Parola alle banche centrali

Le banche centrali guidano i mercati: la Fed manterrà i tassi, mentre la BCE dovrebbe tagliarli. Forte rimbalzo dei Tech, Nvidia in rialzo. Attese le trimestrali di Big Tech e dibattito sulle tasse in Francia.

Gen 29, 2025 - 14:22
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Parola alle banche centrali

Le banche centrali saranno protagoniste questa settimana con la riunione della Federal Reserve, seguita da quelle della Banca Centrale della Svezia e della Banca Centrale del Canada. La Fed non dovrebbe modificare i tassi, ma l’attenzione è sull’orientamento futuro della politica monetaria. Gli economisti prevedono uno o due tagli entro fine anno, ma l’istituto continuerà a monitorare attentamente l’inflazione, ancora elevata negli Stati Uniti. Si attendono anche dichiarazioni sugli effetti dei dazi sull’economia, con il Financial Times che riporta l’ipotesi di un’aliquota universale al 2,5%, mentre Donald Trump prospetta dazi ben più alti.

Dopo la Fed, giovedì sarà il turno della BCE, che dovrebbe tagliare i tassi dal 3% al 2,75%. Sarà fondamentale capire l’approccio di Christine Lagarde per il futuro della politica monetaria europea e l’impatto sul cambio euro-dollaro. Se la BCE taglia i tassi mentre la Fed li mantiene invariati, il dollaro ne beneficerà.

I mercati hanno registrato un forte rimbalzo nel settore tecnologico, con Nvidia che ha guadagnato quasi il 9%, recuperando parte delle perdite subite nei giorni precedenti. Gli analisti notano che il numero di titoli in rialzo è stato superiore a quelli in calo, suggerendo che il mercato ha accolto positivamente il recente calo dei costi dell’intelligenza artificiale, visto come un fattore di efficienza per l’intero settore.

Nel frattempo, prosegue la stagione delle trimestrali. General Motors ha deluso le aspettative, con il titolo in forte ribasso, mentre sono attese le trimestrali di Meta, Microsoft, Tesla, Apple, Visa e Mastercard. In Europa, LVMH e SAP hanno già presentato i loro risultati, mentre domani sarà il turno di ASML e STM. LVMH ha riportato dati sotto le attese, penalizzati soprattutto dal mercato cinese, e il titolo ha perso l’8,5% nelle contrattazioni after-hours negli Stati Uniti.

Un tema rilevante riguarda le tasse sulle imprese in Francia. Bernard Arnault ha denunciato l’introduzione di un’imposta del 40%, evidenziando la differenza con gli Stati Uniti, dove la tassazione è del 15%. Secondo il numero uno di LVMH, queste politiche favoriranno la delocalizzazione delle aziende verso paesi con fiscalità più vantaggiosa.

I mercati continueranno a monitorare da vicino le decisioni delle banche centrali e l’andamento delle trimestrali, con un focus particolare sulle dichiarazioni della Federal Reserve e della BCE, che potrebbero influenzare il sentiment degli investitori nei prossimi mesi.