Trump ritira fli USA dall’OMS e dall’Accordo di Parigi: La Cina Pronta a Colmare il Vuoto?

La Cina è pronta a prendere il poto degli USA nel Trattato di Parigi e nel WHO. Non è detto che lo faccia in entrambe... L'articolo Trump ritira fli USA dall’OMS e dall’Accordo di Parigi: La Cina Pronta a Colmare il Vuoto? proviene da Scenari Economici.

Jan 24, 2025 - 20:36
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Trump ritira fli USA dall’OMS e dall’Accordo di Parigi: La Cina Pronta a Colmare il Vuoto?

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – decisioni che, secondo gli analisti, potrebbero infliggere un duro colpo alla governance globale sul clima e sulla salute pubblica, e questo lascia un dubbio su quale ruolo potrebbe svolgere la Cina in questi due contesti.

C’è però un problema:  mentre la Cina sembra pronta a guidare le iniziative globali sul clima, anche perché ne ha un ritorno economico immediato e sensibile,  il suo potenziale di influenza nella governance dell’OMS sulla salute pubblica è limitato.

Nel suo primo giorno di ritorno alla Casa Bianca, lunedì Trump ha firmato gli ordini esecutivi per uscire da entrambi i quadri, anche se il processo di ritiro formale richiederà circa un anno.

Per quanto riguarda l’Accordo di Parigi, lunedì Trump ha detto ai sostenitori che “gli Stati Uniti non saboteranno le proprie industrie mentre la Cina inquina impunemente”. Quasi 200 Paesi hanno firmato il trattato internazionale sul cambiamento climatico per lavorare insieme al fine di limitare il riscaldamento globale, ma poi ciascuno li ha interpretati a modo proprio.

L’India si è presa sino al 2070  per raggiungere il Net Zero, rimandando all’anno del poi qualsiasi mossa pratica. La Cina invece, a suon di sussidi e aiuti pubblici, ha sviluppato in anticipo le proprie industrie nel settore delle auto ev, dell’energia solare ed eolica, eliminando le industrie europee perfino prima che nascessero.

Secondo Trump il ritiro dall’OMS è stato “dovuto alla cattiva gestione da parte dell’organizzazione della pandemia di Covid-19 scoppiata a Wuhan, in Cina, e di altre crisi sanitarie globali”, si legge nell’ordinanza. Il documento aggiunge che l’agenzia “non è stata in grado di dimostrare la propria indipendenza da influenze politiche”, dove le influenze politiche sono, in primis, quelle cinesi.

La duplice posizione di Pechino

In risposta, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun ha dichiarato martedì che la Cina è “preoccupata” per la decisione di Trump sull’Accordo di Parigi. Ha aggiunto che la Cina lavorerà per affrontare il cambiamento climatico e promuovere la transizione verde globale e la transizione a basse emissioni di carbonio.

Alex Wang, professore di diritto specializzato nella governance ambientale cinese presso l’Università della California, Los Angeles (UCLA), ha affermato che il ritiro dall’Accordo di Parigi danneggerebbe in modo significativo gli sforzi globali, ma l’assenza americana darebbe alla Cina l’opportunità di ottenere vantaggi economici e politici attraverso la leadership climatica.

Diversi osservatori hanno notato che la Cina, primo emettitore mondiale di CO2, ha anche investito moltissimo nella produzione di pannelli fotovoltaici e auto eletrriche, posizionandosi come leader globale in queste tecnologie. Se domani tutto il mondo fermasse gli sforzi verso la riduzione delle emissioni di CO2, l’industria cinese ne avrebbe un colpo durissimo. 

Sarebbe controproducente  non spingere in questa direzione, tanto più che sono gli altri paesi, Europei in primis, a finanziare questi investimenti.

Per quanto riguarda il ritiro degli Stati Uniti dall’OMS, martedì il portavoce del Ministero degli Esteri Guo ha espresso un forte sostegno all’agenzia, ma non al livello di quello per il trattato di Parigi.  “La Cina, come sempre, sosterrà l’OMS nell’adempimento dei suoi doveri, approfondendo la cooperazione internazionale in materia di salute pubblica, facendo progredire la governance e promuovendo la costruzione di una comunità globale di salute per tutti”, ha dichiarato Guo.

L’agenzia mondiale per la salute pubblica ha dichiarato in un comunicato di deplorare l’annuncio e di sperare che gli Stati Uniti ci ripensino, anche perché da questa uscita è sorto un grande problema finanziario. Gli USA conribuiscino con 500 milioni all’anno di Usd, ma Cina con molto meno,: Washington partecipa al 20% dele spese, la Cina per lo 0,35%. A finanziare OMS sono poi molti attori non governativi, Bill Gates in testa, e questo fa si che la Cina non possa avere né immediata influenza politica né ritorni economici dall’operazione.

Quindi Se Pechino diventerà, ancora di più, una forza di propulsione delle politiche green, all’estero, al contrario non piangerà troppo per la perdita di mezzi dell’OMS. Anche perché il fallimento dell’Organizzazione nel Covid è un po’ troppo evidente.

 


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