Firenze, presentazione del libro ‘Chiudi la porta quando esci’ al Niccolini
Il 6 febbraio a ingresso libero
Firenze, 5 febbraio 2025 – A Firenze ci sarà la presentazione del libro “Chiudi la porta quando esci” (Mauro Pagliai Editore). L’appuntamento è giovedì 6 febbraio alle ore 18 al Caffè Letterario Niccolini in via Ricasoli 3. L’appuntamento è a ingresso libero. La presentazione del libro avviene nell’ambito della rassegna ‘Niccolitudini’, ossia le presentazioni che non annoiano e durano poco. Interverrà l’autore Jacopo Martellucci, l’editore Antonio Pagliai e il dottor Carlo Bergamini. Cosa accomuna la vita quotidiana a un intervento di chirurgia d’urgenza? Molto più di quello che pensiamo. Perché la passione, lo studio, la determinazione, l’allenamento – tutti requisiti di un buon medico – sono necessari in ogni campo del vivere. E nella medicina, come nella vita, l’importante non è vincere, ma non perdere, fare tesoro delle sconfitte e degli errori, mantenersi in equilibrio tra le difficoltà, senza tirare troppo la corda. “Chiudi la porta quando esci” è un invito a lasciare fuori le problematiche, le negatività che spesso il lavoro e la routine giornaliera ci fanno vivere, a prendersi una pausa dalla “vita spericolata” per rigenerarsi e offrire al mondo la versione migliore di noi stessi. Jacopo Martellucci nasce a Siena nel 1981. Dopo un percorso di formazione medica, dove ha conseguito numerosi titoli e riconoscimenti in Italia e all’estero, lavora da molti anni in Chirurgia d’Urgenza presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, a Firenze. Ha da sempre integrato l’attività clinica con la ricerca, le nuove tecnologie, la formazione e la comunicazione. È autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, oltre che articoli divulgativi sulla musica jazz pubblicati su riviste italiane e internazionali. Ha avuto esperienze professionali nel mondo della cucina, della musica, dello sport, coltivando tante altre passioni con cui cerca di mantenere in equilibrio la vita personale, familiare e professionale. “in chirurgia d’urgenza, come nella vita – si legge nel prologo – l’obiettivo non è necessariamente vincere, ma piuttosto non perdere. Anche se sembra uno stilismo romantico, il significato è molto più netto. Ogni volta che avremo svolto il nostro compito al massimo delle possibilità, utilizzando eventuali sconfitte o errori non come fallimenti, ma come lezioni per essere ancora migliori la volta successiva, non avremo comunque perso, a prescindere dal risultato”.