Fine vita, Toscana verso la possibile legge: “Consiglieri, mettetevi nei panni di noi malati”
L’appello di Laura Santi, 50enne perugina affetta da sclerosi multipla in vista del voto: “Io sono già in cure palliative. Un buon percorso di cure palliative, una buona presa in carico del malato integrata da parte del sistema sanitario nazionale non esclude una buona legge sul fine vita”
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Firenze, 7 febbraio 2025 – Alla vigilia del voto sulla proposta di legge regionale “Liberi Subito”, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, Laura Santi, 50enne perugina affetta da sclerosi multipla, ormai conosciuta a livello nazionale per la sua battaglia sul tema, rivolge un appello ai consiglieri toscani: “Oggi voglio pensare alla Toscana e voglio anche rassicurarvi su un altro punto, onorevoli consiglieri: io sono già in cure palliative. Un buon percorso di cure palliative, una buona presa in carico del malato integrata da parte del sistema sanitario nazionale non esclude una buona legge sul fine vita, le due cose non confliggono".
Laura Santi, affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, ha avuto il via libera dalla sua ASL di riferimento per l’accesso al suicidio assistito, dopo due anni dalla sua richiesta, due denunce, due diffide, un ricorso d’urgenza e un reclamo per ottenere una risposta da parte della azienda sanitaria umbra. L’iter, tuttavia, non è ancora concluso perché è ancora in attesa di conoscere modalità di esecuzione della sua volontà e manca l’individuazione del farmaco.
"State tranquilli di approvare una legge – dice ancora la donna – Fatelo senza esitazioni, fatelo senza dilemmi, senza timori, perché aumentare l’esercizio e il godimento di un diritto che, ripeto, già c’è non dà nessuna libertà arbitraria, non porta nessuna deriva, come a volte si sente dire, fa sentire le persone meno sole e meno abbandonate. Vi prego di non voltarvi dall’altra parte, perché se vi voltate dall’altra parte quei malati là continuano a esistere, continuano a soffrire e sono soli e abbandonati. Mettetevi nei loro panni, vi prego, vi prego, mettetevi nei loro panni e rendeteli liberi di essere padroni della propria esistenza, per quanto questo è doloroso, ma questo non elimina la malattia, non elimina il dolore, quello c’è, rendetevi liberi di decidere se e quando porre fine alle proprie sofferenze con dei tempi certi, con delle modalità esecutive certe. In mancanza di esse, questo diritto già esistente, grazie alla Corte costituzionale, diventa un’incognita, diventa un percorso a ostacoli burocratici. Io non voglio che per i miei compagni di malattia, o anche altri nella Regione Toscana, ci sia un percorso a ostacoli, perché non deve essere questo. Vi ringrazio tanto perché so che oggi voterete nel migliore dei modi per rispettare i malati e le loro scelte dall'inizio alla fine”.