Emily Willis soffre della sindrome locked-in, ecco cos’è
La nuova tremenda realtà di Emily Willis Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp! Emily Willis, ex star del cinema porno, sta vivendo una tragica realtà dopo essere stata ricoverata in una clinica di riabilitazione per dipendenza da ketamina. A causa di presunte negligenze mediche, la donna ha subito un arresto cardiaco che l’ha […] L'articolo Emily Willis soffre della sindrome locked-in, ecco cos’è proviene da LaScimmiaPensa.com.
La nuova tremenda realtà di Emily Willis
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Emily Willis, ex star del cinema porno, sta vivendo una tragica realtà dopo essere stata ricoverata in una clinica di riabilitazione per dipendenza da ketamina. A causa di presunte negligenze mediche, la donna ha subito un arresto cardiaco che l’ha lasciata in una condizione irreversibile, con danni cerebrali permanenti. La sua famiglia ha intentato una causa legale contro la struttura, accusandola di non aver fornito cure adeguate.
La causa, presentata presso la Corte Superiore di Los Angeles, è rivolta contro Summit Malibu e la sua società madre, Malibu Lighthouse Treatment Centers, LLC. Tra le accuse mosse alla clinica figurano abuso di un adulto dipendente, negligenza professionale, negligenza generale e pratiche commerciali fraudolente.
Secondo i documenti legali, Emily Willis, il cui vero nome è Litzy Lara Banuelos, è stata ammessa al centro di riabilitazione il 27 gennaio 2024 per cercare di superare la sua dipendenza da ketamina, sostanza che assumeva in quantità elevate, pari a cinque o sei grammi al giorno. Tuttavia, nei giorni successivi al ricovero, le sue condizioni sono peggiorate sensibilmente: ha manifestato brividi, tremori, tachicardia, mal di testa, disorientamento, difficoltà nel camminare e dolori vaginali. A un certo punto, un’infermiera non è riuscita a misurarle la pressione sanguigna a causa di una grave disidratazione.
Il 3 febbraio, di fronte all’aggravarsi del quadro clinico, sono stati chiamati i servizi d’emergenza, ma incredibilmente Emily Willis non è stata trasportata in ospedale. Il giorno successivo, è stata trovata priva di sensi e i paramedici le hanno praticato la rianimazione cardiopolmonare per 30-40 minuti prima di riuscire a ripristinare il battito cardiaco. Tuttavia, il prolungato stato di anossia ha causato danni cerebrali irreversibili.
Attualmente, Emily Willis, si trova in uno stato noto come “sindrome locked-in”, una rara condizione neurologica in cui il paziente è cosciente ma completamente paralizzato, a eccezione dei muscoli oculari. Sebbene la terapia fisica possa talvolta portare a un parziale recupero, la guarigione completa è estremamente rara e al momento non esiste una cura definitiva per questa sindrome.
I test antidroga effettuati in ospedale hanno rivelato che, prima dell’arresto cardiaco, Emily Willis, non aveva assunto ketamina né altre sostanze stupefacenti. La causa intentata dalla famiglia sostiene che la clinica di riabilitazione non abbia garantito un ambiente sicuro e che il personale medico abbia ignorato segnali evidenti di pericolo, non intervenendo tempestivamente per salvaguardare la salute della donna.
Se lo staff avesse seguito i protocolli medici standard, Emily avrebbe avuto l’opportunità di riprendere il controllo della sua vita – ha dichiarato James A. Morris Jr., avvocato della famiglia Willis. Nessun paziente dovrebbe subire un crollo così grave nell’assistenza clinica. La sua salute è stata ignorata fino a quando non era troppo tardi, e ora la sua vita è cambiata per sempre.
La famiglia di Willis spera che questa causa possa portare a un cambiamento reale nelle modalità di gestione dei pazienti nei centri di riabilitazione, affinché situazioni simili non si ripetano in futuro.
Troppi pazienti che avrebbero bisogno di interventi salvavita vengono persi a causa della negligenza – ha concluso l’avvocato.
Tremendo.
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