Concordato, adesioni autunnali
Concordato preventivo biennale dai toni autunnali. Al lavoro per trovare una nuova data sull’invio delle adesioni che tenga conto dello scadenzario monstre fiscale e delle esigenze di cassa dello stato. L’ipotesi di lavoro, su cui potrebbero convergere i desiderata di amministrazioni e professionisti, potrebbe essere individuato a settembre. Una conferma indiretta ai lavori in corso […] L'articolo Concordato, adesioni autunnali proviene da Iusletter.
Concordato preventivo biennale dai toni autunnali. Al lavoro per trovare una nuova data sull’invio delle adesioni che tenga conto dello scadenzario monstre fiscale e delle esigenze di cassa dello stato. L’ipotesi di lavoro, su cui potrebbero convergere i desiderata di amministrazioni e professionisti, potrebbe essere individuato a settembre. Una conferma indiretta ai lavori in corso sul calendario fiscale del concordato arriva dal presidente del consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio che ha ItaliaOggi riconosce che: «Con Mef e Agenzia stiamo dialogando per individuare un punto di caduta su una data il più possibile lontana dall’imbuto di scadenze estive probabilmente il mese di settembre».
Proprio martedì 4 febbraio 2025 il consiglio nazionale dei commercialisti ha inviato un corposo documento di indicazioni di lavoro per correggere il tiro sulla riforma fiscale e al primo punto delle valutazione troneggia la rivisitazione del calendario fiscale. La proposta del documento è far slittare senza pagamento di more e interessi i versamenti fiscali e previdenziali che cadono a agosto a settembre evitando il solito balletto di richieste di proroghe, più precisamente si legge nel documento di estendere «a tutto il mese di agosto la proroga attualmente prevista per i termini degli adempimenti fiscali e dei versamenti che scadono nei primi 20 giorni del medesimo mese, da effettuarsi, secondo la normativa vigente, entro il 20 agosto. Il maturare di tali scadenze in prossimità di Ferragosto è, infatti, foriera di notevoli disagi per i contribuenti e per i professionisti che li assistono, con forti rischi di inadempimento. Lo slittamento di tali scadenze al 16 settembre semplifica e razionalizza, quindi, il calendario degli adempimenti fiscali».
L’altro tasto dolente in riferimento alle scadenze fiscali è quello legato al concordato preventivo biennale. Le scadenze a regime vedono cadere il termine ultimo delle adesioni al 31 luglio per un adempimento su cui il governo e il ministero dell’economia puntano molto e che nella sua prima edizione ha creato non poche contestazioni, correzioni e aggiustamenti in corsa.
Sul termine del concordato dunque si rigioca un confronto serrato tra professionisti e amministrazione cercando di trovare un compromesso nelle ragioni di entrambi.
Nel documento i commercialisti evidenziano che è necessario superare: «il termine del 31 luglio che avrebbe dovuto essere applicato a partire dal 2025, al fine di evitare che il termine per l’adesione al concordato ricada nel periodo in cui i contribuenti – e i professionisti che li assistono – sono tenuti ad autoliquidare i versamenti delle imposte sui redditi e dell’IRAP dovuti a titolo di saldo e di primo acconto.
Lo slittamento in avanti del termine per aderire al concordato permette quindi ai contribuenti – e ai professionisti che li assistono – di avere a disposizione un periodo di tempo più adeguato per le opportune valutazioni da effettuare preventivamente all’adesione, rendendo più razionale il calendario degli adempimenti fiscali», osserva il consiglio nazionale per cui la migliore delle date possibili continua a essere il 31 ottobre la data di ultimo invio per le dichiarazioni. La parola spetterà dunque a ministero dell’economia e agenzia delle entrate e, in ultima istanza, alla ragioneria che custodisce i cordoni della borsa delle entrate statali.
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