Prezzo del gas in aumento in tutta Europa, c’è un piano per bloccare le bollette

Il 2025 porta rincari sul gas, con bollette più alte e cittadini e aziende in difficoltà. L'Unione Europea punta a scollegare i prezzi di energia elettrica e metano.

Feb 7, 2025 - 10:22
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Prezzo del gas in aumento in tutta Europa, c’è un piano per bloccare le bollette

Il 2025 è iniziato con un conto energetico sempre più salato. Il prezzo del gas non si ferma e continua a mordere portafogli e bilanci aziendali. Le famiglie vedono lievitare le bollette, le imprese fanno i conti con margini ridotti all’osso.

L’Europa corre ai ripari e vuole scollegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del metano, una relazione tossica che sta zavorrando il mercato. Intanto l’Italia, tra un occhio al passato e uno al futuro, rilancia il nucleare come scialuppa di salvataggio per un settore energetico che naviga in acque sempre più agitate.

Il mercato del gas verso nuove impennate

Il prezzo del gas continua a giocare a montagne russe con il mercato. Nel 2025 il conto sarà più salato rispetto all’anno precedente, con quotazioni previste tra 40 e 50 euro al megawattora. La Commissione europea attribuisce il rincaro alla fine delle forniture russe, una mossa che ha trasformato il settore in un campo minato.

A dimostrarlo sono i dati di Amsterdam, dove il Ttf ha superato quota 55 euro al megawattora, un livello che non si vedeva da ottobre 2023. Le oscillazioni sono diventate la norma: un’ondata di freddo imminente fa impennare le quotazioni, mentre una parziale riapertura dei flussi dalla Russia basta a raffreddare l’entusiasmo speculativo. Il mercato resta in bilico, con valori destinati a mantenersi ben oltre il doppio di quelli di inizio 2021.

Dall’Europa arriva la conferma che la situazione resterà tesa. “Fragilità” è il termine utilizzato dalla Commissione per descrivere i mesi a venire, con la fine dell’accordo di transito tra Russia e Ucraina che aggiunge ulteriore pressione. Per le industrie europee la batosta è evidente: il gas costa ancora quasi cinque volte più che negli Stati Uniti.

Energia atomica: il piano italiano per ridurre i costi

L’Italia torna a giocare la carta del nucleare. Enel, Ansaldo Energia e Leonardo hanno siglato un patto per dare vita a una società dedicata all’energia atomica. Il governo ha deciso di investire sulla rinascita di una filiera nazionale, nella speranza di tagliare il cordone ombelicale con i combustibili fossili e ridurre il salasso delle bollette.

Il piano prevede la costruzione di reattori nucleari di ultima generazione, con tecnologie più avanzate e meno impattanti. Dietro le quinte c’è il ministero dell’Economia, che ha orchestrato l’intesa tra i tre giganti pubblici: Enel deterrà il 51%, Ansaldo Energia il 39% e Leonardo il restante 10%.

Rincari dell’energia e impatti economici nel 2025

Per le famiglie si prevede un aumento delle bollette del gas, una stangata annua di 350 euro, mentre i piccoli commercianti, come i negozi di alimentari, rischiano di vedere i costi energetici lievitare fino a 4.500 euro.

Il 26 febbraio Bruxelles metterà sul tavolo un piano per tamponare l’emorragia economica. Dan Jorgensen, commissario europeo all’Energia, ha assicurato che si useranno tutti i mezzi possibili per ridurre i costi nel breve periodo, mentre si pensa a strategie a lungo termine per smarcarsi definitivamente dalla dipendenza dai combustibili fossili. Tra le soluzioni c’è il famigerato “disaccoppiamento” tra elettricità e gas, che potrebbe finalmente ridurre i costi sfruttando il minor prezzo delle rinnovabili.

Secondo Facile.it, per le microimprese il conto potrebbe salire fino al 39% solo per la componente energia. Intanto le associazioni dei consumatori invocano aiuti immediati e chiedono il ritorno degli sconti aboliti dal governo guidato da Giorgia Meloni. Il ministero dell’Ambiente tiene d’occhio la situazione e valuta nuove misure per evitare che la crisi energetica diventi un massacro economico.