Revisione ambientale ex Ilva: Consiglio dei Ministri approva il decreto

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Gen 31, 2025 - 13:42
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Revisione ambientale ex Ilva: Consiglio dei Ministri approva il decreto

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Il Consiglio dei Ministri, su iniziativa del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato un nuovo decreto-legge che introduce importanti novità in materia di autorizzazione integrata ambientale (AIA) per gli impianti considerati di interesse strategico nazionale, come gli stabilimenti ex Ilva.


Con queste nuove norme, il governo ha l’obiettivo di rafforzare la vigilanza sugli impatti sanitari delle attività industriali, assicurando un equilibrio tra sviluppo economico e tutela della salute pubblica.

La vicenda dell’ex Ilva è un caso emblematico per la politica industriale italiana, che ha coinvolto in modo complesso economia, lavoro, salute e ambiente. L’ex Ilva, un tempo uno dei maggiori impianti siderurgici d’Europa, ha attraversato numerosi passaggi cruciali a partire dalla sua privatizzazione.

Nel 2018, il gruppo ArcelorMittal, uno dei principali produttori di acciaio al mondo, si è aggiudicato l’acquisto dell’azienda. Tuttavia, la vicenda si è rapidamente complicata a causa delle difficoltà economiche dell’impianto, dei gravissimi problemi ambientali e delle condizioni di salute dei lavoratori. La produzione ha dovuto affrontare un continuo ridimensionamento e il governo italiano è stato costretto a intervenire.

Il caso è esploso in tutta la sua portata con il blocco temporaneo delle operazioni in alcune aree dello stabilimento per le problematiche ambientali legate all’inquinamento, in particolare alla presenza di diossine e polveri sottili. Parallelamente, la sicurezza dei lavoratori è diventata un tema cruciale, con episodi tragici come quello della morte di un operaio nel 2019.

Nel 2020, il governo italiano ha deciso di intervenire con un piano di salvataggio che ha portato alla parziale nazionalizzazione dell’impianto, gestito da una società in amministrazione straordinaria. Ciò ha portato a continui scontri tra le istituzioni, le forze sindacali, e le multinazionali coinvolte, con richieste di maggiore tutela per i lavoratori e l’ambiente, da un lato, e la necessità di salvaguardare la produzione e l’occupazione, dall’altro.

Revisione ambientale ex Ilva: Consiglio dei Ministri approva il decreto

Scopriamo dunque quali sono le novità introdotte da questo testo da poco approvato.

Valutazione del Rischio Sanitario Integrata nella Procedura AIA

Il provvedimento, concepito per rafforzare la tutela della salute pubblica, prevede l’inserimento della valutazione dei rischi sanitari all’interno del processo di revisione dell’AIA. In particolare, il decreto stabilisce l’obbligo di aggiornare i criteri metodologici per il “Rapporto di Valutazione del Danno Sanitario” (VDS), strumento essenziale per fornire dati rilevanti ai fini del riesame dell’autorizzazione.

Obblighi per i Gestori degli Impianti

I gestori degli impianti strategici, oltre a presentare le informazioni richieste per la revisione delle condizioni AIA, saranno tenuti a fornire il rapporto VDS che include l’analisi dello scenario emissivo in base all’assetto produttivo oggetto della revisione. Questo passaggio mira a garantire che ogni decisione relativa all’autorizzazione tenga conto degli impatti sanitari associati alle emissioni industriali.

Introduzione della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS)

In attesa dell’aggiornamento dei criteri metodologici per il VDS, il decreto prevede l’obbligo per i gestori di elaborare uno studio di Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). La VIS diventa quindi un elemento fondamentale del processo di riesame, contribuendo a una valutazione più approfondita dei potenziali effetti sulla salute delle attività industriali.

Regime Transitorio

Il decreto introduce inoltre una disciplina transitoria per i procedimenti di riesame dell’AIA relativi agli impianti strategici. Questa misura temporanea consentirà di adeguare gradualmente le procedure alle nuove disposizioni, garantendo al contempo la continuità produttiva e il rispetto degli standard ambientali.

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