L’Italia incalza l’Ue, il ministro del Mimit Adolfo Urso: “incentivi per auto pulite” | Lo scenario

Nessuna deviazione sul Green Deal, ma il “pragmatismo” già promesso. Il futuro dell’auto deve restare “saldamente radicato” in Europa, “con più equità e flessibilità” sulle multe per le case in difficoltà davanti al passaggio all’elettrico. Il piano di Ursula von der Leyen per l’automotive – con le prime linee generali delineate nella Bussola per la […] L'articolo L’Italia incalza l’Ue, il ministro del Mimit Adolfo Urso: “incentivi per auto pulite” | Lo scenario proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Feb 2, 2025 - 14:08
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L’Italia incalza l’Ue, il ministro del Mimit Adolfo Urso: “incentivi per auto pulite” | Lo scenario

Nessuna deviazione sul Green Deal, ma il “pragmatismo” già promesso.

Il futuro dell’auto deve restare “saldamente radicato” in Europa, “con più equità e flessibilità” sulle multe per le case in difficoltà davanti al passaggio all’elettrico.

Il piano di Ursula von der Leyen per l’automotive – con le prime linee generali delineate nella Bussola per la competitività – non ammette rivisitazioni allo stop nel 2035 ai motori a benzina e diesel.

La porta è invece aperta sulla neutralità tecnologica cara all’Italia – e cavallo di battaglia del Ppe della leader tedesca -, che è tornata in pressing a Bruxelles.

“Superare il problema delle multe” per i costruttori che non rispettano i target di taglio delle emissioni “è necessario, ma non è sufficiente”, ha incalzato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, facendo appello a uno schema di incentivi Ue per spingere la domanda di auto pulite richiesto anche da Berlino e Parigi.

Nella sua nuova missione europea il titolare del Mimit ha tenuto il punto sul non-paper elaborato nei mesi scorsi dall’Italia insieme alla Repubblica Ceca: la via per arrivare pronti al 2035 è da rivedere.

Il messaggio è stato recapitato ai commissari responsabili Teresa Ribera, Wopke Hoekstra e Apostolos Tzitzikostas, protagonisti insieme al francese Stéphane Séjourné nella definizione della strategia Ue per l’automotive.

A dare indicazioni più chiare sarà però il dialogo strategico al via nelle prossime ore guidato in prima persona da von der Leyen.

Anche su come sgravare le case automobilistiche dalle sanzioni a chi sgarra sui target ambientali.

“Deve esserci equità nel sistema perché alcuni hanno già investito e hanno avuto successo nel centrare gli obiettivi”, ha rimarcato la tedesca, garantendo comunque “flessibilità” e, soprattutto, velocità nelle risposte.

L’iniziativa di pool di case automobilistiche europee con costruttori extra-Ue come Tesla per bilanciare i risultati sui tagli delle emissioni ed evitare le multe tramite un sistema di crediti – avviata di recente da Stellantis, Toyota, Ford, Mazda, Subaru, Alfa Romeo Peugeot – non convince la politica italiana.

Sono “meccanismi infernali” che “portano al collasso dell’industria Ue che addirittura finanzia quella extraeuropea”, ha attaccato Urso chiedendo un “piano strutturale” davanti “alla sfida titanica della Cina e degli Usa“.

Una linea condivisa anche dagli eurodeputati di Pd e Forza Italia Giorgio Gori e Letizia Moratti che, ospiti al forum ANSA sulla Competitività al Parlamento Ue, hanno messo in luce piuttosto la necessità di accompagnare il settore nella transizione.

Le prime risposte di Bruxelles arriveranno nel Clean Industrial Deal atteso il 26 febbraio.

Sarà una questione “di settimane, non di mesi”, ha assicurato von der Leyen: il dialogo con l’automotive troverà una sintesi entro la fine del primo trimestre, con un piano ad hoc.

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