Decontribuzione Sud PMI: al via le agevolazioni per imprese nel Mezzogiorno

Parte l'esonero contributivo per le micro, piccole e medie imprese con lavoratori a tempo indeterminato nelle regioni del Sud: istruzioni operative INPS.

Feb 2, 2025 - 14:23
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Decontribuzione Sud PMI: al via le agevolazioni per imprese nel Mezzogiorno

Diventa operativo il nuovo esonero contributivo destinato alle MPMI con sede nelle regioni svantaggiate del Mezzogiorno previsto dalla Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, commi 406-412, della Legge 30 dicembre 2024). Le regole attuative sono contenute nella Circolare INPS n. 32 del 30 gennaio.

Grazie a uno sgravio fino a 145 euro al mese per cinque anni, le imprese beneficiarie possono ridurre il costo del lavoro, favorendo l’assunzione e la permanenza di lavoratori a tempo indeterminato.

Decontribuzione Sud PMI 2025: importi e durata

La misura, denominata Decontribuzione Sud PMI, ha l’obiettivo di favorire l’occupazione nelle microimprese e PMI operanti in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, tramite un’agevolazione sui contributi previdenziali dovuti per i lavoratori assunti a tempo indeterminato.

L’agevolazione consiste dunque in un esenzione parziale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, esclusi i premi e i contributi INAIL, per cinque anni (2025-2029). Il beneficio è modulato con percentuali decrescenti nel tempo:

Anno di applicazione Aliquota di esonero
2025 25%
2026 20%
2027 20%
2028 20%
2029 15%
Importo massimo mensile per lavoratore Durata del beneficio
145 € 12 mesi
125 € 12 mesi
125 € 12 mesi
100 € 12 mesi
75 € 12 mesi

L’agevolazione è riservata ai lavoratori assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di applicazione della misura.

Chi può accedere alla Decontribuzione Sud PMI

L’esonero è riservato alle micro, piccole e medie imprese operanti nel Mezzogiorno. Secondo la definizione dell’Allegato I del Regolamento UE 2014/651, rientrano in questa categoria le imprese con:

  • meno di 250 dipendenti;
  • fatturato annuo fino a 50 milioni di euro o bilancio annuo inferiore a 43 milioni di euro.

L’agevolazione spetta solo se la sede di lavoro è ubicata in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria o Sardegna, indipendentemente dalla sede legale dell’azienda.

Categorie escluse dall’agevolazione

Non possono accedere alla Decontribuzione Sud PMI i seguenti soggetti:

  • datori di lavoro con più di 250 dipendenti o con fatturato/bilancio superiore ai limiti UE;
  • aziende operanti nei settori agricolo e domestico;
  • Enti pubblici economici, aziende speciali e consorzi di bonifica;
  • datori di lavoro che non rispettano le quote di assunzione di soggetti disabili previste dalla Legge n. 68/1999;
  • imprese che hanno ricevuto aiuti de minimis superiori a 300.000 euro nell’ultimo triennio.

Esonero e cumulabilità con altre agevolazioni

L’agevolazione è compatibile con altri incentivi all’assunzione, ma nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta. Tuttavia, non è cumulabile con i seguenti benefici previsti dal Decreto Coesione 2024:

  • Bonus Giovani;
  • Bonus Donne;
  • Incentivi per l’autoimpiego nei settori strategici;
  • Agevolazioni per le imprese nelle Zone Economiche Speciali (ZES Unica).

Modalità di richiesta dell’agevolazione

L’INPS ha stabilito che i datori di lavoro dovranno indicare l’applicazione della Decontribuzione Sud PMI nel flusso UniEmens, attraverso il codice “DPMI“.

Per le aziende con sede legale fuori dalle regioni del Sud ma con unità operative nelle aree ammesse, è necessario richiedere l’attribuzione del codice autorizzazione “0L” alla Struttura INPS competente.

I datori di lavoro che hanno già versato i contributi di gennaio senza l’applicazione dell’esonero, potranno recuperare l’agevolazione nei flussi UniEmens dei mesi di febbraio, marzo e aprile 2025.