L’EBA aggiorna (o meglio, rivoluziona) le proprie linee-guida sui fattori ESG
Lo scorso 8 gennaio 2025, l’EBA ha pubblicato le proprie linee-guida sulla gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), in conformità alla nuova direttiva UE di vigilanza sui requisiti patrimoniali per le banche (1619/2024, c.d. CRD VI). In rapida successione, a loro integrazione, lo scorso 16 gennaio 2025 sempre l’EBA ha pubblicato in […] L'articolo L’EBA aggiorna (o meglio, rivoluziona) le proprie linee-guida sui fattori ESG proviene da Iusletter.
Lo scorso 8 gennaio 2025, l’EBA ha pubblicato le proprie linee-guida sulla gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), in conformità alla nuova direttiva UE di vigilanza sui requisiti patrimoniali per le banche (1619/2024, c.d. CRD VI).
In rapida successione, a loro integrazione, lo scorso 16 gennaio 2025 sempre l’EBA ha pubblicato in consultazione una bozza di linee-guida sull’analisi di scenario ESG, che definisce le aspettative per le banche quando incorporano l’uso dell’analisi di scenario come parte del loro quadro di gestione.
Questa produzione normativa, in rapida successione, dimostra come l’attenzione delle autorità regolatorie e di vigilanza sui temi ESG sia più attiva che mai.
I primi destinatari di tali misure sono ovviamente le banche, le quali finiscono inevitabilmente a fare, a loro volta, da “cani da guardia” nei confronti delle imprese.
L’obiettivo è, infatti, quello di creare un circolo virtuoso che, partendo proprio dal settore finanziario, arrivi a coinvolgere tutto il circuito produttivo (che per l’appunto al settore finanziario si rivolge primariamente).
Le linee-guida pubblicate, in particolare, specificano i requisiti relativi ai processi interni e ai dispositivi di gestione del rischio ESG che le banche dovrebbero adottare, contribuendo a garantirne la sicurezza e la solidità, in primo luogo, di fronte ai rischi ambientali di transizione e fisici.
Esse si applicheranno a partire dall’11 gennaio 2026, tranne che per gli enti di piccole dimensioni e non complessi, per i quali si applicheranno al più tardi a partire dall’11 gennaio 2027.
Quelle poste in consultazione, invece, hanno a oggetto il più specifico tema delle analisi di scenario, vale a dire il processo di previsione del valore atteso delle performance patrimoniali, nel medio-lungo periodo, di fronte alle variazioni dovute ai fattori ESG, a partire – anche in questo caso – da quello climatico.
L’idea è, quindi, di definire i principi su cui testare la resilienza finanziaria delle banche di fronte agli shock derivanti da tali fattori.
La consultazione è aperta fino al 16 aprile 2025.
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