Nasdaq a picco spaventato dall’AI di DeepSeek
La paura per un nuovo protagonista dell’Intelligenza Artificiale proveniente dalla Cina, più potente ed economico, sta indebolendo il settore tecnologico di Wall Street.
Profondo rosso a Wall Street prima dell’apertura ufficiale degli scambi, con ‘l’uomo nero DeepSeek’ lanciato in Cina che spaventa i tecnologici. A farne le spese sono soprattutto i future sull’indice del settore, il Nasdaq, arrivato a cedere anche il 4%, seguiti dai contratti sullo S&P500 (-2%), mentre cercando di resistere quelli sul Dow Jones (-0,70%).
In calo il biglietto verde, con il cross EUR/USD che sale (+0,30%) a 1,052, influenzando anche gli asset legati al dollaro come l’oro (-0,50%) e il Bitcoin (-3% a 101 mila).
Questa settimana saranno protagoniste quattro delle Magnifiche Sette: comunicheranno le loro trimestrali Tesla (mercoledì), Microsoft (mercoledì), Meta (mercoledì) e Apple (giovedì). Gli investitori guarderanno ai conti dei colossi tech per capire se il boom dell'intelligenza artificiale, che ha alimentato l'ultimo mercato rialzista, è sempre solido. Tra le altre società attese alla prova dei conti sono previste anche Exxon Mobil, United Parcel Service e Boeing.
Nel frattempo, la Federal Reserve terrà la sua prima riunione politica dell'anno. Da un lato i mercati si aspettano che la Fed manterrà stabili i tassi di interesse, dall’altro gli investitori cercheranno di comprendere gli aggiornamenti sull'inflazione e sulle potenziali ricadute dei dazi da parte dell'amministrazione Trump.
A spaventare le azioni tecnologiche di Wall Street stavolta è stata l’Intelligenza Artificiale cinese di DeepSeek, large language model (LLM) che dalla Cina propongono come in grado di concorrere con le offerte di OpenAI e Meta con un costo molto inferiore. La notizia ha provocato una frenata brusca delle azioni legate all’AI, in particolare Nvidia, AMD e Micron Technology, in quanto sta alimentando le preoccupazioni sulla solidità del modello di business dei gruppi del settore. Anche le altre big tech cedono nel pre market USA, in particolare Apple, Microsoft, Meta, Alphabet (Google) e Tesla.
Se “è decisamente troppo presto per descrivere DeepSeek come una minaccia esistenziale per le soluzioni di IA basate negli Stati Uniti", spiega Richard Hunter, responsabile dei mercati presso Interactive Investor, “quasi certamente metterà il bastone tra le ruote agli investitori stanno valutando il potenziale danno che potrebbe avere su un settore in rapida crescita che ha alimentato gran parte del guadagno registrato negli indici principali negli ultimi due anni".
Anche se non ci sono ancora certezze, il nuovo concorrente AI, potrebbe rappresentare “davvero una svolta nel costo di addestramento dei modelli passando dagli oltre 100 milioni di dollari attuali a questo presunto numero di 6 milioni di dollari”, secondo Jon Withaar, Senior porfolio manager di Pictet Asset Manager.
L’esperto ritiene che la notizia sia “negativa per Nvidia”, dato che le aspettative sui chip Blackwell sono alle stelle e il posizionamento comprende tutta la catena di fornitura dell'AI, ma in definitiva tutto ciò che la rende più economica da implementare è positivo per coloro che vendono prodotti e applicazioni legati all'IA e che ne utilizzano gli strumenti collegati, ovvero un gruppo in continua crescita. Si tratta comunque di una doccia fredda e di una dose di realtà per un settore che probabilmente ne aveva bisogno".
Tesla (-3%): si è unita a BMW e ai produttori cinesi per presentare un ricorso alla Corte di giustizia dell'Unione europea (CJEU) contro le tariffe della Ue sui veicoli elettrici prodotti in Cina, secondo quanto riportato oggi sul sito web della Corte.
Nvidia (-8%): indebolita dal lancio di DeepSeek, insieme agli altri titoli del settore come AI Super Micro (-8%), Dell (-7%), Broadcom (-6%), Qualcomm (-2%), Marvell Technology (-6%) e Advanced Micro Devices (-3%).
Constellation Energy (-11%): anche in questo caso il lancio di DeepSeek indebolisce il settore dei servizi elettrici in quanto il nuovo sistema riduce l’utilizzo di energia elettrica.
United States Steel (-2%): l'investitore Ancora Holdings sta spingendo per porre fine alla fusione con Nippon Steel.
Marygold Companies (-30%): ha quotato ieri la sua offerta di circa 2,1 milioni di azioni a 1,10 dollari l'una per un ricavo lordo di 2,25 milioni di dollari, a sconto del 30% rispetto all'ultima chiusura.
Akero Therapeutics (+106%): il suo farmaco di punta efruxifermin ha aiutato i pazienti affetti da un tipo di malattia del fegato a invertire la cicatrizzazione dell'organo senza peggiorare la condizione in uno studio di fase intermedia molto atteso.
Amazon
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo confermato a 275 dollari.
Meta
Guggenheim: ‘buy’ e target price aumentato da 665 a 750 dollari.
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo sempre a 715 dollari.
Alphabet
Jefferies: ‘buy’ e target price non cambia dai 235 dollari precedenti.
Netflix
Daiwa Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 833 a 1.050 dollari.
Citic Securities: ‘buy’ e target price incrementato da 750 a 1.000 dollari.
American Express
RBC Capital Markets: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 330 a 350 dollari.
Verizon
JP Morgan: ‘neutral’ e target price alzato da 45 a 47 dollari.