia è più alto del 38% di quello tedesco, del 72% di quello spagnolo e del 87% di quello francese ma rimane prioritario per le imprese l’obiettivo di decarbonizzazione.
“La manifattura energivora rischia il collasso”. È questo il messaggio lanciato oggi da Assocarta in occasione della seconda edizione del Forum di Legambiente “L’Italia in Cantiere: la nuova occupazione verde della transizione ecologica Made in Italy”. L’incontro, che ha avuto luogo a Roma, ha messo in luce le difficoltà del settore, in particolare per l’industria cartaria, per via dei costi energetici troppo elevati.
Massimo Medugno, Direttore Generale di Assocarta, ha sottolineato che il prezzo dell’energia in Italia è superiore del 38% rispetto alla Germania, del 72% rispetto alla Spagna e dell’87% rispetto alla Francia. Un quadro preoccupante che rischia di compromettere la competitività del settore, con un impatto diretto su oltre 700.000 lavoratori e su un export che riguarda il 60% dei prodotti essenziali per le filiere a valle.
“Il sistema attuale prezza anche l’energia da fonti rinnovabili al pari di quella prodotta dal gas, il che risulta insostenibile per il nostro comparto”, ha affermato Medugno. Infatti, dal mese di ottobre, il costo dell’energia è aumentato di oltre il 30%, anche a causa delle oscillazioni dei prezzi sui mercati europei, nonostante l’importazione proveniente soprattutto dal Sud.
Allarme energia: decarbonizzazione e sostenibilità la strada da percorrere
Nel suo intervento, Medugno ha voluto evidenziare anche i progressi significativi fatti dall’industria cartaria in tema di sostenibilità e decarbonizzazione. Il settore ha infatti investito molto nel riciclo e nell’utilizzo di materie prime sostenibili, con il 63% della carta utilizzata proveniente da materiale riciclato e il resto da cellulosa certificata e rinnovabile.
In ambito imballaggio, il riciclo ha raggiunto una percentuale stabilmente superiore all’85%, già oltre l’obiettivo del 75% fissato dalla normativa comunitaria per il 2025. Questo dimostra l’impegno concreto del settore verso la bioeconomia circolare e una gestione sostenibile delle risorse.
Tuttavia, l’emergenza energia rischia di compromettere ulteriormente i progressi già fatti. Medugno ha quindi sollecitato il Parlamento a introdurre meccanismi di allocazione dell’energia da fonti rinnovabili separati dal prezzo dell’energia, al fine di supportare i settori energivori e consentire loro di affrontare le sfide della decarbonizzazione in maniera più equa.
Innovazione energetica nel settore cartario
Il settore cartario, fortemente dipendente dal gas naturale per la produzione di energia elettrica e calore tramite cogenerazione, sta lavorando su soluzioni alternative più sostenibili. Tra queste, biometano, bioliquidi, biomasse, residui di produzione e idrogeno stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante. Queste innovazioni energetiche sono cruciali per ridurre l’impatto ambientale, ma sono ostacolate dall’alto costo delle fonti tradizionali.
Nel report presentato da Legambiente durante il Forum, è stato evidenziato come settori fortemente energivori, come vetro, carta e acciaio, siano costantemente sotto pressione a causa delle oscillazioni dei costi del gas, con difficoltà ad affrontare il percorso di decarbonizzazione in un contesto di volatilità energetica.
Strategia di sostenibilità per la competitività industriale
Assocarta ha delineato una strategia diversificata per affrontare la sfida energetica e decarbonizzare il settore. Oltre all’efficientamento energetico, la strada da percorrere include l’economia circolare, l’uso di combustibili a bassa emissione di carbonio, l’elettrificazione dei consumi e l’impiego di vettori energetici innovativi. Un esempio concreto di questa strategia è l’accordo firmato con GSE e CIB (Consorzio Italiano Biogas), che punta all’utilizzo del biometano agricolo come fonte alternativa di energia per le cartiere.
La competitività dell’industria italiana dipende quindi da un equilibrio tra l’adozione di nuove soluzioni energetiche, il supporto a una strategia di decarbonizzazione e la riduzione dei costi legati all’energia. È necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni per garantire la sostenibilità del settore e proteggere i posti di lavoro, rendendo possibile una transizione ecologica senza compromettere la competitività della manifattura energivora.
In questo scenario, il supporto al settore della carta e degli altri settori industriali energivori diventa fondamentale per garantire una crescita verde e sostenibile per il futuro dell’Italia.
Foto in alto: Cartiere di Guarcino scattata dal fotografo Marco Menghi
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