Generali: nel nuovo piano industriale “impegno strategico” su piattaforma globale di asset management

Il Gruppo ha presentato il nuovo piano triennale. Nell’occasione si è discusso del recente accordo tra Generali e BPCE, per creare una paritetica società co-controllata tra Generali Investments e Natixis IM. Intanto nel fine settimana è emerso l'aumento della partecipazione di Unicredit nel capitale sociale del Gruppo. L'articolo Generali: nel nuovo piano industriale “impegno strategico” su piattaforma globale di asset management proviene da FundsPeople Italia.

Feb 3, 2025 - 22:50
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Generali: nel nuovo piano industriale “impegno strategico” su piattaforma globale di asset management

Un piano “ambizioso”, come da attese, e che vede nell’asset management, una delle chiavi di sviluppo dei prossimi anni. Nel nuovo piano strategico triennale, Lifetime Partner 27: Driving Excellence, presentato alla stampa a Venezia lo scorso 30 gennaio, il Gruppo Generali, oltre a definire i numeri a cui ambisce da qui al 2027, rimarca la centralità della divisione dedicata all’asset management sotto l’ombrello di Generali Investments. “Uno dei primi dieci operatori europei”, si legge nella nota diffusa dal Gruppo, “con attività in più di 20 Paesi e un solido presidio in aree in crescita”. Generali punta in particolare ad “ampliare e diversificare le proprie competenze di investimento, concentrandosi nei mercati privati ​​e nei real asset”, oltre che a potenziare “la propria capacità di distribuzione e il servizio clienti, rafforzando la propria presenza nei mercati principali”.

Grazie al nostro piano ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’, ha detto Philippe Donnet, Group CEO di Generali , “miglioreremo ulteriormente l'eccellenza nelle nostre relazioni con i clienti, nel nostro modello operativo di Gruppo e nelle nostre competenze chiave. Investiremo in AI, nuove tecnologie e nella formazione delle nostre persone per cogliere le opportunità che derivano dai trend emergenti, dalle aspettative dei clienti in continuo cambiamento e da un contesto di mercato in rapida evoluzione". Con il nuovo piano strategico, ha aggiunto Woody E. Bradford, CEO e general manager di Generali Investments raggiunto da FundsPeople, "daremo un forte slancio all’asset management. Generali ha già costruito una solida piattaforma internazionale di asset management con Generali Investments e ora è il momento di puntare all’eccellenza e intraprendere un percorso di trasformazione. Gestiremo una piattaforma di distribuzione centralizzata e coordinata, sfruttando un modello operativo migliorato guidato dal talento e dagli investimenti in dati, tecnologia e intelligenza artificiale”.

L’accordo con Natixis

In questo ambito si pone anche l’attenzione posta, sia all’interno della nota di presentazione del piano, sia nella successiva conferenza stampa, all’accordo sottoscritto tra Generali e il gruppo transalpino BPCE, “per creare una paritetica società co-controllata tra le rispettive attività di gestione patrimoniale, Generali Investments Holding e Natixis Investment Managers, un'opportunità unica e trasformativa per accelerare il percorso strategico del business”. “La combinazione della nostra leadership nel settore Danni e Vita con la nostra piattaforma globale di Asset Management (che potrebbe ulteriormente essere trasformata dalla nostra proposta di partnership con BPCE) rappresenta un potente fattore distintivo che può creare significativo valore”, ha commentato Donnet che ha insistito sulla “opportunità unica per Generali” e confermato il possibile closing dell’operazione a inizio 2026.

“No comment” su operazione MPS-Mediobanca

il CEO ha mantenuto il più stretto riserbo sull’altra operazione, ossia l’OPS di Banca MPS su Mediobanca che vede coinvolta Generali in termini di azionariato (“oggi siamo qui per commentare il piano. Il piano è stato approvato dal Cda. Non facciamo commenti su quanto sta accadendo”, ha risposto ai giornalisti), l’accordo con BPCE è stato lungamente discusso anche alla luce del confronto con la precedente operazione che ha visto coinvolta Unicredit nella cessione di Pioneer Investments al gruppo francese Amundi nel 2018 e la più recente cessione (in questo caso domestica) di Axa IM a BNP Paribas. Donnet ha insistito quindi sul fatto che Generali non abbandonerà il controllo degli investimenti, “l’asset allocation è decisa dal CdA di Generali”, ha detto.

Anche in quest’ottica potrebbe rientrare la preoccupazione del governo che ha chiesto, secondo quanto riferisce Reuters citando fondi vicine all’operazione, ulteriori garanzie sul fatto che Generali mantenga il pieno controllo dell'allocazione dei risparmi raccolti nel Paese.

Le mire di Unicredit

Nel fine settimana è emerso poi un altro tassello svelato da un'indiscrezione del Sole 24Ore: l'aumento della partecipazione di Unicredit nel capitale sociale di Generali pari a "circa il 4,1%" come sottolinea l'istituto guidato da Andrea Orcel in una successiva nota, indicando che tale quota è stata "acquisita nel tempo sul mercato" e rappresenta "un puro investimento finanziario della banca che supera in modo significativo le sue metriche di rendimento e ha un impatto trascurabile sul CET1. Una quota addizionale pari a circa lo 0,6% è detenuta come sottostante dell'ordinaria attività per i clienti e relative coperture". UniCredit non ha un interesse strategico in Generali e rimane pienamente concentrata sull'esecuzione del piano UniCredit Unlocked, sull'offerta di scambio in corso su Banco BPM e sull'investimento in Commerzbank.

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