Molestie a una giovane coppia. Arrestata una stalker seriale, in casa aveva la lista dei n...
AGI - E' più volte finita nei guai, evidentemente tradita dall'odio provato nei confronti di alcune persone che, ad un certo punto della sua vita, sono diventate un obiettivo da colpire a tutti costi, anche sfidando la legge. Le diverse indagini penali avviate sul suo conto e condanne già accumulate non sono servite a ricondurla sulla retta via. Stiamo parlando di una donna, stalker seriale già nota alla giustizia, che la Polizia di Piacenza - su ordine del gip del tribunale - ha messo agli arresti domiciliari per i reati di atti persecutori, calunnia e possesso di oggetti potenzialmente pericolosi perché da qualche mese aveva deciso di prendere di mira due coniugi, minacciandoli con continue telefonate, molestandoli con l'invio di fotografie scattate nei pressi della loro abitazione o spiandoli costantemente restando a debita distanza. Hanno impiegato un po' di tempo questi due giovani, peraltro da poco genitori, prima di capire che a turbare la loro esistenza potesse essere una donna che voleva vendicarsi di screzi con alcuni parenti dell'uomo che risalivano addirittura a 20 anni prima. Soltanto quando hanno preso atto che a rappresentare il loro incubo fosse effettivamente questa lontana conoscente, dopo un casuale incontro in città, i due hanno deciso di sporgere una denuncia. La perquisizione dei poliziotti è stata preziosa per dare corpo alla denuncia dei giovani coniugi e tratteggiare meglio la personalità, chiaramente disturbata, della donna poi arrestata. Nella sua auto è stato trovato anzitutto il telefonino, con l'utenza intestata a un prestanome, da cui l'indagata faceva partire le ripetute chiamate alla coppia. Ad allarmare gli investigatori, poi, è stato il resto del 'bottino' che c'era nel veicolo: due martelli, un coltello, una scatola di fiammiferi, un accendino e una confezione di prodotto disgorgante contenente acido chimico. Ragionevole pensare che la donna sarebbe ben presto passata per le vie di fatto nei confronti dei due, visto che in un recente passato aveva minacciato un'altra persona di utilizzare l'acido per colpire il figlio. Ma c'era ancora dell'altro. In casa la donna teneva ben aggiornato un quaderno denominato 'Elenco dei nemici' che conteneva, tra l'altro, le foto dell'uomo principale vittima delle sue persecuzioni, più un'altra foto scattata al cortile interno della Questura da un balcone vicino, struttura riconducibile a una persona verso la quale la donna proverebbe astio a seguito di una precedente indagine per minacce aggravate (ovviamente immotivate): una vicenda per la quale era stata da poco condannata in via definitiva. Una volta venuta a conoscenza dell'indagine a suo carico, infatti, la donna aveva deciso di andare avanti per la sua strada presentando una denuncia (calunniosa) nei confronti della principale vittima di atti persecutori, nella speranza di allontanare le indagini dalla sua persona. Speranza chiaramente vana, per giunta aggravata adesso da quest'ultimo episodio di molestie ai danni della giovane coppia.
![Molestie a una giovane coppia. Arrestata una stalker seriale, in casa aveva la lista dei n...](https://images.agi.it/pictures/agi/agi/2019/07/24/114347837-518a7e16-5958-480e-bdfb-06fa57dce082.jpg?#)
AGI - E' più volte finita nei guai, evidentemente tradita dall'odio provato nei confronti di alcune persone che, ad un certo punto della sua vita, sono diventate un obiettivo da colpire a tutti costi, anche sfidando la legge. Le diverse indagini penali avviate sul suo conto e condanne già accumulate non sono servite a ricondurla sulla retta via. Stiamo parlando di una donna, stalker seriale già nota alla giustizia, che la Polizia di Piacenza - su ordine del gip del tribunale - ha messo agli arresti domiciliari per i reati di atti persecutori, calunnia e possesso di oggetti potenzialmente pericolosi perché da qualche mese aveva deciso di prendere di mira due coniugi, minacciandoli con continue telefonate, molestandoli con l'invio di fotografie scattate nei pressi della loro abitazione o spiandoli costantemente restando a debita distanza.
Hanno impiegato un po' di tempo questi due giovani, peraltro da poco genitori, prima di capire che a turbare la loro esistenza potesse essere una donna che voleva vendicarsi di screzi con alcuni parenti dell'uomo che risalivano addirittura a 20 anni prima. Soltanto quando hanno preso atto che a rappresentare il loro incubo fosse effettivamente questa lontana conoscente, dopo un casuale incontro in città, i due hanno deciso di sporgere una denuncia.
La perquisizione dei poliziotti è stata preziosa per dare corpo alla denuncia dei giovani coniugi e tratteggiare meglio la personalità, chiaramente disturbata, della donna poi arrestata. Nella sua auto è stato trovato anzitutto il telefonino, con l'utenza intestata a un prestanome, da cui l'indagata faceva partire le ripetute chiamate alla coppia. Ad allarmare gli investigatori, poi, è stato il resto del 'bottino' che c'era nel veicolo: due martelli, un coltello, una scatola di fiammiferi, un accendino e una confezione di prodotto disgorgante contenente acido chimico. Ragionevole pensare che la donna sarebbe ben presto passata per le vie di fatto nei confronti dei due, visto che in un recente passato aveva minacciato un'altra persona di utilizzare l'acido per colpire il figlio.
Ma c'era ancora dell'altro. In casa la donna teneva ben aggiornato un quaderno denominato 'Elenco dei nemici' che conteneva, tra l'altro, le foto dell'uomo principale vittima delle sue persecuzioni, più un'altra foto scattata al cortile interno della Questura da un balcone vicino, struttura riconducibile a una persona verso la quale la donna proverebbe astio a seguito di una precedente indagine per minacce aggravate (ovviamente immotivate): una vicenda per la quale era stata da poco condannata in via definitiva. Una volta venuta a conoscenza dell'indagine a suo carico, infatti, la donna aveva deciso di andare avanti per la sua strada presentando una denuncia (calunniosa) nei confronti della principale vittima di atti persecutori, nella speranza di allontanare le indagini dalla sua persona.
Speranza chiaramente vana, per giunta aggravata adesso da quest'ultimo episodio di molestie ai danni della giovane coppia.