Meteo, imminente SPLIT del Vortice Polare: gelo sino all’Italia
E’ un aspetto meteo che preoccupa sempre più persone, altre invece ne contestano l’esistenza. Il cambiamento climatico è un fenomeno sempre più evidente che si manifesta nell’alterazione delle dinamiche meteo e ambientali del nostro pianeta. In questo articolo, vedremo l’influenza del cambiamento del clima sul meteo del futuro, quello imminente e non solo. Dateci tempo per […] Meteo, imminente SPLIT del Vortice Polare: gelo sino all’Italia
E’ un aspetto meteo che preoccupa sempre più persone, altre invece ne contestano l’esistenza. Il cambiamento climatico è un fenomeno sempre più evidente che si manifesta nell’alterazione delle dinamiche meteo e ambientali del nostro pianeta. In questo articolo, vedremo l’influenza del cambiamento del clima sul meteo del futuro, quello imminente e non solo. Dateci tempo per fornire dettagliate spiegazioni sino alla fine. Insomma, l’articolo è da leggere tutto anche perché analizzeremo che cosa ha mitigato l’inverno, e perché ci sono elevate possibilità che ora giunga il freddo anche in Europa, e non solo nel Nord America.
Questo processo deriva in maniera sostanziale dalle attività umane che, con l’eccessivo uso dei combustibili fossili e l’emissione di gas serra, hanno stravolto gli equilibri naturali delle fluttuazioni del clima. Le variazioni meteo che ne conseguono sono strettamente collegate all’incremento delle temperature medie globali e all’aumento dei fenomeni estremi, come ondate di calore anomale, precipitazioni intense e situazioni di siccità prolungata.
Questi eventi stanno ormai diventando più frequenti e intensi anche in EUROPA, in NORDAMERICA e in molte altre aree del mondo. L’attenzione verso previsioni meteo sempre più affidabili è cresciuta notevolmente, tanto che i centri di calcolo internazionali rimodellano costantemente i loro modelli per offrire proiezioni che riflettano con precisione l’andamento futuro del clima.
La relazione tra attività umane e cambiamento climatico
Il processo di modificazione del clima avviene principalmente a causa delle emissioni di anidride carbonica, metano e altri gas serra prodotti dalle azioni umane. Questi gas intrappolano il calore irradiato dalla superficie terrestre e contribuiscono a innalzare la temperatura atmosferica, intervenendo sulle normali oscillazioni del clima.
I settori più impattanti sono l’industria, il trasporto su gomma e su rotaia alimentato da fonti non rinnovabili, l’agricoltura intensiva e la deforestazione. Questo insieme di fattori provoca alterazioni meteo che si rispecchiano in variazioni climatiche su vasta scala. Gli esperti di previsioni meteo basano i propri studi sull’analisi di grandi moli di dati: dalle temperature superficiali degli oceani, ai venti d’alta quota, fino alle correnti marine. Tali informazioni, combinate tra loro, permettono di comprendere l’andamento del cambiamento climatico e di ipotizzare il suo impatto su regioni come EUROPA e NORDAMERICA nei mesi e negli anni a venire.
VORTICE POLARE e dinamiche invernali
Negli ultimi mesi, l’inverno ha mostrato importanti anomalie meteo per quanto riguarda le temperature e la distribuzione delle masse d’aria fredda. Il VORTICE POLARE è una struttura ciclonica che si forma sulle regioni artiche e che, normalmente, resta confinata nelle latitudini molto elevate, mantenendo il freddo intenso attorno al Polo Nord.
Quest’anno, invece, il VORTICE POLARE si è spesso espanso verso NORDAMERICA, favorendo in più occasioni l’afflusso di aria molto gelida su vasti settori del continente. L’EUROPA, al contrario, ha beneficiato di correnti più miti, sperimentando un clima insolitamente dolce per la stagione. Tuttavia, non sono mancate intrusioni d’aria fredda, sebbene piuttosto limitate, che hanno portato alcune nevicate in regioni dove da anni non si registravano fenomeni di questo tipo. In ogni caso, la forte variabilità meteo di questi mesi rientra in un quadro più ampio di instabilità climatica legata al cambiamento in corso.
Proiezioni meteo e tendenze a breve e medio termine
Secondo gli scienziati che si occupano dello studio del VORTICE POLARE, nelle prossime settimane è prevista un’ulteriore incursione d’aria molto fredda verso NORDAMERICA, la quale potrebbe persistere anche nel mese di febbraio, sebbene con un’intensità più moderata.
Un simile assetto meteo dà la possibilità a una seconda “onda” fredda di interessare l’EUROPA, ipotesi che non sarebbe affatto rara. I modelli matematici, basati sull’elaborazione di migliaia di dati e simulazioni, confermano una discreta probabilità di irruzioni d’aria fredda sul Vecchio Continente già nel breve e medio termine, con un grado di affidabilità ottimo quantomeno in linea teorica. Osservando orizzonti più lontani, emerge la prospettiva di ulteriori incursioni di masse d’aria molto fredda provenienti dalla parte orientale del nostro continente, in particolare da RUSSIA, grazie alla presenza di un forte riscaldamento della stratosfera.
STRATWARMING e SPLIT DEL VORTICE POLARE
Un fenomeno di rilievo a livello stratosferico è lo STRATWARMING, un forte riscaldamento dello strato di atmosfera situato tra i 10 e i 50 km di quota. Quando si verifica lo STRATWARMING, l’assetto del VORTICE POLARE può subire grandi cambiamenti, al punto da spaccarsi in più parti. Tale evento è indicato come SPLIT DEL VORTICE POLARE.
Questa frattura favorisce la dispersione delle masse d’aria fredda verso latitudini più basse, alterando in maniera marcata il regime meteo sull’intero emisfero boreale. In tali circostanze, ondate di freddo estremo possono spingersi con maggior facilità su EUROPA, NORDAMERICA e ASIA, causando episodi nevosi di grande portata.
Il meccanismo di STRATWARMING può innescare reazioni a catena nella troposfera, con l’inversione delle correnti che di solito spirano da ovest verso est. In questa situazione, il GELO SIBERIANO può spingersi fin verso l’EUROPA, portando a scenari meteo molto diversi da quelli relativamente miti che stiamo sperimentando di recente.
Possibili evoluzioni in EUROPA e conseguenze meteo
Nel breve periodo, le correnti oceaniche influenzate dal VORTICE POLARE in discesa verso NORDAMERICA rimangono dominanti, determinando una predisposizione verso nuovi afflussi d’aria artica sul territorio nordamericano. Tuttavia, queste masse gelide non sembrerebbero spingersi troppo a sud come accaduto recentemente, quando nevicate di portata eccezionale hanno colpito zone inusuali. Il clima meteo in EUROPA resta quindi in bilico tra l’arrivo di correnti occidentali più tiepide e possibili incursioni di aria fredda. Se lo STRATWARMING dovesse effettivamente verificarsi con intensità significativa, potremmo assistere a modifiche radicali delle circolazioni atmosferiche, con un potenziale afflusso di GELO SIBERIANO che, in passato, ha portato a gelate intense e nevicate estese in molte nazioni del Vecchio continente.
Eventi meteo estremi in NORDAMERICA
La recente discesa del VORTICE POLARE su NORDAMERICA ha innescato ondate di gelo eccezionali, accompagnate da nevicate copiosissime in regioni dove le precipitazioni nevose sono abitualmente modeste. Basti pensare a NEW ORLEANS, dove sono caduti circa 30 centimetri di neve, un quantitativo che in passato non si era quasi mai visto in tempi moderni.
L’umidità presente nell’aria ha accentuato la formazione di neve pesante e abbondante, situazione riconducibile alle dinamiche meteo globali che prevedono un aumento della vaporizzazione. Quando il vapore acqueo è particolarmente elevato, l’intensità delle precipitazioni, che si tratti di pioggia o neve, tende a diventare più marcata. A NEW YORK, con una tradizione invernale più rigida, si sono comunque registrate nevicate importanti, benché negli ultimi anni fossero meno frequenti rispetto al passato. Anche questi dati evidenziano un andamento meteo più estremo, caratterizzato da contrasti termici più forti e da una maggiore disponibilità di umidità in atmosfera.
Umidità elevata, effetti globali
L’umidità atmosferica gioca un ruolo cruciale nella formazione di eventi meteo intensi. Una maggiore quantità di vapore acqueo determina precipitazioni più violente, siano esse sotto forma di pioggia o neve. Nella fase invernale, quando si crea la giusta combinazione di aria fredda e vapore acqueo, le nevicate possono risultare storiche, perfino in luoghi dove solitamente si verificano con minore frequenza. Il cambiamento climatico non fa che amplificare questa situazione, poiché l’aumento delle temperature globali favorisce un maggior tasso di evaporazione dagli oceani e dalle superfici terrestri.
Di conseguenza, i fenomeni meteo che coinvolgono l’acqua in forma liquida o solida possono diventare più intensi, influenzando diversi settori, dall’agricoltura ai trasporti, fino alla vita quotidiana nelle aree urbane.
La variabilità meteo, una costante dei prossimi mesi
La maggiore variabilità meteo che caratterizza questi ultimi anni è parte di un quadro più ampio di cambiamento climatico dovuto alle attività umane. Le fluttuazioni atmosferiche non seguono più pattern consolidati, ma subiscono continue variazioni per effetto di temperature globali più elevate.
Nel contesto attuale, il VORTICE POLARE rimane uno dei principali indiziati per gli sbalzi meteo, con le sue espansioni verso NORDAMERICA o il Vecchio Continente e le sue possibili fasi di rottura, definite SPLIT DEL VORTICE POLARE.
Quando lo STRATWARMING interviene in modo deciso, lo scenario può cambiare rapidamente, favorendo l’avvento del GELO SIBERIANO persino su vaste porzioni dell’EUROPA.
Le temperature più elevate dell’aria e degli oceani, causate dall’effetto antropico, preparano il campo a fenomeni meteo estremi sempre più possibili. Se da un lato il cambiamento climatico si manifesta con inverni stranamente miti, dall’altro può determinare rapide variazioni, con correnti fredde che giungono all’improvviso e danno vita a episodi di grande intensità, come nevicate o ondate di gelo inattese.
Ogni proiezione sul futuro richiede analisi continue e aggiornate, poiché lo stato di salute del sistema clima è in costante evoluzione. Il ruolo dell’uomo, con la possibilità di ridurre le emissioni e mitigare i processi di surriscaldamento, rimane cruciale per cercare di limitare gli impatti negativi.
In definitiva, il cambiamento climatico esercita un’influenza determinante sulle oscillazioni meteo, aumentando la frequenza di eventi estremi e spostando i confini tra masse d’aria calda e fredda.
Ogni stagione invernale potrebbe presentare sorprese, come il VORTICE POLARE che si estende nuovamente su NORDAMERICA o sull’EUROPA, o come l’innesco di STRATWARMING e SPLIT DEL VORTICE POLARE in grado di portare il GELO SIBERIANO verso regioni che raramente lo sperimentano. Il monitoraggio costante delle dinamiche meteo, associato alla comprensione dei meccanismi globali del cambiamento climatico.
Ogni punto di svolta nelle previsioni meteo dev’essere considerato come un campanello d’allarme, ma anche come un’opportunità per approfondire la nostra conoscenza sulla complessità dell’atmosfera e sulle possibili strategie per fronteggiare le sfide climatiche future. Qui ne faccio solo un breve accenno, ma anche un servizio meteo all’avanguardia come quello americano non è stato in grado di prevedere, con largo anticipo le tempeste di neve nel sud del Paese, sino alle coste del Golfo del Messico, dove non solo è nevicate, ma si sono anche abbattute temperature sino e oltre i -10°C nella costa. Questo elemento evidenzia che nonostante il riscaldamento globale, si possano avere eventi di freddo estremo, nevicate, e persino in latitudini molto meridionali.
Ben sappiamo che il Continente del Nord America ha un’orografia molto diversa dall’Europa, ma quanto è avvenuto ha tempi di ritorno di circa 200 anni, quindi, si fanno paragono a fenomeni avvenuti quando si era in Piccola Era Glaciale.
Meteo, imminente SPLIT del Vortice Polare: gelo sino all’Italia