Frodi bancarie, carte di credito e moneta elettronica nel mirino dei truffatori

Come emerge dal rapporto pubblicato da Bankitalia, l'indicatore di frodi è stabile nel tempo per i bonifici e più elevato ma in diminuzione per la moneta elettronica

Feb 7, 2025 - 15:50
 0
Frodi bancarie, carte di credito e moneta elettronica nel mirino dei truffatori

I dati relativi al primo semestre 2024 evidenziano come il panorama dei pagamenti elettronici in Italia sia caratterizzato da una stabilità complessiva del tasso di frode, ma con differenze significative tra i diversi strumenti. Se i bonifici si confermano un metodo di pagamento sicuro, carte e moneta elettronica richiedono una maggiore attenzione da parte degli utenti. Vediamo i dati emersi dall’ultimo rapporto di Bankitalia.

Carte e moneta elettronica le più colpite dalle frodi

Nel primo semestre del 2024, il tasso di frode nei pagamenti elettronici in Italia è rimasto complessivamente stabile. Tuttavia, l’analisi di Bankitalia rivela una situazione variegata, con alcune modalità di pagamento più sicure di altre.

Durante questo periodo, il valore dei bonifici fraudolenti in Italia ammontava a circa 50 milioni (+67% su base annua rispetto ai primi sei mesi del 2022), le transazioni fraudolente con carte di pagamento a 33 milioni (+4%), quelle con moneta elettronica a 13,1 milioni (+35%).

Se nello stesso periodo le operazioni fraudolente con carta e moneta elettronica ammontavano, rispettivamente, a 384.327 e 232.75, il numero di bonifici erano meno di 13mila. Quest’ultima forma di pagamento si dimostra lo strumento più sicuro, con un tasso di frode calcolato sul valore delle transazioni estremamente basso e stabile nel tempo (0,001%), mentre per la moneta elettronica si attesta sullo 0,025%.

Pur essendo più elevato, questo valore è in diminuzione rispetto al passato, suggerendo un miglioramento nella sicurezza di questi strumenti. Tuttavia, il rischio di frode rimane più elevato rispetto ad altre modalità di pagamento, come rivela Bankitalia.

Nonostante i bonifici bancari siano lo strumento di pagamento meno soggetto a frodi in termini di frequenza, quando si verificano, l’importo medio delle operazioni fraudolente è significativamente più elevato (3.500 euro) rispetto alle altre modalità di pagamento. In particolare, per le carte di pagamento l’importo medio di una frode è di circa 86 euro, più alto rispetto a quello della moneta elettronica (39 euro), ma inferiore rispetto ai prelievi ATM (circa 462 euro).

Le tipologie di frode

La normativa che regola i pagamenti elettronici pone particolare attenzione sulla distinzione tra due tipologie principali di operazioni fraudolente, basate sul consenso o meno del titolare del conto:

  • operazioni non autorizzate: si tratta di transazioni che vengono effettuate senza il consenso del titolare del conto. In questi casi, la persona può contestare l’operazione e ottenere il rimborso;
  • poerazioni in cui il cliente viene indotto al pagamento: in questa tipologia di frode, il cliente viene ingannato con diverse tecniche (come ad esempio il phishing) e indotto a effettuare un pagamento a favore del frodatore.

Nel caso dei bonifici bancari, la tipologia di frode prevalente è la manipolazione del pagatore. Questa categoria, in costante aumento, rappresenta una percentuale significativa del totale, sia in valore che in volume. Nel dettaglio, nel primo semestre del 2024, ha rappresentato il 74% (e il 65% del numero di operazioni).

Per quanto riguarda le carte di pagamento, la moneta elettronica e i prelievi da ATM, la frode prevalente è l’emissione del pagamento da parte del frodatore. Nel primo semestre del 2024, come anche nei periodi precedenti, almeno il 90% del valore e del volume totale delle operazioni fraudolente era riconducibile a questa tipologia.

Secondo il report, nelle operazioni di pagamento “non a distanza”, la frode più diffusa è il furto o smarrimento della carta. Nel primo semestre del 2024, questa categoria rappresentava il 47% delle operazioni fraudolente in valore (e il 69% in volume).

Nelle operazioni di pagamento “a distanza”, troviamo invece la contraffazione e il furto di dati, seguite dalla categoria altra emissione di pagamento dal frodatore (8% sia in valore che in volume), che include anche in questo caso i casi di “furto di account”.