Giornata dei calzini spaiati, un libro per spiegare il fenomeno del bullismo ai bambini ed educarli al rispetto
Ti consigliamo un libro da leggere in classe per aiutare i bambini di ogni età a non cadere vittima di bulli con piccole e intelligenti strategie L'articolo Giornata dei calzini spaiati, un libro per spiegare il fenomeno del bullismo ai bambini ed educarli al rispetto proviene da Il Fatto Quotidiano.
![Giornata dei calzini spaiati, un libro per spiegare il fenomeno del bullismo ai bambini ed educarli al rispetto](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/01/29/drilla_la_bulla-1050x525.jpg?#)
Il bullismo è una piaga sociale, che sta crescendo sempre di più, per questo si sente il bisogna di alzare il livello di attenzione parlando e affrontando questa tematica, non solo in contesti scolastici, ma anche celebrando la Giornata contro il bullismo, che cade ogni anno il primo venerdì di febbraio. Nei Paesi anglosassoni, questa giornata si chiama Old Socks Day, ovvero “giornata dei calzini spaiati”, e nasce come celebrazione della diversità e dell’unicità, un invito a riflettere sull’importanza dell’inclusione e dell’accettazione dell’altro, al di là delle apparenze. Indossare calzini diversi è un gesto simbolico per dimostrare che le differenze, anziché dividerci, possono arricchirci. Da qui l’obiettivo della ricorrenza visto anche come impegno per combattere il bullismo e l’isolamento sociale.
Come ci si difende dal bullismo? La scuola come interviene? Le famiglie che ruolo hanno? Tante sono le domande che genitori ed educatori si pongono sugli aspetti di questo fenomeno. Occorre individuare gli strumenti giusti per educare al rispetto, alla condivisione e alla libertà di espressione che rappresentano le prime forme di accettazione del diverso da noi. Strumenti indispensabili da adottare non solo a scuola, ma anche in tutti i contesti sociali in cui il bambino si identifica come essere appartenente ad una società.
Qualora questi strumenti venissero meno, ecco che emerge il fenomeno del bullismo: bullizzare ciò che è diverso da noi, comporta il prevaricare le propri idee e azioni su un altro bambino, annientandolo e costringendolo ad emarginarsi, provocando in lui uno stato emotivo negativo. Gli atti di bullismo, purtroppo, iniziano già alle elementari, anche se l’età più critica resta quella delle scuole medie, in quanto negli anni della pre-adolescenza c’è sempre più difficoltà a gestire i sentimenti e i rapporti con i compagni; tale difficoltà scatena una forma diretta di aggressioni fisiche e verbali che danno origine a questo fenomeno da debellare.
Fondamentale per gli adulti è porsi in ascolto del bambino, cercando di intervenire aiutandolo e supportandolo. Molte sono le storie che trattano la tematica del bullismo, ti consiglio un libro da leggere in classe per aiutare i bambini di ogni età a non cadere vittima di bulli con piccole e intelligenti strategie instaurando un dialogo costruttivo, proprio com’è accaduto con Drilla la bulla. Un viaggio intervista insieme all’autrice, Isabella Paglia, per addentrarsi in una storia che ha un lieto fine.
Che cos’è il bullismo e come spiegarlo ai bambini?
“Mi capita spesso di spiegare nelle scuole il bullismo e utilizzo parole semplici per farlo comprendere ai bambini. Il bullismo è quando qualcuno fa il prepotente o cerca di fare del male ad altri in diversi modi, sia con le azioni, sia con le parole. Si tratta di un comportamento prepotente nei confronti di un compagno, specialmente se questo comportamento è intenzionale e prolungato nel tempo. Picchiare un compagno più piccolo, deridere qualcuno per il suo aspetto fisico, tormentarlo via chat con messaggi o insultarlo viene definito bullismo.
Tra i più piccoli, nella scuola materna e primaria si manifesta in svariati modi, attraverso: pizzicotti, graffi, morsi, sputi, tirate di capelli, appropriarsi di oggetti degli altri senza chiedere il permesso, oppure pretendere le merende, i soldi o altri oggetti. Moralmente attraverso: prese in giro, minacce, pensieri razzisti, provocazioni, biglietti offensivi, bugie, risatine, pettegolezzi. Molte sono le testimonianze raccolte durante i miei incontri a scuola con insegnanti e bambini. Per spiegarlo a misura di bimbo il bullismo è quando qualcuno ti fa sentire male, ti fa sentire a disagio e ti toglie il sorriso”.
Eli, la protagonista di questa storia, una cucciola di pachiderma, trova scuse pur di non andare a scuola, in quanto deve affrontare, quotidianamente, la prepotenza di Drilla, una crocodyllas prepotente. Quali sono i campanelli di allarme per riconoscere che un bambino è vittima di bullismo e qual è l’atteggiamento migliore da tenere in caso di bullismo?
“Il campanello d’allarme è senz’altro lo stato d’animo dei bambini che cambia ed è riconoscibile, come succede ad Eli, l’elefantina protagonista del libro che non riesce a dormire bene, fa spesso incubi, parla poco, non mangia molto ed è spesso pensierosa.
L’atteggiamento migliore da tenere in caso di bullismo è difendere, se possibile, i compagni vittime di prepotenze, trattare tutti i compagni allo stesso modo, cercare l’aiuto degli insegnanti, del personale non docente o di altri compagni se qualcuno ti minaccia. Non si può affrontare tutto da soli. Il bullismo si vince sopratutto se si adotta un atteggiamento di collaborazione”.
In che modo gli insegnanti, gli educatori possono intervenire affinché non si creino episodi di bullismo all’interno dei gruppi?
“Il miglior modo è l’ascolto e il dialogo. Parlare e affrontare il tema del bullismo, ascoltando i bambini è già una buona strategia per vincerlo. Inoltre sarebbe fondamentale educare all’empatia, a mettersi nei panni e ‘nelle scarpe’ degli altri. Educare alla gentilezza. I contesti come la scuola e famiglia devono lavorare all’unisono per evitare che questo fenomeno si crei”.
Il ruolo dei genitori è fondamentale, come un genitore può aiutare il proprio figlio a superare questo fenomeno?
“L’ascolto è fondamentale. Ascoltare le parole e i silenzi dei bambini è un passo importante per un genitore che deve incoraggiare il figlio a condividere le sue preoccupazioni. I genitori devono assumere uno stato d’animo tranquillo e ascoltare in modo amorevole, esprimendo comprensione e interesse per non incutere paura, frustrazione nel bambino. Successivamente bisogna passare ai fatti informando gli insegnanti o gli altri adulti di riferimento per poter elaborare delle strategie di difesa e prevenzione. La cosa fondamentale è evitare che il bambino rimanga solo in questo percorso”.
Perché “viaggiare con Drilla la bulla”?
“Perché il bambino viaggiando con Drilla la bulla si identifica. Il libro diviene uno strumento fondamentale di dialogo, d’aiuto e di crescita. Dopo averlo letto tanti bambini mi hanno detto “Grazie” con uno sguardo che diceva tutto oppure ‘Ma sai che é capitato anche a me?’ .”
Titolo: Drilla La Bulla
Autrice: Isabella Paglia
Illustrazioni: Chiara Macchi
Editore: La Margherita Edizioni
Età di lettura: 4 anni in su
L'articolo Giornata dei calzini spaiati, un libro per spiegare il fenomeno del bullismo ai bambini ed educarli al rispetto proviene da Il Fatto Quotidiano.