Nuovo pericolo jihadista per l'Europa: i rimpatriati HTS dalla Siria

Il Regno del Marocco, in occasione di un incontro tripartito a Madrid con i rappresentanti spagnoli e tedeschi, ha riferito su questo nuovo pericolo jihadista per l'Europa e, naturalmente, per l’Italia e sulla necessità di un coordinamento per prevenirlo. L'FBI e la CIA hanno elogiato piu’ volte i servizi di sicurezza del Marocco per i successi ottenuti nella lotta al terrorismo. In un contesto segnato dall'estremismo violento e dalla minaccia terroristica globale, entrambe le agenzie statunitensi hanno espresso soddisfazione per la collaborazione con la Direzione generale della sorveglianza territoriale (DGST) del Marocco. Gli Stati Uniti puntano a rafforzare ulteriormente la condivisione di informazioni di intelligence e la cooperazione con le autorità marocchine, sottolineando come questa sinergia contribuisce alla sicurezza di entrambi i Paesi. Anche l'ufficio dell'FBI di New York ha ribadito il valore della partnership antiterrorismo con il Marocco, ricordando una recente operazione congiunta che ha sventato un potenziale attacco contro l'esercito statunitense. Il nuovo allarme è relativo ai foreign fighters di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), il gruppo terroristico che ha preso il potere in Siria ed è comandato da Ahmed al-Sharaa-Abu Mohamed al-Jolani.Si tratta dei combattenti stranieri (tra i 3.000 e i 4.000 dei 16.000 che HTS aveva un tempo) che facevano parte di questo gruppo jihadista, alcuni dei quali potrebbero tornare nei loro Paesi d'origine (principalmente arabi) o spostarsi in altri luoghi, compresa l'Europa. Parliamo di terroristi con una vasta esperienza nell'uso di armi ed esplosivi, addestrati nelle fila dell'HTS, un gruppo la cui separazione da al-Qaeda non è mai stata del tutto chiara. Dopo la vittoria in Siria, le diverse fazioni dell'HTS si sono affrettate ad esprimere il loro sostegno ai “fratelli”, mentre i “chierici” del gruppo hanno ribadito che l'obiettivo rimane l'instaurazione di una repubblica islamica basata sulla Sharia. Come verificato da Radio Free Europe i video pubblicati sui social media mostrano europei e centroasiatici che combattono per Hayat Tahrir al-Sham (HTS) durante la rapida presa di potere della Siria da parte del gruppo militante questo mese. Gli stranieri rappresentano solo una frazione della forza combattente complessiva dei circa 10.000 membri di HTS e dei gruppi alleati. Ma la presenza di combattenti stranieri temprati dalla battaglia e radicalizzati è vista come un rischio per la stabilità della Siria e una minaccia alla sicurezza nelle loro terre d'origine. «Questa sarà una delle maggiori preoccupazioni dal punto di vista degli Stati Uniti perché non sono siriani indigeni. Gli Stati Uniti sono probabilmente meno preoccupati per i siriani all'interno di HTS», ha affermato Aaron Zelin, ricercatore senior presso il Washington Institute. Molti di questi foreign fighters arrivano da Paesi come Tagiskistan, Uzbekistan, dalla Bosnia e dall’Albania solo per citarne alcuni. Dopo l'inizio della guerra civile in Siria nel 2011, centinaia di albanesi etnici si sono recati nel Paese per unirsi ai gruppi estremisti dello Stato Islamico e al Fronte al-Nusra, allora affiliato ad Al-Qaeda in Siria. Quest'ultimo, nel corso degli anni, ha subito una trasformazione e ha cambiato nome in Hayat Tahrir al-Sham (HTS). Gli albanesi in Siria hanno formato un gruppo militante jihadista sunnita attivo nel governatorato di Idlib, in Siria chiamato Xhemati Alban. Negli anni è diventato noto soprattutto per la sua temuta "squadra di cecchini", protagonista di numerosi contenuti propagandistici che ne esaltano le operazioni. Composto prevalentemente da albanesi etnici provenienti dal Kosovo e dalla Macedonia del Nord, il numero esatto dei suoi membri è incerto, ma si stima che non superi i cento jihadisti. Sebbene il gruppo affermi di essere stato fondato nel 2012, il primo materiale propagandistico attribuibile a Xhemati Alban risale al 2017. Abdul Jashari, noto come “Abu Qatada al-Albani”, è un albanese nato il 25 settembre 1976 a Skopje, nell'ex Jugoslavia. Figura influente all'interno di Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), è stato consigliere di spicco di diversi leader del gruppo, tra cui il capo attuale Ahmed al-Sharaa-Abu Mohamed al-Jolani. Nel 2014, proprio al-Julani lo ha designato come leader di Xhemati Alban. Successivamente, il governo degli Stati Uniti lo ha inserito nella lista dei terroristi.Abdul Jashari è apparso in vari video propagandistici rivolgendosi e ll'interno della comunità jihadista siriana gode di una reputazione significativa e ha spesso lodato il coraggio dei combattenti caduti, nonché le strategie militari adottate da Xhemati Alban e da altri gruppi ideologicamente allineati. Le continue visite delle autorità occidentali in Siria, sia quelle note che quelle più discrete, hanno avuto all'ordine del giorno anche la delicata questione dei foreign fighters siriani , perché il pericolo c'è ed è necessaria la collaborazione dei nuovi le

Feb 4, 2025 - 13:14
 0
Nuovo pericolo jihadista per l'Europa: i rimpatriati HTS dalla Siria


Il Regno del Marocco, in occasione di un incontro tripartito a Madrid con i rappresentanti spagnoli e tedeschi, ha riferito su questo nuovo pericolo jihadista per l'Europa e, naturalmente, per l’Italia e sulla necessità di un coordinamento per prevenirlo. L'FBI e la CIA hanno elogiato piu’ volte i servizi di sicurezza del Marocco per i successi ottenuti nella lotta al terrorismo. In un contesto segnato dall'estremismo violento e dalla minaccia terroristica globale, entrambe le agenzie statunitensi hanno espresso soddisfazione per la collaborazione con la Direzione generale della sorveglianza territoriale (DGST) del Marocco. Gli Stati Uniti puntano a rafforzare ulteriormente la condivisione di informazioni di intelligence e la cooperazione con le autorità marocchine, sottolineando come questa sinergia contribuisce alla sicurezza di entrambi i Paesi. Anche l'ufficio dell'FBI di New York ha ribadito il valore della partnership antiterrorismo con il Marocco, ricordando una recente operazione congiunta che ha sventato un potenziale attacco contro l'esercito statunitense. Il nuovo allarme è relativo ai foreign fighters di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), il gruppo terroristico che ha preso il potere in Siria ed è comandato da Ahmed al-Sharaa-Abu Mohamed al-Jolani.

Si tratta dei combattenti stranieri (tra i 3.000 e i 4.000 dei 16.000 che HTS aveva un tempo) che facevano parte di questo gruppo jihadista, alcuni dei quali potrebbero tornare nei loro Paesi d'origine (principalmente arabi) o spostarsi in altri luoghi, compresa l'Europa. Parliamo di terroristi con una vasta esperienza nell'uso di armi ed esplosivi, addestrati nelle fila dell'HTS, un gruppo la cui separazione da al-Qaeda non è mai stata del tutto chiara. Dopo la vittoria in Siria, le diverse fazioni dell'HTS si sono affrettate ad esprimere il loro sostegno ai “fratelli”, mentre i “chierici” del gruppo hanno ribadito che l'obiettivo rimane l'instaurazione di una repubblica islamica basata sulla Sharia. Come verificato da Radio Free Europe i video pubblicati sui social media mostrano europei e centroasiatici che combattono per Hayat Tahrir al-Sham (HTS) durante la rapida presa di potere della Siria da parte del gruppo militante questo mese. Gli stranieri rappresentano solo una frazione della forza combattente complessiva dei circa 10.000 membri di HTS e dei gruppi alleati. Ma la presenza di combattenti stranieri temprati dalla battaglia e radicalizzati è vista come un rischio per la stabilità della Siria e una minaccia alla sicurezza nelle loro terre d'origine. «Questa sarà una delle maggiori preoccupazioni dal punto di vista degli Stati Uniti perché non sono siriani indigeni. Gli Stati Uniti sono probabilmente meno preoccupati per i siriani all'interno di HTS», ha affermato Aaron Zelin, ricercatore senior presso il Washington Institute. Molti di questi foreign fighters arrivano da Paesi come Tagiskistan, Uzbekistan, dalla Bosnia e dall’Albania solo per citarne alcuni. Dopo l'inizio della guerra civile in Siria nel 2011, centinaia di albanesi etnici si sono recati nel Paese per unirsi ai gruppi estremisti dello Stato Islamico e al Fronte al-Nusra, allora affiliato ad Al-Qaeda in Siria. Quest'ultimo, nel corso degli anni, ha subito una trasformazione e ha cambiato nome in Hayat Tahrir al-Sham (HTS). Gli albanesi in Siria hanno formato un gruppo militante jihadista sunnita attivo nel governatorato di Idlib, in Siria chiamato Xhemati Alban. Negli anni è diventato noto soprattutto per la sua temuta "squadra di cecchini", protagonista di numerosi contenuti propagandistici che ne esaltano le operazioni. Composto prevalentemente da albanesi etnici provenienti dal Kosovo e dalla Macedonia del Nord, il numero esatto dei suoi membri è incerto, ma si stima che non superi i cento jihadisti. Sebbene il gruppo affermi di essere stato fondato nel 2012, il primo materiale propagandistico attribuibile a Xhemati Alban risale al 2017. Abdul Jashari, noto come “Abu Qatada al-Albani”, è un albanese nato il 25 settembre 1976 a Skopje, nell'ex Jugoslavia. Figura influente all'interno di Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), è stato consigliere di spicco di diversi leader del gruppo, tra cui il capo attuale Ahmed al-Sharaa-Abu Mohamed al-Jolani. Nel 2014, proprio al-Julani lo ha designato come leader di Xhemati Alban. Successivamente, il governo degli Stati Uniti lo ha inserito nella lista dei terroristi.Abdul Jashari è apparso in vari video propagandistici rivolgendosi e ll'interno della comunità jihadista siriana gode di una reputazione significativa e ha spesso lodato il coraggio dei combattenti caduti, nonché le strategie militari adottate da Xhemati Alban e da altri gruppi ideologicamente allineati.

Le continue visite delle autorità occidentali in Siria, sia quelle note che quelle più discrete, hanno avuto all'ordine del giorno anche la delicata questione dei foreign fighters siriani , perché il pericolo c'è ed è necessaria la collaborazione dei nuovi leader di Damasco. Uno dei Paesi con le migliori informazioni su questo problema è il Marocco e i suoi servizi segreti. Non per niente si stima che negli anni fino a 2.700 cittadini marocchini si siano arruolati tra le fila dell'HTS. Alcuni giorni fa, Madrid ha ospitato un incontro tripartito tra i rappresentanti delle forze di polizia di Marocco, Germania e Spagna. Secondo fonti vicine al dossier, Abdellatif Hammouchi, capo dei servizi segreti di Rabat, ha informato i suoi omologhi sulla delicata questione della minaccia rappresentata dai combattenti stranieri dell'HTS, sottolineando la necessità di una vigilanza rafforzata. Al termine dell'incontro, è stata diffusa una nota ufficiale che, senza fornire dettagli specifici, ha genericamente dichiarato che la discussione si è concentrata su «aspetti di attualità della sicurezza europea», con particolare riferimento alla lotta al terrorismo.

Nel corso della sua sinistra storia, l'HTS ha praticato tutte le forme di terrorismo compresi gli attacchi suicidi. A partire dal 2016, ha reclutato giovani, oggi adulti, nei campi per sfollati. Ahmed al-Sharaa-Abu Mohamed al-Jolani ha utilizzato migliaia di adolescenti come “carne da cannone kamikaze” che sono stati una delle sue migliori risorse durante la guerra al regime di Bashar al-Assad . Ma non tutti sono stati uccisi e alcuni di loro sono diventati combattenti affermati, con tutte le conseguenze del caso. Anche la Cina è tra i Paesi interessati a monitorare la questione, poiché l'HTS ha potuto contare su centinaia di combattenti uiguri provenienti dallo Xinjiang, affiliati al Partito Islamico del Turkestan (TIP). Oltre ad essere molto abili nei combattimenti, questi militanti sono stati sottoposti a un intenso processo di radicalizzazione. In particolare, alcuni di loro sono stati indottrinati come attentatori suicidi all'interno di campi di addestramento per bambini, creati appositamente a questo infame scopo.

@riproduzione riservata