Ecosistemi marini, una ‘luce smart’ subacquea può rigenerarli
Un nuovo sistema di illuminazione sottomarina può salvare gli ecosistemi marini delle barriere coralline, aumentando il nutrimento dei coralli L'articolo Ecosistemi marini, una ‘luce smart’ subacquea può rigenerarli è tratto da Futuro Prossimo.
C’è una nuova speranza per gli ecosistemi marini più minacciati del pianeta. Un team di ricercatori ha creato un dispositivo rivoluzionario che potrebbe rallentare il declino delle barriere coralline. Si chiama UZELA, ed è una luce sottomarina programmabile che aumenta fino a 50 volte l’alimentazione dei coralli, rendendoli più resistenti alle minacce ambientali. Di cosa si tratta? Vediamo insieme, con calma.
Come funziona la tecnologia UZELA per gli ecosistemi marini
Il dispositivo, il cui nome completo è Underwater Zooplankton Enhancement Light Array, è una luce sottomarina autonoma e programmabile progettata per attrarre lo zooplancton, minuscoli organismi che costituiscono il nutrimento principale dei coralli.
La sua caratteristica più interessante? È l’autonomia: può funzionare per sei mesi con una singola batteria, richiedendo solo un’ora di attivazione dopo il tramonto per ottimizzare l’alimentazione dei coralli.
I risultati dei test sul campo
I ricercatori hanno testato il dispositivo per sei mesi su due specie di coralli native delle Hawaii. I risultati sono stati sorprendenti: UZELA ha dimostrato di poter aumentare significativamente la densità locale di zooplancton e incrementare i tassi di alimentazione sia dei coralli sani che di quelli sbiancati.
Come spiega Andrea Grottoli, autrice principale dello studio e professoressa di scienze della terra presso l’Ohio State University:
Gli ecosistemi marini delle barriere coralline ospitano un terzo di tutte le specie marine, pur occupando meno dell’1% dell’oceano. Sono i protagonisti assoluti della salute degli oceani e rischiamo di perderli.
Impatto sull’ambiente marino
Un aspetto cruciale della ricerca, pubblicata sulla rivista Limnology and Oceanography: Methods (ve la linko qui), riguarda l’impatto ambientale del dispositivo. Sebbene le luci artificiali possano disturbare il comportamento di altri animali marini, lo studio evidenzia che la concentrazione di zooplancton non danneggia l’ambiente né interrompe il flusso di questi organismi nelle aree circostanti. Il sistema, infatti, non sottrae risorse ma le redistribuisce più efficacemente.
L’importanza per la conservazione degli ecosistemi marini
La posta in gioco è altissima. Milioni di persone dipendono dalle barriere coralline, che sostengono l’industria della pesca e proteggono le comunità costiere dall’erosione e dalle inondazioni. I modelli climatici attuali prevedono che, al ritmo attuale di riscaldamento del pianeta, questi vitali ecosistemi marini potrebbero essere completamente devastati entro il 2050.
Attualmente, i dispositivi UZELA sono realizzati a mano, ma il team sta collaborando con un’azienda di ingegneria dell’Ohio per riprogettare la tecnologia e renderla più adatta alla produzione industriale. Grottoli prevede che versioni più avanzate saranno disponibili nei prossimi uno-tre anni.
Non stiamo mitigando il cambiamento climatico abbastanza velocemente per salvare i coralli, e anche UZELA non salverà istantaneamente le barriere coralline. Ma è una soluzione entusiasmante che ci farà guadagnare tempo mentre lavoriamo per un ambiente più sostenibile
ha concluso la ricercatrice. Anche se questa tecnologia rappresenta solo una soluzione temporanea alle minacce ambientali che i coralli devono affrontare, potrebbe rivelarsi fondamentale per gli sforzi di conservazione degli ecosistemi marini nei prossimi decenni. Forza UZELA, dai.
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