Banca Mps, utile di 1.951 milioni. Il dividendo a oltre un miliardo: "Dati solidi, pronti a crescere"
Rocca Salimbeni presenta i risultati del 2024, anche se tengono banco le nuove prospettive. Tra i punti rilevanti, la dinamica dei costi sotto controllo e la crescita della raccolta. .
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L’esordio della conferenza di illustrazione dei dati di bilancio di Banca Monte dei Paschi mette insieme, non certo a caso, i due elementi che caratterizzano questa giornata particolare, per Rocca Salimbeni. "Credo fermamente che con i risultati così solidi che sto per presentarvi, con oltre un miliardo di euro di dividendi, Banca Mps sia pronta a portare avanti un processo di crescita industriale grazie a una combinazione innovativa, a vantaggio di tutti gli stakeholders". Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Mps, sintetizza così in poche parole i due aspetti su cui ruota la giornata: i numeri brillanti a chiusura del bilancio 2024, lo sguardo centrato sull’obiettivo lanciato dieci giorni fa, la creazione con Mediobanca di quello che viene definito (vedi articolo a fianco) "un nuovo campione italiano".
I numeri dunque: l’utile netto è a quota 1.951 milioni, con un aumento dell’attività caratteristica del 16,9% ma nel complesso una lieve perdita rispetto ai 2.085 milioni dello scorso anno. Ma se nel 2024, dopo tredici anni, c’era stato un ritorno alla distribuzione dei dividendi per 315 milioni e una cedola di 0,25 per azione, questa volta la stessa voce è più che triplicata, toccando quota 1.083 milioni con una cedola di 0,86 per azione. Per il ministero del Tesoro questo si traduce in 127 milioni di euro di dividendi, grazie alla quota dell’11,721 detenuta dallo Stato.
Tra i punti sottolineati da Lovaglio, "l’aumento del margine di interesse e delle commissioni del wealth management, una dinamica che comporta la forza di Banca Mps".
Attenzione anche alla dinamica dell’andamento dei costi, in salita dell’1,4 per cento a quota 1.869 milioni: "Ma il controllo delle spese amministrative – ha affermato Lovaglio – ha consentito di compensare l’aumento del costo del personale derivato dal rinnovo del Contratto nazionale di lavoro".
Tra gli altri numeri, spicca la raccolta complessiva a quota 197,2 miliardi di euro, in aumento di 4,3 miliardi rispetto all’anno precedente. La raccolta commerciali è a quota 167,2 miliardi.
Sul fronte dei crediti deteriorati, il totale di 3,7 miliardi di euro è in lieve flessione (duecento milioni) rispetto al 2023, con una percentuale di copertura al 48,5 per cento.
"L’utile pre-imposte è allo stesso livello del 2024 – ha affermato Lovaglio – e sui dividendi c’è l’ambizione di garantire un livello stabile anno su anno".
La Borsa ieri ha fatto segnare a Banca Monte dei Paschi un rialzo dell’1,4 per cento, a quota 6,39 euro. In parallelo, ancora più positiva la perfomance di Mediobanca, salita del 3,2 per cento a 16,37 euro. Lo sconto a cui viaggia l’Offerta pubblica di ps di scambio dell’istituto senese - che offre 2,3 azioni per ogni titolo di Piazzetta Cuccia - si allarga così almeno per il momento al 10,2%.
Tra le reazioni all’annuncio dei dati di bilancio di ieri, Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d’Italia ha affermato: "Mps ci regala ottime notizie: non solo perché lo Stato incassa una somma cospicua sotto forma di dividendi, ma anche perché proprio questa generosa remunerazione dei soci è la dimostrazione che il Monte è tornato alla piena sostenibilità finanziaria, grazie alla gestione Lovaglio e all’oculatezza del Mef. Gli italiani ci hanno già guadagnato: al momento migliore, la vendita della partecipazione residua sarà la ciliegina sulla torta di un ottimo investimento".
Per Osnato, "lo Stato aveva già ottenuto cifre significative dalla Banca, ma in qualità di obbligazionista", aggiunge l’esponente di FdI, con riferimento ai cosiddetti ‘Monti bond’ emessi a gennaio 2013, "mentre oggi guadagna perché Mps, risanata e senza più quei gravosi impegni finanziari, è tornata in utile".
Anna Paris, consigliera regionale Pd, osserva: "Maggiore solidità patrimoniale, più liquidità e alta redditività, grazie alla crescita delle attività operative, dal credito al consumo al wealth management. Questi eccellenti dati sono il frutto di un lavoro attento e competente, reso possibile dall’esperienza dell’attuale management e dalla professionalità e dedizione di tutti i dipendenti della banca". Per Paris, "è importante non dimenticare che in passato tutte le forze politiche hanno inciso sulle sorti della banca. Oggi a Roma c’è chi si intesta meriti senza riconoscere il valore delle coraggiose scelte politiche e di risanamento fatte negli ultimi anni. Scelte prudenti ma al tempo stesso guidate da logiche di sviluppo".
O.P.