Qualcuno alla NATO pensa di intervenire, militarmente, contro gli USA in Groenlandia
Pare che alla sede NATO di bruxelles vi sia un po' di confusione: qualcuno ha proposto di intervenire contro gli USA in groenlandia applicando l'articolo 5 della NATO, e dimenticandosi che gli USA ne sono parte. L'Europa nel caos L'articolo Qualcuno alla NATO pensa di intervenire, militarmente, contro gli USA in Groenlandia proviene da Scenari Economici.
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I Paesi della Nato hanno discusso il dispiegamento di truppe in Groenlandia in risposta alla minaccia di Donald Trump di utilizzare l’esercito statunitense per impadronirsi dell’isola danese. La notizia, curiosa, è riportata dal Telegraph britannico e segna unaa novità: la NATO contro gli USA.
Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche al The Telegraph, la Germania è tra le decine di alleati europei che hanno avuto colloqui informali su “cosa farebbero le truppe della NATO” se il Presidente degli Stati Uniti desse seguito alle sue minacce. Quindi abbiamo Berlino in posizione seccamente antiamericana, cosa che non si vedeva (almeno nella Repubblica Federale tedesca) dal 1952.
Sono stati persino sollevati dubbi sulla possibilità di invocare l’articolo 5, la clausola di mutua difesa dell’alleanza militare occidentale, in caso di invasione americana di uno Stato membro della Nato.
Questo è avvenuto dopo che Trump ha iniziato il suo secondo mandato alla Casa Bianca prendendo apertamente in considerazione l’idea di un’acquisizione forzata della Groenlandia, una parte autonoma della Danimarca, Paese NATO.
Il presidente statunitense ha dichiarato che sarebbe un “atto ostile” se Copenaghen si rifiutasse di cedere la vasta isola artica, mentre Russia e Cina spingono per rafforzare la loro presenza nell’area.
Il coinvolgimento di Berlino nelle discussioni clandestine ha attirato le critiche di alcuni dei più accaniti sostenitori della NATO a Kiev, visto il rifiuto del cancelliere tedesco Olaf Scholz di prendere in considerazione un dispiegamento di truppe in Ucraina. ma come, la germania vuole mandare soldati in Groenlandia, in funzione anti-USA, e non come pacificatori in Ucraina?
Berlino non vuole inviare truppe in Ucraina perché la situazione è “troppo ambigua”, ma fa apertamente volare aquiloni sull’invio di truppe Nato in Groenlandia”, ha detto un diplomatico della Nato al Telegraph. “È una bussola morale senza ago”.
Robert Brieger, un generale austriaco a capo del comitato militare dell’UE, ha detto che l ‘invio di forze guidate da Bruxelles in Groenlandia sarebbe un “segnale forte”, anche se il generale ha parlato dell’intervento NATO come una forma di rassicurazione degli USA.
Germania anti-americana
Scholz è stato il critico più accanito dell’Europa nei confronti di Trump sulla Groenlandia, dichiarando che “i confini non devono essere spostati con la forza” come principio internazionale, rivolgendo le sue parole in inglese a “chi di dovere”.
Ma Mette Frederiksen, il primo ministro danese, ha esortato gli alleati a non rispondere al presidente statunitense per evitare di esacerbare le attuali tensioni, nella speranza, comunque, di trovare un accordo.
La premier, che ha accolto con favore le preoccupazioni degli Stati Uniti per la sicurezza nell’Artico, ha promesso di rafforzare la presenza militare danese in Groenlandia, ma ha ribadito che l’isola non è in vendita.
La Danimarca ha presentato piani per spendere 1,5 miliardi di dollari (1,2 miliardi di sterline) per due nuove navi d’ispezione, due droni da ricognizione e due pattuglie di cani da slitta per aumentare la sicurezza sull’isola.
Inoltre la Danimarca si è impegnata a traformare un aeroporto in modo che possano ospitare i caccia F-35 cosa che dovrebbe contrtare i MiG-29K che la Russia ha spostato in area artica.
Anche la Francia e la Germania hanno apertamente proposto l’invio di truppe europee che si uniscano a quelle americane già stanziate in loco.
Ma alcuni leader europei hanno suggerito di organizzare una “reazione” più decisa contro le proposte del Presidente degli Stati Uniti.
Nelle discussioni all’interno del quartier generale della NATO a Bruxelles, gli Stati membri hanno riflettuto sulla possibilità di invocare l’articolo 5, secondo il quale un attacco militare a un alleato è considerato un attacco a tutti, se Trump dovesse sancire un’invasione della Groenlandia.
Tuttavia, l’opzione è stata rapidamente esclusa perché richiederebbe il sostegno unanime dei 32 Stati membri della NATO, compresi gli Stati Uniti. Che, evidentemente, si opporebbero. Chi ha espresso questa idea non ha idea di cosa sia il Trattato dell’Alleanza del Nord Atlantico.
Di questo trattato potrebbe essere invece attivabile l’articolo 4, che consente a una capitale nazionale di avviare consultazioni d’emergenza se la sua “integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza” è minacciata, è stato considerato una misura più adatta.
La misura è spesso considerata nel contesto di Turchia e Grecia come il miglior meccanismo possibile per affrontare le tensioni tra alleati. Quindi, al limite, queste consultazioni potrebbero essere attivate verso gli USA.
Quindi possiamo avere una NATO contro gli USA? Ovviamente no: sarebbe l’equivalente di vedere i sette nani contro un titano. Nessun paese dell’Alleanza sarebbe in grado di reggere un confronto con gli USA per più di un giorno, tanto più che questi paesi sarebbero impegnati contro tutti: la Russia da un lato e gli USA dall’altro.
Non tutti i paesi poi condividono l’ostilita dei Germania e Francia nei confronti di Trump, per cui il rischio di queste uscite fantasione è che si giunga alla rottura dell’alleanza. Poi che succede: la Germania pensa veramente di potersi opporre alla Russia da sola, o con la Francia?
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