Stop a partite Iva apri e chiudi
Guerra aperta alle partite Iva “apri e chiudi”: nel 2024 cessate d’ufficio circa 6000 posizioni rispetto alle 2400 del 2023. In incremento i rimborsi con 24,2 miliardi di euro restituiti ai contribuenti (+2 miliardi di euro rispetto al 2023) di cui 19 miliardi di euro circa riferiti all’imposta sul valore aggiunto. Questa è una delle […] L'articolo Stop a partite Iva apri e chiudi proviene da Iusletter.
Guerra aperta alle partite Iva “apri e chiudi”: nel 2024 cessate d’ufficio circa 6000 posizioni rispetto alle 2400 del 2023. In incremento i rimborsi con 24,2 miliardi di euro restituiti ai contribuenti (+2 miliardi di euro rispetto al 2023) di cui 19 miliardi di euro circa riferiti all’imposta sul valore aggiunto.
Questa è una delle indicazioni fornite dal neo direttore dell’agenzia delle entrate Vincenzo Carbone nel corso di un incontro con la stampa specializzata a cui erano presenti anche il viceministro dell’economia e delle finanze Maurizio Leo, il presidente del CNDCEC Elbano de Nuccio ed il presidente del CNO Rosario De Luca.
La compliance non deve far paura. In merito alle lettere di compliance che verranno potenzialmente emesse per segnalare incongruenze sul mancato aggiornamento delle rendite catastali per gli immobili sui quali sono stati eseguiti interventi da superbonus 110%, il direttore dell’agenzia delle entrate ha dichiarato, confermando quanto già anticipato al Forum dei commercialisti organizzato da ItaliaOggi il 27 gennaio 2025, che si tratta di comunicazioni per instaurare un dialogo con i contribuenti e verranno emesse solo in particolari casi come quello di lavori eseguiti su immobili ancora considerati “rustici”. Sull’attività svolta nel 2024 dall’agenzia delle entrate, Vincenzo Carbone ha evidenziato gli ottimi risultati ottenuti per intercettare l’evasione generata attraverso l’utilizzo dello schema delle partite Iva “apri e chiudi” con circa 6000 posizioni chiuse d’ufficio nell’anno, valore in grande incremento rispetto alle 2400 del 2023.
Nel 2024 inoltre sono stati bloccati oltre 3 miliardi di euro di indebite compensazioni di cui 400 milioni riferiti a crediti Iva grazie ad una nuova procedura automatizzata di analisi sugli F24 trasmessi.
Rottamazione dopo l’analisi della commissione del magazzino delle cartelle. Il viceministro Maurizio Leo va cauto sull’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle, opzione non scartata ma che verrà eventualmente considerata solo dopo l’analisi puntuale del magazzino delle cartelle esattoriali da parte della commissione specificatamente stabilita per valutarne l’effettiva esigibilità. Per quanto riguarda invece la riduzione dell’Irpef sul ceto medio il viceministro ha dichiarato che è obiettivo del governo ma servono le necessarie risorse che potrebbero arrivare sia dalla lotta all’evasione sia dell’incremento occupazione ed il correlato flusso di imposte da esso generato.
Calendario fiscale da rivedere insieme agli adempimenti. Secondo Elbano De Nuccio, il calendario fiscale va ridefinito soprattutto relativamente alla scadenza prevista per il 31 luglio 2025 per coloro che vogliono aderire al concordato preventivo biennale il prossimo anno.
Il calendario però, come dichiarato dal presidente del CNDCEC, è legato ad una serie di adempimenti, concordato preventivo biennale compreso, per cui una revisione dello stesso deve passare prima da un restyling degli obblighi tributari. Positivo è invece il giudizio del presidente De Nuccio sulla c.d. ires premiale, meccanismo che ricompensa le imprese sane che si patrimonializzano ed al contempo investono.
PMI penalizzate dalla nuova modalità di gestione fiscale delle spese di trasferta. Il presidente del CNCL Rosario De Luca ha espresso le sue preoccupazione sulla nuova modalità di gestione fiscale delle spese di trasferta per i dipendenti che penalizzerà soprattutto le piccole imprese obbligandole a uno sforzo gestionale rilevante. Sarebbe stato utile secondo De Luca un periodo transitorio per l’entrata a regime della normativa.
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