Sanremo 2025, Vittorio Feltri contro il Festival: “Viene voglia di sparare al televisore”

Con l’avvicinarsi del Festival di Sanremo 2025, il giornalista Vittorio Feltri non nasconde la sua avversione verso l’evento, criticandolo con toni accesi. Intervenendo ai microfoni di Radio Libertà, Feltri ha espresso il suo disappunto per la manifestazione canora più famosa d’Italia, definendola “una gran caciara” e puntando il dito contro la qualità musicale degli ultimi anni.

“Sanremo è così invasivo che è impossibile non vederlo: anche se cambi canale, prima o poi te lo becchi. È così irritante che viene voglia di sparare al televisore”, ha dichiarato provocatoriamente. Nonostante riconosca i meriti storici del Festival, che ha lanciato “qualche buon cantante e qualche buona canzone” nel passato, secondo Feltri da anni la qualità è precipitata, anche per colpa dei nuovi artisti: “I cantanti non cantano più, ma parlano. Guardate i rapper…”.

Vittorio Feltri ha poi criticato aspramente anche gli autori delle canzoni, paragonando la loro tecnica compositiva a quella di “ragazzini che fischiettano per strada”, e sottolineando il declino musicale: “Oggi Sanremo è una sagra dell’analfabetismo, anche musicale”.

Non mancano stoccate all’organizzatore e conduttore Carlo Conti, già noto per il suo stile impeccabile: “Di lui ho scritto un ritratto anni fa: è una persona perbene, tutta correttina, un impiegato della Cariplo che cambia raramente espressione. Riuscirà alla perfezione a interpretare la stupidità collettiva”.

Feltri, infine, assicura che non seguirà il Festival: “Dà più soddisfazione guardare una partita di Serie C”. Un’opinione che, come ogni anno, alimenta il dibattito sull’impatto e l’importanza del Festival di Sanremo, tra amanti e detrattori.

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