La “eRRe” del 2 febbraio 2025

«Una storia fatta di silenzi che pesano più di dialoghi incalzanti, descritti perfettamente dalla giovane Madeleine Bourdouxhe che nel 1937 pubblicava questo romanzo formidabile e devastante.» di Erika Errico Avvocato Elisa ama suo marito Gilles, ne ama il cuore, la mente e la vitalità del corpo alto e robusto. Lo ama e vuole dedicargli la […]

Feb 2, 2025 - 14:11
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La “eRRe” del 2 febbraio 2025
«Una storia fatta di silenzi che pesano più di dialoghi incalzanti, descritti perfettamente dalla giovane Madeleine Bourdouxhe che nel 1937 pubblicava questo romanzo formidabile e devastante.»

Elisa ama suo marito Gilles, ne ama il cuore, la mente e la vitalità del corpo alto e robusto. Lo ama e vuole dedicargli la vita intera: preparare i suoi pasti, rigovernare la loro casa, badare ai loro figli, assecondare ogni suo desiderio, ogni necessità e volontà.

La vita scorre perfetta e serena finché un giorno nella mente di Gilles si insinua un tarlo tremendo e ogni suo desiderio è ormai rivolto a Victorine, la cognata, sorella minore di Elisa.
Elisa, che conosce intimamente il marito, si accorge subito del cambiamento nel suo umore e ben presto riesce anche ad individuare l’oggetto del suo interesse.

È qui che il romanzo diviene struggente, melanconico, quasi una rievocazione di una tragedia epica, in cui tutto ruota attorno a pochi personaggi, ognuno primario a suo modo. Elisa, contrariamente a quanto si possa pensare, intuire, sperare, decide di combattere la rivale ammansendo la propria ira e mostrandosi amica e confidente del marito. Sarà lei, pazientemente, a riportare la serenità nel cuore del suo uomo.

Un uomo, Gilles, che cede alla disponibilità della moglie e le confida ogni tumulto del cuore, ogni fremito, ogni impeto di gelosia verso l’unico nuovo oggetto del suo grande desiderio.
Elisa attende, paziente e speranzosa, annientandosi come moglie, come essere umano, uccidendo il proprio dolore, l’autostima, senza mai dubitare della forza del suo cuore innamorato.
Infine, Gilles guarisce dall’infatuazione, uscendone palesemente sconfitto, riconoscendo il torto fatto alla moglie, ma confessando che il suo cuore infranto non potrà più amare nessuno dopo Victorine. Vale la pena, quindi, non turbare più la quiete della famiglia: Gilles resterà, inumano, freddo come pietra dura, con la moglie e i figli.

Elisa ha vinto, Gilles è accanto a lei, ma ha inesorabilmente perso perché lei non lo ama più.
Un romanzo crudo e struggente, necessariamente contestualizzato nel suo tempo, che spiega la sottomissione emotiva della donna-moglie integralmente ancorata ad un unico obiettivo permanente: la dedizione verso l’uomo amato.

Fino a dove ci si può spingere per amore verso gli altri e se sia giusto annullare se stessi per il benessere altrui non è dato saperlo, ma il tragico epilogo lascia pochi dubbi in merito.

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