Istat: i nuovi dati sul calo delle emissioni
![CDATA[Istat ha pubblicato i dati relativi alle emissioni gas climalteranti nel periodo 2008-2022, con le stime del 2023, confermando l’andamento in calo. I conti delle emissioni atmosferiche Istat ha rivisto, con questa pubblicazione, metodi e fonti per l’elaborazione dei conti delle emissioni atmosferiche, allineati con Eurostat e al Regolamento UE 691/2011, come modificato dal Regolamento delegato UE 2022/125. I dati del periodo 2008-2022 sono distribuiti per attività economica, includono tutte le attività economiche, suddivise in 64 branche, e considerano 24 sostanze (climalteranti, acidificanti, precursori dell’ozono troposferico, polveri sottili, metalli pesanti). Vengono prese in considerazione anche le emissioni di origine domestica, suddivise in 3 tipologie di consumo finale. Le emissioni di gas climalteranti delle attività produttive dell’anno 2023 sono presentate, invece, secondo la classificazione a 38 branche di attività economica. Per rendere le registrazioni delle emissioni significative, i conti prendono in considerazione i dati economici nazionali, riportando anche gli indicatori delle intensità di emissione delle attività produttive rispetto alla produzione, al valore aggiunto e alle unità di lavoro a tempo pieno (ULA). Le stime, calcolano che nel 2023 le emissioni hanno registrato un calo del 5,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi sotto i 400 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Dal confronto fra 2023 e 2022 emerge che: l’industria della fornitura di energia elettrica, gas vapore e aria condizionata è il settore che registra il calo più importante (22,2%) segue il comparto manufatturiero (-3,8%), che rappresenta il 21,9% delle emissioni totali; calano anche le emissioni da riscaldamento domestico (-9,3%); restano settori produttivi dove non si registra un calo, anzi, come nel settore Trasporti si assiste ad un aumento (+9.1%), come avevamo visto anche nei dati Eurostat in “Trasporti in Europa: il lento cammino verso una mobilità sostenibile”. Per quanto riguarda invece il calcolo dell’intensità di emissione sul valore aggiunto, le stime attuali, da confermare, vedono complessivamente un calo dell’8%. Leggi anche: “Gas serra: segnali positivi”]]
![Istat: i nuovi dati sul calo delle emissioni](https://www.lavorofacile.it/admin/lf_articles/1738751433/7207514.jpg?#)
Istat ha pubblicato i dati relativi alle emissioni gas climalteranti nel periodo 2008-2022, con le stime del 2023, confermando l’andamento in calo.
I conti delle emissioni atmosferiche
Istat ha rivisto, con questa pubblicazione, metodi e fonti per l’elaborazione dei conti delle emissioni atmosferiche, allineati con Eurostat e al Regolamento UE 691/2011, come modificato dal Regolamento delegato UE 2022/125.
I dati del periodo 2008-2022 sono distribuiti per attività economica, includono tutte le attività economiche, suddivise in 64 branche, e considerano 24 sostanze (climalteranti, acidificanti, precursori dell’ozono troposferico, polveri sottili, metalli pesanti). Vengono prese in considerazione anche le emissioni di origine domestica, suddivise in 3 tipologie di consumo finale.
Le emissioni di gas climalteranti delle attività produttive dell’anno 2023 sono presentate, invece, secondo la classificazione a 38 branche di attività economica.
Per rendere le registrazioni delle emissioni significative, i conti prendono in considerazione i dati economici nazionali, riportando anche gli indicatori delle intensità di emissione delle attività produttive rispetto alla produzione, al valore aggiunto e alle unità di lavoro a tempo pieno (ULA).
Le stime, calcolano che nel 2023 le emissioni hanno registrato un calo del 5,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi sotto i 400 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Dal confronto fra 2023 e 2022 emerge che:
- l’industria della fornitura di energia elettrica, gas vapore e aria condizionata è il settore che registra il calo più importante (22,2%)
- segue il comparto manufatturiero (-3,8%), che rappresenta il 21,9% delle emissioni totali;
- calano anche le emissioni da riscaldamento domestico (-9,3%);
- restano settori produttivi dove non si registra un calo, anzi, come nel settore Trasporti si assiste ad un aumento (+9.1%), come avevamo visto anche nei dati Eurostat in “Trasporti in Europa: il lento cammino verso una mobilità sostenibile”.
Per quanto riguarda invece il calcolo dell’intensità di emissione sul valore aggiunto, le stime attuali, da confermare, vedono complessivamente un calo dell’8%.
Leggi anche: “Gas serra: segnali positivi”]]